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Si arriva ad un'età, con fatica e un sacco di errori, in cui non si sente più il bisogno di spiegare nulla di sé. Non si regala più il libretto d'istruzioni, non si deve dimostrare niente a nessuno. Non serve l'approvazione altrui. Non si entra in competizione, non si vuole piacere per forza, non si ha più paura di dire no, quando è necessario. Si accetta di deludere ed essere delusi, si prende atto che a volte è anche colpa nostra idealizzare troppo. Si diventa semplicemente grandi o più simili a se stessi. Che poi magari non è un traguardo, ma mi piace credere che sia così...
- Web. -
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“Sei sola?”. Sì, amica mia…
Ho una certa età
e sono una donna sola.
Non so se sia colpa delle persone
sbagliate al momento giusto
o delle persone giuste
al momento sbagliato.
Non so se sia soprattutto
colpa mia o magari del caso,
del destino… non lo so.
Quello che so è che ci si abitua
a tutto, davvero a tutto,
ma non alla solitudine.
O meglio: io non mi ci posso abituare.
La solitudine mi ha reso una persona
libera, mi ha insegnato l’indipendenza,
mi ha insegnato a godere delle piccole cose:
il profumo di una candela accesa,
la radio che all’improvviso passa
proprio la canzone
che volevo ascoltare.
Leggere tutta la domenica
senza dover dare spiegazioni
a nessuno.
La solitudine mi ha insegnato
il coraggio e la forza di volontà,
ma soprattutto mi ha insegnato
a guardarmi dentro,
ad accettare i miei difetti e ad
ammettere di avere dei pregi.
La solitudine mi ha insegnato
ad amare, a voler bene.
Qualcuno mi dirà:
“Ad amare si impara in due”,
ma non è mica detto.
Io quale sia il valore da dare
alle persone l’ho capito così,
con un posto vuoto accanto.
ღ dal web.