JAMES FRANCO

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  1. EternBoyX
     
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    UN UOMO DA COPERTINA
    James Franco: "Faccio il prof per sentirmi padre"
    Attore, regista, produttore, sceneggiatore, a 35 anni ha in carnet una quantità di film da premio alla carriera. Alla famiglia non ci pensa, però insegna. Per provare a fare il papà. E aiutare i più giovani a realizzare le loro idee. Le immagini
    Del bilancio della sua vita di artista James Franco, a 35 anni, può essere soddisfatto, molto soddisfatto. È attore di successo (da blockbuster come L'uomo ragno a commedie come Strafumati e Spring Breakers - Una vacanza da sballo) con un carnet strabiliante: solo nell’ultimo anno e mezzo ha collaborato a una quindicina di film e nel 2014 reciterà, dirigerà o ne produrrà almeno un’altra dozzina. Si è laureato in inglese alla Ucla, in cinema alla New York University e poi si è specializzato alla Columbia e a Yale. Da allora, con gioioso furore, continua a insegnare a studenti entusiasti; scrive storie, poesie, sceneggiature e libri, gli piace fotografare e farsi fotografare. I social media, infine, sono cosa sua: in Instagram ha più di un milione di follower, e il Today Show l’ha recentemente nominato “il re del selfie”. A Hollywood invece lo definiscono un Renaissance man, uomo rinascimentale, ma lui minimizza: «Se lavoro sono felice, non c’è nulla che mi faccia sentire così completo, vivo e soddisfatto come quando creo qualcosa con le persone che amo».

    Lo incontro - per l’ennesima volta negli ultimi dodici mesi (New York, il Sundance, a Venezia e a Los Angeles)- durante uno shooting per la nuova collezione di occhiali Safilo per Gucci. Arriva al teatro di posa, nel cuore di Hollywood, in jeans di velluto e giacca di pelle scamosciata; il viso è ancora quello di un adolescente. È curioso, interessato a ciò che gli altri pensano e durante l’intervista ha davvero voglia di fare conversazione. Ma chi è, infine, James Franco? Il nuovo Andy Warhol - il parallelo sembra inevitabile - dei social media o un abile manipolatore del suo successo? È umile o arrogante? È forse un eterno adolescente o un artista inquieto e nevrotico alla continua ricerca di nuovi modi - e media- con cui esprimersi? Per me, dopo tanti anni, rimane indecifrabile: una ragione in più per continuare a fargli domande.

    A 35 anni potrebbe già candidarsi, grazie alla mole del suo lavoro, per un premio alla carriera. Successi a parte, ha qualche rimpianto?
    Mi torna in mente la storia di una suora che si occupava di malati terminali: ripeteva che il più comune rimpianto di chi se ne doveva andare era quello di non avere dedicato abbastanza tempo alla famiglia e agli amici. Ecco: se ci ci penso, vorrei passare più tempo con la mia famiglia, ma vivo in un’altra città. E non ho moglie e figli.

    E gli amici?
    Con loro ho trovato la soluzione ideale: quando lavoro cerco sempre di avere intorno le persone che amo, siano familiari o amici. Condividere un progetto creativo con altre persone è quanto di più gratificante si possa immaginare. Mi rende molto felice. Se cerco di valutare quello che ho fatto in tanti anni, e di cui mi rendo conto solo ora, ecco, tutti i miei sforzi erano già incanalati verso un’unica direzione: rendermi indipendente e autonomo per poter poi lavorare quando e come voglio, e avere una vita più completa.

    Cosa spinge James Franco a rincorrere nuove avventure professionali, a tuffarsi in progetti spesso rischiosi?
    La vita mi pare più bella quando faccio quello che mi piace.

    Ha mai seguito un’idea-guida?
    Anche da giovanissimo sapevo quali attori rispettavo e quali artisti ammiravo, ma ero convinto che per poter arrivare al loro livello dovevo prima costruire qualcos’altro.

    Adesso il suo partner preferito sembra essere Seth Rogen, l’attore di Strafumati, e il clan di Judd Apatow, il regista.
    Con Seth lavoro e mi diverto, siamo in perfetta sintonia sin dai tempi di Freaks and Geeks (una serie tv del 1999- 2000, ndr ). È della mia generazione, uno del mio giro, siamo cresciuti insieme e insieme lavoriamo in un modo veramente speciale.

    A 35 anni sta anche pensando alla possibilità di formare una famiglia e avere dei figli?
    Avrei l’età giusta, lo so, ma qui a Hollywood si rimane bambini più a lungo. Siamo tutti un po’ in ritardo, no?

    Lei semmai è un tipo precoce, che brucia le tappe.
    Ho lavorato duro da quando avevo 16 anni. Ho scoperto presto che se mi interessava qualcosa dovevo buttarmici a capofitto, senza mezze misure e con un’etica rigorosa. E continuo a essere così. Le cito un rapper, T.I.: dice che tutta la gente che non ha mai combinato niente è sempre presente a ogni party, ma… Cosa diavolo avrà da festeggiare?

    Le succede mai di lasciarsi andare, di “sedersi”?
    A volte... Circa quattro anni fa ho pensato che non fosse più il caso di continuare a scalare tante montagne, ero orgoglioso del livello che avevo raggiunto. Ho fatto un buon lavoro, mi sono detto, riflette ciò che cerco di esprimere. Ho accumulato esperienze, ho studiato in tante scuole, mi sono fatto una discreta cultura. E - mi ripetevo - non sono più un ragazzino, non è più tutto centrato solo su di me.

    Ha cambiato direzione, a quel punto?
    Mi è parso il momento di dare qualcosa in cambio, di insegnare. Perché non aiutare altri a raggiungere i loro obiettivi? Lo so, circondarsi di studenti non è esattamente come essere un padre, ma per me in un certo senso lo è.

    Le grandi passioni della sua vita?
    Le persone che ho vicino. La mia casa di Los Angeles è un luogo di incontro. L’ho comprata solo per questa ragione, io preferisco stare in un hotel o in un appartamento.

    Se le dico la parola ‘“amore” a cosa pensa?
    A un legame. Può esistere anche con una persona che non c’è più, o che non conosci personalmente. Deve esserci però una connessione, o una complicità particolare. Se questo rapporto esiste, sono allora profondamente leale e faccio tutto il possibile per aiutare l’altro. Senza nessun tornaconto, of course (e sorride).
    fonte donna moderna

     
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    James Franco to portray “ex-gay” activist in new film

    The upcoming film “Michael,” directed by James Kelly, came to media light in early April when actor James Franco signed on to play “ex-gay” pastor Michael Glatze.

    The film will follow the life of Glatze, one year out of Dartmouth College, when he decides to start gay magazine “XY” and another shorter-lived publication, “Young Gay America.” However, following years of internal struggle, Glatze rejects homosexuality and becomes an anti-gay Christian pastor.

    The film is based on the article published in New York Times Magazine titled “My Ex-Gay Friend.” Glatze’s ex-business partner Benoit Denizet-Lewis wrote the article in 2011, after Glazte declared himself “ex-gay.”

    In the article, Denizet-Lewis speaks fondly of Glatze’s past gay rights activism: “Michael was devoted to helping gay youth, and he was particularly affected by the letters the magazine received regularly from teenagers who were rejected by their religious families…many young gay men looked up to him.”

    The film will be a kind of departure from Franco's usual projects celebrating LGBT-empowerment. From “Milk” to “Howl,” Franco is known for his eagerness to take on the role of gay characters. This is his first playing a character with different motivations, who actually refuses to embrace the LGBT community.

    Franco will also be involved as executive producer of the movie, alongside Gus Van Sant, Vince Jolivette, Scott Reed, Ron Singer, and Joel Michaely as producers.









    MARIELLAPANCHINA



    regia:
    Wim Wenders

    marca:
    Teodora Film

    cast:
    James Franco (Attore), Rachel McAdams (Attore), Peter Stormare (Attore), Charlotte Gainsbourg (Attore)

    genere:
    Drammatico

    data di uscita:
    16/02/2016

    lingue:
    Italiano

    censura:
    Per tutti

    origine:
    CAN, DEU, FRA, NOR, SWE,
    2015,
    118 minuti

    dettagli edizione:
    Colori,
    Dvd,
    Area 2 (Europa/Giappone)


    trama:
    Ritorno Alla Vita
    Dopo una banale lite domestica, una fredda domenica sera, lo scrittore Tomas vaga senza meta nella periferia della città in cui vive, quando improvvisamente la sua macchina si scontra con una slitta che sta scendendo dal pendio sulla strada. Tomas non ha colpa dell'uccisione del ragazzino che era sopra la slitta, eppure la sua vita da quel momento entra in crisi, ponendo a lui, alla famiglia del bambino, alla sua, una serie di domande a cui è difficile trovare una risposta...



     
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2 replies since 15/5/2013, 10:43   114 views
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