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Edited by -Mariella- - 24/6/2020, 18:47. -
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Edited by -Mariella- - 24/6/2020, 18:47. -
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Edited by -Mariella- - 24/6/2020, 19:11. -
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Mi sono fatta piacevolmente coinvolgere in questo passaparola (lo chiamo così) da Marirò; lei lo definisce gioco-catena ma, comunque sia, è perfetto per chi, come me, ama tutti gli animali, indistintamente.
Mi ha assegnato l’Aquila con queste motivazioni:
Se ti fa piacere continuare il gioco ti assegno l’aquila, simbolo per eccellenza di indipendenza, ribellione e leadership, essere amato da chi ha un animo libero .
Mi sarebbero calzati a pennello anche il lupo o l’orso, difficilmente addomesticabili e tendenzialmente restii al contatto umano.
Il mio rapporto con gli umani è stato compromesso già prima della nascita ma non vi tedierò ancora con la mia storia, la mia infanzia e quant’altro.
Il risultato è che non potrò mai amare veramente nessuno, non sarò mai una buona amica, se non per brevissimi periodi; non mi fido e mi rendo inaffidabile per allontanare chi mi è vicino e far desistere chi vorrebbe avvicinarsi, sono una “brutta bestia”.
Ma, dal momento che l’uomo non può vivere senza amare ed essere amato, io ho scelto la Natura ma, appartenendo anche noi al Progetto di Dio (altra nota dolente della mia infanzia… ), non nella sua completezza.
Chi mi legge conosce già la mia abitudine di lasciar svernare indisturbate le cavallette sulla mia terrazze o il rimorso quando, per motivi di forza maggiore, devo eliminare le formiche o i ragni che, il più delle volte prelevo e trasferisco in sedi più adatte.
Ora voglio condividere con voi un racconto di Mauro Corona, tratto dal suo libro: Finchè il cuculo canta: io possiedo ed ho letto tutti i suoi libri e ritengo sia la persona adatta che, da ex bracconiere (per fame), possa trasmettere il valore del rispetto degli animali che, non dimentichiamolo, cacciano per fame…
Non sempre riesco a leggere certi passi dei suoi racconti, alcuni (come questo) non li approvo e mi innescano un misto di rabbia e rancore ma, come dice ello: funziona così ma quello che devo riconoscere a Mauro Corona è la mancanza di ippocrisia, lui le cose le dice…
ALA MONCA.. -
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IL CIELO D’ESTATE
LE COSTELLAZIONI ESTIVE: L’AQUILA
L’Aquila occupa una posizione a ridosso della Via Lattea. Si estende a Sud di questa, sul bordo della Fenditura del Cigno e mostra una disposizione di stelle che la rende più simile a un aeroplano a elica che a una vera e propria aquila. Sebbene sia meno luminosa del Cigno è pur sempre di facile individuazione grazie alla presenza della luminosa stella Altair, che costituisce il vertice meridionale del Triangolo Estivo. Il centro di questa costellazione indica la posizione dell’equatore celeste. Nonostante la costellazione sia attraversata dalla Via Lattea, le stelle di fondo visibili a occhio nudo sono poco numerose a causa della presenza di grandi quantità di gas e polveri interstellari che bloccano la luce delle stelle retrostanti. Questi banchi di nubi oscure sono noti come la Fenditura dell’Aquila. Poiché la costellazione si trova a cavallo dell’equatore celeste, è ben osservabile da entrambi gli emisferi durante i mesi compresi fra giugno e novembre.
CURIOSITÀ: Per i Greci questa costellazione rappresentava l’uccello sacro a Zeus che rapì Ganimede, il quale divenne poi il coppiere degli dei. Un affascinante mito orientale raffigura le stelle dell’Aquila e quelle della Lira come due amanti separati dal fiume della Via Lattea. Essi riescono a incontrarsi solo un giorno all’anno quando le gazze si riuniscono a formare un ponte sul fiume celeste. L’astrolabio è un antico strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o calcolare la posizione dei corpi celesti e determinare l’ora locale, conoscendo la longitudine (e viceversa). Il nome deriva dal sostantivo greco ástron (stella) e dal verbo greco lambánō (prendo) e cioè “carpitore di stelle”. Per molti secoli, fino all’invenzione del sestante, esso fu il principale strumento di navigazione. Il notturlabio (o notturnale, oppure orologio notturno) è uno strumento simile all’astrolabio, utilizzato in passato dai naviganti per determinare l’ora durante la notte, sia pure con un grado di precisione molto modesto, qualora fosse nota la posizione di tre stelle. Il suo impiego dipende dalla capacità di vedere la Stella Polare e l’Orsa Maggiore; questo perché le due stelle dell’Orsa maggiore chiamate i Puntatori [si veda L’Orsa Maggiore e il Grande Carro], sono sempre allineate con la Stella Polare, e costituiscono una specie di lancetta di un orologio, che compie un giro completo ogni giorno.. -
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