La panchina di Mariella Forever

FILASTROCCHE

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  1. MILANESE1
     
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    Accidenti al diavoletto


    Accidenti al diavoletto
    che ci ha fatto bisticciare
    è venuto l'angioletto
    e ci ha fatto accontentare
    è venuta la Madonnina
    e ci ha fatto rallegrare
    pace, pace, pace.


    A nascondino


    C’era una piccola margheritina
    nata da poco, vispa e carina.
    Diceva: "Mamma, voglio giocare
    ma sono sola, che posso fare?"
    "Gioca col sole, piccina mia,
    fà a nascondino con allegria".
    La piccolina col sol giocò
    ed ei sì grande non rifiutò.
    Sotto una foglia lei si celava
    chiamava: "Sole!" Lui la cercava.
    Ed anche l’aria si divertiva:
    passava cauta e il fior scopriva.

    12 ottobre 1492


    Sul mare azzurro tre caravelle
    filano lente sotto le stelle.
    Vengon da un porto molto lontano:
    le guida intrepido un italiano.
    Cercano terra di là dal mare
    da tanto tempo e non appare.
    Nulla si vede la ciurma è stanca.
    Nulla si vede la lena manca.
    Sopra la tolda sol l’italiano,
    solo Colombo guarda lontano
    e spera, e prega con tanto ardore
    che l’esaudisce buono, il Signore.
    “Terra!” si grida. Eccola, appare
    sul far del giorno bruna sul mare.
    Quel dì la terra nuova toccò
    Colombo, e a Dio la consacrò.


     
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  2. MILANESE1
     
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    Cappuccetto Azzurro


    C’era una volta una bambina che portava sempre una mantellina azzurra con il cappuccio che le aveva cucito la sua mamma e per questo tutti la chiamavano Cappuccetto Azzurro.
    Cappuccetto Azzurro aveva la pelle color Nutella, gli occhi neri e i capelli mori forti e folti come una criniera. Siccome era nata sotto il segno del leone ogni tanto ruggiva invece di parlare perché i discorsi lunghi e complicati le piacevano poco.
    Un giorno la sua mamma le disse: "Cappuccetto, vai dalla nonna a portarle la cassetta dell’ultima puntata di Montalbano e i croccantini per i gatti."
    La bambina partì mentre la mamma le stava ancora raccomandando di non spaventare gli animali del bosco.
    Il bosco si trovava appena fuori dal centro commerciale e si inerpicava lungo sentierini abbastanza comodi tra querce, pini, acacie, tassi e cespugli di vario genere in mezzo ai quali si poteva nascondere anche qualche animale selvatico ultimo superstite della civiltà.
    Quel giorno la bora soffiava impetuosa e Cappuccetto saliva con fatica lungo il sentiero che portava alla casa della nonna, quando all’improvviso sbucò da un cespuglio un vecchio lupo che le si parò dinanzi con aria minacciosa.
    Cappuccetto lo guardò tranquilla e gli disse: "Che c’è Francesco, hai la luna storta?"
    "Per forza!"
    "E’ per la bora?"
    "Ma no!"
    "Non hai fatto colazione?"
    "Macché!"
    "Hai mangiato troppo?"
    "Neanche!"
    "E allora cos’è quest’aria da funerale?
    "Mi sto annoiando molto, perché non passa nessuno da spaventare come ai bei tempi. Questo maledetto centro commerciale mi porta via il lavoro."
    "Capisco, che ci vuoi fare, se vuoi puoi venire con me da nonna e spaventarle un po’ i gatti."
    "Non avresti anche qualcosa da sgranocchiare strada facendo?" chiese il lupo.
    "Ci sarebbero i croccantini per i gatti" rispose lei "ma non puoi mangiarli tutti."
    "O.K." concluse il lupo e si avviarono come due vecchi amici lungo i sentieri solitari del bosco.
    Giunti a casa della nonna furono accolti con gran calore e i gatti che non erano di primo pelo fecero finta di essere molto offesi e si ritirarono tutti e cinque nel sottotetto ad abbuffarsi di croccantini. Intanto la nonna preparò una bella cioccolata calda per i suoi ospiti quando suonò il campanello di casa.
    Era un vecchio cacciatore di loro conoscenza.
    "Buongiorno a tutti!" esclamò l’uomo per niente sorpreso di trovarsi faccia a faccia con il terribile lupo di tante fiabe famose.
    "Salve, amico. Come mai da queste parti?" chiese Cappuccetto che già conosceva la risposta.
    "Sono venuto a vedere la cassetta di Montalbano, l’hai portata?"
    "Certo, eccola qua."
    Fuori si sentiva ululare soltanto la bora mentre all’interno della casetta nel bosco si potevano scorgere, guardando dalla finestra, un caminetto acceso, due persone di mezza età, una bambina color Nutella, un vecchio lupo e cinque gatti, tutti molto impegnati a sorseggiare cioccolato caldo guardando un telefilm alla televisione.

     
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  3. MILANESE1
     
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    Il pompiere

    Il pompiere è sempre in battaglia,

    ma senza bombe, senza mitraglia,

    senza fucile fa la sua guerra

    al servizio di tutta la terra.

    Contro la furia dell'uragano,

    contro il fiume che allaga il piano,

    contro le fiamme del fuoco ruggente:

    dove il pericolo è sempre presente.

    Non lo trattiene mai la paura

    e con la mano forte e sicura

    salva la vita di tanta gente:

    per ricompensa non chiede niente.

    Guerra di notte guerra di giorno,

    stanco a casa fa ritorno;

    ma c'è una rondine da salvare:

    sale là in cima e la fa volare.


    Figure geometriche

    TRIANGOLO mi han chiamato
    da tre punte son formato
    sono un po' spigoloso,
    ma non son pericoloso
    Son QUADRATO e son perfetto
    assomiglio a un fazzoletto,
    se mi allungo un pochino
    faccio un bel RETTANGOLINO.
     
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    Quello che ho

    Ho una manina bella

    ne ho un'altra, sua sorella;

    ho un paio di piedini;

    due occhi birichini.

    Ho poi due orecchiette

    attente e curiosette.

    Linguetta ne ho una sola,

    ma in bocca lesta vola;

    mi sa assai ben servire,

    tutto ormai sa dire.

    Ho il cuore per amare,

    la testa per pensare.

    Tutto quello che ho

    Iddio me lo donò.

    R.Pezzani






    Le dita della mano



    Il piccolo mignolo

    così per giocare

    montò sopra il dorso

    del buon anulare.

    E questi dal medio

    pian piano, bel bello

    si fece portare

    con l'altro fratello.

    Il medio ch'è forte

    ma un pò fannullone

    del povero indice

    balzò sul groppone.

    Ma il pollice furbo

    si mise a fuggire

    e l'indice svelto,

    lo volle inseguire.

    E ancora l'insegue

    coi tre sulla groppa.

    Intanto la mano

    galoppa, galoppa.

    F.Manisco
     
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    La poesia del c'è

    Prova un po' a dir con me

    la poesia con tanti c'è.

    Nella casa c'è la mamma,

    nel camino c'è la fiamma,

    c'è la rosa nel rosaio,

    c'è la chioccia nel pollaio,

    c'è la pecora nel prato.

    Steso al sole c'è il bucato,

    nel paniere c'è il gattino,

    e c'è in gabbia il canarino,

    c'è un bambino nella culla

    c'è al balcone una fanciulla;

    c'è la luna su nel cielo

    c'è una nube che fa velo,

    lì c'è questo, là c'è quello,

    c'è del brutto, c'è del bello.

    Prova un po' a dir con me

    tante volte: c'è, c'è, c'è.




    Il serpentello di paglia

    Conosco un serpentello di paglia

    tutto vestito di calzamaglia.

    In un campo di trifoglio è andato

    ma senza dubbio ha sbagliato.

    Ha incontrato due conigli

    che volevano dargli dei consigli:

    - Non strappare fogli e foglie,

    non bruciare mai la paglia,

    agli uccelli dai il miglio

    e stai attento a chi ti piglia.

     
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  6. torre1
     
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    Quella del c'è la sapevo...l'ho rammentata!

    Sicuramente materia da prima o seconda elementare; ricordo il nome della mia maestra...Margherita Perugini...
     
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    Anno verde

    Cantiamo in girotondo

    buon anno a tutto il mondo.

    Buon anno al grande mare

    che tutti cercan d'inquinare.

    Buon anno agli alti monti,

    perchè restino pure le loro fonti.

    Buon anno al lungo fiume,

    perché si liberi dalle schiume.

    Buon anno all'atmosfera

    che circonda la Terra intera.

    Buon anno all'airone

    che rischia l'estinzione

    insieme agli elefanti,

    della savana ultimi giganti.

    Buon anno e tanto bambù

    al panda, che potrebbe non esserci più.

    Buon anno a boschi e foreste

    e a tutto il verde di cui la Terra si veste.
     
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    Amicizia

    E' tanto bello

    quando si è amici,

    giocare insieme,

    sentirsi felici.

    Con il mio amico

    è bello parlare,

    avere mille cose

    da raccontare,

    e ridere insieme,

    ridere assai,

    a stare insieme

    non ci si stanca mai.

    G.Jujikawa







    Il falò

    Ambarabà per un falò

    dove metto sulla brace

    tutto quanto non mi piace.

    Vecchio gioco e libro nuovo

    quel che cerco e che non trovo,

    l'ubbidienza e la pazienza.

    Far la nanna quando è presto

    la minestra e tutto il resto.

    Ambarabà mamma e papà

    zie cugini grandi e piccini

    guarderanno il mio falò?

    Io non c'entro: non lo so.
     
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    Cosa farò da grande

    Da grande voglio fare l'ingegnere

    per costruire case molto strane,

    le finestre rotonde come sfere,

    le porte un po' sformate, tipo pere.

    Da grande voglio fare l'imbianchino,

    così faccio a colori tutto il mondo,

    arancioni palazzi e grattacieli

    le strade rosse e gialle, i tetti neri.

    Da grande voglio fare il camionista,

    guidare un camion grande e tutto rosso,

    portare il sale a Milano

    e l'acqua invece nel palermitano.

    Da grande so che voglio fare il cuoco,

    perchè far dolci è proprio il mio mestiere

    e mentre in forno cuoce lo stufato,

    lecco il tegame con il cioccolato!
     
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    Giro girotondo

    Giro girotondo

    come amo il mondo!

    Il cielo, il verde, i mari

    e tutti mi son cari:

    i Russi e gli Italiani,

    Cinesi ed Africani.

    Stringiamoci la mano

    giriamo piano piano!

    Giro girotondo

    come amo il mondo!

    Bianchi, rossi e zulù..

    Quanto bene mi vuoi tu?

    A.C.Bandinelli







    Girotondo

    Girotondo di bambini

    furbi, allegri, birichini,

    tutto intorno al vecchio mondo.

    Girotondo, girotondo.

    C'è un biondino,

    c'è un negretto,

    un bambino giapponese,

    c'è un allegro pellerossa,

    un cinese col codino,

    e perfino un eschimese,

    che sgambettano felici,

    tutti in pace,

    tutti amici.

    Girotondo della pace,

    girotondo dell'amore.

    Girotondo, girotondo.
     
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    CAPRIOLE















    E' bello fare le capriole
    il mondo uno lo guarda come vuole
    le cose rimangono al loro posto
    ma tu le vedi invece all'opposto.

    Quando qualcuno ti verrebbe di odiare
    con una capriola tu lo riesci ad amare
    se una capriola facessero i carcerati
    per magia si ritroverebbero liberati.

    Quando un bimbo ha paura della notte nera
    con una capriola il suo desiderio si avvera:
    il cielo vedrebbe subito albeggiare
    e tanti uccelli sentirebbe cantare.

    La prima capriola forse ho tentato
    il giorno in cui io sono nato
    l'ultima capriola proverò a fare
    quando sarò prossimo a spirare.

    Forse così potrò aver evitato
    sul nulla di finire approdato
    ed invece di andare nell'aldilà
    potrò rimanere ancora di qua.

     
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    Indovina l'indovinello
    esso non è brutto forse è bello

    quando l'indovina un bambino
    gli dà la mano con un sorrisino

    e se quel bambino è già uno scolaro
    gli mette dieci dicendogli anche bravo!

    sembra egli un topo invece è un gatto
    gli piace giocare a scacco matto

    e quando capita che vince la partita
    esulta con una grande sgranchita

    quando il tempo è buono e bello
    egli si fa un giro con l'ombrello

    quando invece il tempo è brutto
    rimane a casa con l'ombrello asciutto

    per riposare si nasconde sotto un cavolo
    ma invece di dormire scrive un "favolo"

    vuole comporre poi anche un "poesio"
    va a chiedere i versi ad un suo caro zio

    suo zio è farmacista gli da uno sciroppo
    per far rima il gatto si fa allora zoppo

    e dovendo qui terminare la poesia
    zoppicando corre e fugge via

    prima però saluta dicendo addio addio
    e rivela anche che quel gatto sono io.



     
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  13. torre1
     
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    :)
     
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    Filastrocca di Tonino
    oramai non più bambino
    adesso è grande meno male
    non ha più paura del temporale

    altrimenti chi avrebbe potuto abbracciarlo
    quando il tuono rimbombava a spaventarlo?

    la sua mamma è in un posto troppo lontano
    non avrebbe più potuto stringergli la mano

    per fargli capire dentro quella sua sicura
    che il temporale non doveva fare paura

    ma se sua mamma potesse ritornare un pochino
    anch'egli vorrebbe ritornare ancora un bambino

    non importa che si sarebbe dovuto ancora spaventare
    quando nuvole nere il temporale facessero scatenare

    il temporale chi non lo sa che dura così poco
    mentre poi si sta fuori tanto a correre in gioco.





    Mamma mia sta arrivando il temporale
    la sua faccia assomiglia ad un caporale
    giunge improvviso in un momento
    annunciato dalle raffiche del vento.

    S'infuria ed urla come un furibondo
    sembra voglia fare il finimondo
    la sua espressione nera da arrabbiato
    a vederla mi ha subito spaventato.

    Ognuno tace e cerca di capire
    quando la sua ira possa sbollire
    il temporale ha infatti il fiato corto
    minaccia ma non fa neppure un torto.

    Le cicale lo sanno e vedendolo arrivare
    ne approfittano intanto per potere riposare
    ricominciando prontamente a frinire
    come dall'orizzonte lo vedono scomparire.

    Se al mondo fosse ogni male
    come il più brutto temporale
    se come lui fosse anche la guerra
    quanto si sarebbe felici sulla Terra!


     
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