La panchina di Mariella Forever

FILASTROCCHE

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    Filastrocca della Befana

    (in dialetto romanesco)


    Borbotta la Befana vicino ar camino:

    “Quer Babbo Natale è proprio ‘n vorpino!

    Lui è sempre bello tutto soridente

    e io? Na vejarda senza manco un dente.

    Lui cor vestito novo de panno rosso

    e io? Solo i rattoppi me porto addosso!

    Lui ci ha i bordi de pelo intorno ar beretto

    e io? ‘No straccio vecchio de fazzoletto.

    Ai piedi c’ha certi stivali, neri, de pelle

    e io ? Ci ho da cent’anni ‘e stesse pianelle.

    Lui va con ‘na slitta tirata da renne

    e io ? co’ la scopa m’incastro all’antenne.

    Lui canta “Merry Christmas” perché è americano

    e io canto? Ma io manco me ricordo

    più come me chiamo…

    Lui è bello e fotogenico, va in televisione

    e io? So’ così brutta, me ne dovrò anna’ in pensione…

    Vabbè… armeno quest’anno, vojo fa’ l’urtimo giro

    poi dall’anno prossimo, prometto, me ritiro.

    Perché? Perché lui gioca d’anticipo

    (e pperò così nun vale)

    je porta li regali alla notte de Natale!

    E quando ar sei gennaio ariva la Befana

    quelli stanno a giocà già da na settimana.

    Così che je rimane a ‘sta vecchia poveretta?

    Porto ai ragazzini giusto ‘na carzetta!

    Ma: er padre pensa ar dentista e carie e otturazioni,

    la madre all’allergologo e all’indiggestioni,

    li ragazzini poi, ci ho perso le speranze,

    sai a che cosa penzano? A fini’ li compiti delle vacanze.

    Ma passerò quest’anno… giusto pe’ tradizione

    (e pure pe’ nun da’ ar Babbo sta bella soddisfazione!)

    Vola lenta la Befana pe’ tetti e pe’ cammini

    se magna noci e biscotti e se scola i bicchierini,

    lascia tutte le carze sotto a ogni cammino

    e mai che se dimentichi de ajio e carboncino.

    Ma vede ‘n ragazzino: “ Porello, sta ancora arzato!

    sta’ a scrive li compiti che nun ha completato…”

    “Ah! Befana mia ce voleva proprio er rifornimento”

    pija a calza de la Befana e poi tutto contento

    se magna ‘na cioccolata e doppo ‘na carammella:

    mo’ sì che a grammatica je pare un po’ più bella!

    E mentre er pupo studia e ripassa l’ortografia

    je soride a Befana e zitta zitta vola via:

    “Massì… macchè pensione, domani è n’antro giorno.

    E sai che je dico a Babbo? Io n’antr’anno ce aritorno:

    sarà pure famoso, cara “invenzione americana”

    ma qui a Roma dentro ar core ce rimane la Befana!”

    Autrice Simona Maiozzi

    www.letturacheavventura.it
     
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    Il giornale dei gatti

    I gatti hanno un giornale
    con tutte le novità
    e sull'ultima pagina
    la "Piccola Pubblicità".

    "Cercasi casa comoda
    con poltrone fuori moda:
    non si accettano bambini
    perchè tirano la coda".

    "Cerco vecchia signora
    a scopo compagnia.
    Precisare referenze
    e conto in macelleria".

    "Premiato cacciatore
    cerca impiego in granaio."
    "Vegetariano, scapolo,
    cerca ricco lattaio".

    I gatti senza casa
    la domenica dopo pranzo
    leggono questi avvisi
    più belli di un romanzo:

    per un' oretta o due
    sognano ad occhi aperti,
    poi vanno a prepararsi
    per i loro concerti.

    Gianni Rodari

     
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    Alfabeto degli animali
    A è l'ape che ronza sul fiore
    B è la balena, blu di colore,
    C è la capra che bruca l'erbetta,
    D è la donnola che la preda aspetta.
    E è l'elefante con il suo nasone,
    F è la foca che sta sul pallone.
    G è la gatta che le fusa ti fa,
    H senza animali sola se ne sta,
    ma guarda e sorride a chi invece ne ha.
    I è l'ippopotamo che il bagno si fa,
    L è la lepre che salta qua e là.
    M è la mosca dai piedi pelosi,
    N è il narvalo tra i grossi marosi.
    O è l'oca che passeggia in giardino,
    P è il passerotto dal canto argentino.
    Q è la quaglia con la sua covata,
    R è la rana dall'acqua bagnata.
    S è il salmone che va contro corrente,
    T è la trota dentro il torrente.
    U è l'usignolo che si liscia le piume,
    V è la volpe che pesca pesci nel fiume.
    Z è la zebra che ti viene a dire:
    "Questa filastrocca ora deve finire!!".



    SPOILER (click to view)

    fonte infanzia web

     
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  5. sorriso@
     
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    Filastrocca di Gianni Rodari:
    Sulla neve
    D’inverno, quando cade
    la neve e imbianca il prato
    e nasconde le strade
    sotto il manto gelato,
    ai bimbi, avventurieri
    dal cuor senza paura,
    non servono sentieri
    per tentar l’avventura:
    marciano arditi dove
    la nevicata è intatta
    aprendo strade nuove
    nel deserto d’ovatta.
    ( Ma l’orme dei piedini
    la neve serberà
    per guidare i bambini
    a casa, quando mamma chiamerà…)

    (Filastrocche di Gianni Rodari)


    SPOILER (click to view)
    fonte filastrocche.net
     
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  6. sorriso@
     
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    Fata ColorettaC'era una volta una fata.
    Si chiamava Coloretta.

    Era bellissima, il suo corpo luminoso come una
    stella. Aveva un vestito coloratissimo, giallo,
    rosso, blu, arancio, verde, viola, risplendente
    come un prezioso gioiello.
    Coloretta, era visibile solo dopo la pioggia, con
    il primo raggio di sole.

    Amava in particolar modo i bambini e si divertiva
    a scivolare sull'erbetta bagnata e fresca.
    Un giorno, Coloretta decise di fare un regalo a
    tutti gli uomini.
    Voleva vedere i loro volti sognare.

    Con la bacchetta fatata, prese un po' di rosso
    dal suo magico cuore, un po' di giallo dalle terre
    incantate, ed infine un po' d'azzurro dall'immenso
    cielo.
    Mise i tre colori in magiche ampolle di cristallo.
    Viaggio' per tre giorni nella ruota del tempo,
    attraverso' la gran porta dorata del tempio
    e quindi comparve agli uomini.

    Coloretta, regalo' a tutta la terra, i tre magici
    colori. Affermo' che con quelle ampolle e un po'
    di luce potevano essere creati tutti i colori.

    Infine, ricordo' agli uomini di camminare leggeri
    tra vette e valli assaporando ogni passo lungo
    il sentiero.
     
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    21 marzo



    Mamma, oggi nel sole
    c'è qualcosa di speciale!
    Non so dirlo con le parole,
    ma è qualcosa di eccezionale:
    l'aria risplende di mille colori,
    di suoni, di armonia,
    di piacevoli odori.
    E' passato un mago
    con la bacchetta incantata?
    No, è la magia
    della bella stagione
    che è cominciata!


    fonte-filastrocche.it/
     
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    Una bella filastrocca dedicata a due pasticcioni

    In una fabbrica di mattoni
    lavorano dentro due pasticcioni.

    Il loro capo li sta a guardare
    ma loro non sanno lavorare

    così al mattino quando il capo non c’è
    combinano guai anche per tre!
     
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    Carnevale



    Nelle piazze in ogni via
    c'è un'allegra compagnia
    che vestita in modo strano
    canta, balla e fa baccano.
    Mascherine mascherine
    siete buffe ma carine
    con i vostri nasi rossi
    fatti male, storti e grossi
    con i costumi che indossate
    con gli scherzi che vi fate
    voi portate l'allegria
    in qualunque compagnia.

    Finalmente è carnevale



    Ogni scherzo adesso vale,
    sono giorni d'allegria
    tutto è gioia e simpatia.
    C'è letizia dentro i cuori
    tutti i bimbi vanno fuori,
    delle maschere è la festa
    Arlecchino sempre in testa.
    Più degli altri poverello
    ma il vestito suo è il più bello,
    di colori e luce pieno
    sembra sia l'arcobaleno.
    È da sempre squattrinato
    ma in amore fortunato,
    ama quella mascherina
    che si chiama Colombina.
    E felice lui saltella
    abbracciato alla sua stella,
    è l'amico dei bambini
    al suo cuor sempre vicini.

    Il vestito di Arlecchino
    di Gianni Rodari



    Per fare un vestito ad Arlecchino
    ci mise una toppa Meneghino,
    ne mise un'altra Pulcinella,
    una Gianduia, una Brighella.
    Pantalone, vecchio pidocchio,
    ci mise uno strappo sul ginocchio,
    e Stenterello, largo di mano
    qualche macchia di vino toscano.
    Colombina che lo cucì
    fece un vestito stretto così.
    Arlecchino lo mise lo stesso
    ma ci stava un tantino perplesso.
    Disse allora Balanzone,
    bolognese dottorone:
    "Ti assicuro e te lo giuro
    che ti andrà bene li mese venturo
    se osserverai la mia ricetta:
    un giorno digiuno e l'altro bolletta!".
     
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    questa è una filastrocca sul colore giallo:

    il Giallo!
    Giallo è il sole raggiante;
    gialla la fiamma scintillante.
    Giallo è il grano maturo,
    perché il pane sia sicuro.
    Gialli sono i limoni,
    le banane, i meloni
    e tanti altri frutti, buoni per tutti.
    Gialli son molti fiori
    che rallegrano i cuori;
    le primule e i narcisi,
    per primi fan sorrisi.
    Son gialli i pulcini
    ed anche i canarini,
    tanti pesci nel mare,
    tutti da ammirare.
    Giallo è il tuorlo ben cotto
    e lo zafferano nel risotto.
    Il giallo, nel semaforo, dice: "Attenti!"
    per evitare incidenti.
    Il giallo è un bel colore
    che rischiara e dà vigore.

    LA FILASTROCCA DEL SIGNOR ROSSO

    IO SONO IL ROSSO
    COME QUEL PESCE GIU’ NEL FOSSO,
    COME UNA MELA DELIZIOSA
    COME UNA BOCCA GRAZIOSA,
    COME UN CUORE INNAMORATO
    COME UN PAPAVERO SBOCCIATO,
    COME UNA CILIEGIA DI MAGGIO
    COME I TETTI DEL VILLAGGIO,
    COME LA ROSA NEL GIARDINO,
    COME L’ANELLO COL RUBINO,
    COME IL VESTITO DI CAPPUCCETTO
    COME LA CRESTA DEL GALLETTO,
    COME LA FRAGOLA NEL PIATTO
    COME IL PENNARELLO SCARLATTO.
    IO SONO IL ROSSO,
    UN COLORE GRANDE E GROSSO
    E PER FINIRE IN ALLEGRIA
    T’INVITO IN CASA MIA!

    LA FILASTROCCA DEL SIGNOR GIALLO

    IO SONO IL GIALLO
    COME LA CODA DEL PAPPAGALLO,
    COME UNA FARFALLA SVOLAZZANTE
    COME UN SOLE ACCECANTE,
    COME UNA PERA MATURA
    COME UN GIRASOLE NELLA PIANURA,
    COME UN FIORE PROFUMATO
    COME UN PULCINO APPENA NATO,
    COME UNA DOLCE BANANA
    COME UN GOMITOLO DI LANA,
    COME UNA FETTA DI LIMONE
    COME LA CRINIERA DEL LEONE,
    COME UNA SPIGA DI GRANO
    COME IL BECCO DEL TUCANO.
    IO SONO IL GIALLO
    UN PO CANTO UN PO’ BALLO
    E SE TI PIACE SCHERZARE
    IN CASA MIA PUOI ENTRARE!

    LA FILASTROCCA DEL SIGNOR BLU

    IO SONO IL BLU
    COME QUELLA NUVOLA LASSU’,
    COME UN GONFIO PALLONCINO
    COME IL GREMBIULE DEL BAMBINO,
    COME UN MARE AGITATO
    COME UN CIELO STELLATO,
    COME I FIORDALISI NEI PRATI
    COME DUE OCCHI SPALANCATI,
    COME IL FIOCCO SULLA TESTA
    COME LE CANDELINE DELLA FESTA,
    COME UNA MACCHIA D’INCHIOSTRO
    COME L’OMBRA DEL MOSTRO,
    COME I PANTALONI DI TELA
    COME LA BARCA CON LA VELA.
    IO SONO IL BLU
    CON AMICI SU E GIU’
    E SE CON ME VUOI GIOCARE
    IN CASA MIA PUOI ENTRARE!

    LA FILASTROCCA DEL SIGNOR ARANCIONE

    SE L’ARANCIONE VUOI CREARE
    IL GIALLO COL ROSSO DEVI MESCOLARE,
    GIRA DI QUA, GIRA DI LA’
    AVRAI TANTE TONALITA’,
    ORA CHE L’IMPASTO E’ PRONTO
    PUO’ COMINCIARE IL RACCONTO.
    IO SONO L’ARANCIONE
    COME UNA FETTA DI MELONE,
    COME UNA CAROTA DA ADDENTARE
    COME UN MANDARINO DA SBUCCIARE,
    COME UN ‘ARANCIA ROTONDA
    COME IL SOLE INGHIOTTITO DALL’ONDA,
    COME IL TUORLO DELL’UOVO
    COME LA VOLPE CHE ESCE DAL COVO,
    COME I CAPELLI DEL BAMBINO
    COME L’ALBICOCCA NEL CESTINO,
    COME LE MACCHIE DELLA GIRAFFA
    COME LA SPREMUTA NELLA CARAFFA,
    COME LE FOGLIE DELL’AUTUNNO
    COME IL CESTINO DELL’ALUNNO.
    IO SONO L’ARANCIONE
    UN COLORE PASTICCIONE,
    CHI MI VUOLE ANCHE ASSAGGIARE
    NELLA FRUTTA MI PUOI TROVARE.

    LA FILASTROCCA DEL SIGNOR ROSA

    SE IL ROSA VUOI CREARE
    IL BIANCO COL ROSSO DEVI MESCOLARE
    GIRANDO BENE CON IL PENNELLO
    AVRAI UN COLORE PROPRIO BELLO.
    IO SONO IL ROSA COME LA FACCIA RADIOSA
    COME UNA MANO CON L’ANELLO
    COME UN GROSSO PORCELLO,
    COME UN TULIPANO OLANDESE
    COME IL VESTITO DI AGNESE,
    COME I CONFETTI DELLA SPOSA
    COME I PETALI DELLA ROSA,
    COME UNA NUVOLA DI SERA
    COME IL PESCO A PRIMAVERA,
    COME UNA PENNELLATA DEL PITTORE
    COME LA MAGLIA DEL VINCITORE,
    COME UNA SABBIOSA CONCHIGLIA
    COME LE ORECCHIE DELLA CONIGLIA.
    IO SONO IL ROSA
    UNA TINTA DELIZIOSA,
    PALLIDA O PIU’ SCURA
    COLORO IL VISO DI OGNI FIGURA.

    I COLORI

    NOI SIAMO IL ROSSO E IL GIALLO
    FACCIAMO INSIEME UN BALLO
    E PER COMBINAZIONE
    VIENE FUORI L’ARANCIONE.
    NOI SIAM L’AZZURRO E IL ROSSO
    GRIDIAMO A PIU NON POSSO
    UNITI CON AFFETTO
    FORMIAMO IL VIOLETTO.
    NOI SIAMO IL GIALLO E IL BLU
    CI RINCORRIAMO SU E GIU’
    CIASCUNO DEI DUE SI PERDE
    E SALTA FUORI IL VERDE.

    I COLORI

    IL GIALLO E’ SOLARE,IL ROSSO E’ FOCOSO,
    IL VERDE SOSPIRA ED E’ SPERANZOSO.
    IL BLU E’ UN GUERRIERO, IL NERO E’ SEVERO
    IL VIOLA SI VANTA DI ESSERE ALTERO.
    IL BIANCO E’ VIVACE, L’AZZURRO E’ VELOCE,
    IL ROSA E’ DI CERTO IL COLOR PIU’ FELICE.
    L’ARANCIONE E’ FRIZZANTE, IL MARRONE E’ IMPONENTE,
    IL LILLA GIRANDO DIVENTA INVADENTE.
    QUI TUTTI SCHIERATI LI ABBIAMO CHIAMATI
    SON BELLI, SON TANTI E SON… COLORATI

    I COLORI

    MI PIACE IL SUCCO DEL ROSSO LAMPONE,
    ROSSO E PICCANTE E’ IL PEPERONE,
    ROSSA E’ LA SCALA PER ANDARE A LETTO,
    ROSSO E’ IL COLORE DEL MANTO DEL TETTO.
    MI PIACE IL BIANCO DELLA CANDIDA NEVE,
    BIANCO E’ IL LATTE CHE AL MATTINO
     
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    Buonanotte a tutti
    di Giusi Quarenghi





    Buonanotte a tutti in cucina
    ai piatti volanti con la pastina.
    Alle pentole che saltano in aria
    ai coperchi e alla verdura varia.
    Ai pesci che tornano in mare
    ai piselli che non si lasciano sbucciare.
    E a voi care talpe così eleganti
    offro una buonanotte coi guanti.
     
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    Filastrocca: Giorni e mesi

    Trenta dì (giorni) conta novembre
    con april, giugno e settembre.
    Di ventotto ce n’è uno
    tutti gli altri ne han trentuno.
     
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