Ragazzina di 13 anni incinta del papā, che poi la violenta pure in ospedale: anche la mamma č nei guai

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    Ragazzina di 13 anni incinta del papā, che poi la violenta pure in ospedale: anche la mamma č nei guai
    L'orrore all'ospedale Sant'Anna di Torino. L'uomo oggi č in carcere: č stato incastrato dalle telecamere piazzate dagli inquirenti nella stanza della piccola. La madre č indagata per concorso in violenza sessuale. Sotto inchiesta c'č anche un'amica di famiglia che avrebbe nascosto la veritā
    NOTIZIE1-17108749241055
    Čarrivata all'ospedale Sant'Anna di Torino spaventata e preoccupata, insieme alla mamma, perché incinta a 13 anni. La stessa ragazzina, oggi, ha ancora il terrore negli occhi mentre risponde alle domande del giudice. Stringe un peluche al petto per farsi forza e trovare il coraggio. Dal suo racconto č emersa una storia agghiacciante di abusi subėti in famiglia. Il padre del bambino che la ragazzina portava in grembo la scorsa estate č il suo stesso papā, che ha abusato di lei ripetutamente e persino mentre si trovava ricoverata in ospedale per il parto.

    L'uomo, un cittadino filippino di 45 anni, incensurato e arrivato in Italia una decina di anni fa, oggi č in carcere e deve rispondere di violenza sessuale nei confronti della tredicenne e maltrattamenti verso la moglie e gli altri figli minori. Inoltre, anche la mamma risulta ora indagata per concorso in violenza sessuale: secondo la procura di Torino che si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dopo la chiusura delle indagini, la donna sapeva dell'orrore che si consumava in casa sua, ma non avrebbe fatto nulla per fermarlo.

    La vittima minorenne č difesa dall'avvocato Roberto Saraniti. "Ho visto una bambina che rispondeva alle domande del giudice stringendo un peluche al petto - ha raccontato il legale a TorinoToday -. Una tragedia assoluta che lascia senza parole. La ragazzina si trova in comunitā, le hanno tolto il bambino, e chissā che vita potrā avere. Ora attendiamo la data dell'udienza preliminare".

    La ricostruzione e i dubbi sulla gravidanza "sospetta"
    Questi i fatti, secondo la ricostruzione degli inquirenti. La ragazzina arriva in ospedale al settimo mese di gravidanza nel luglio dello scorso anno, accompagnata dalla madre. Chiede informazioni sul parto, sugli esami da fare e sull'alimentazione da seguire. Quando perō i medici le chiedono chi sia il padre del baambino che stava per nascere, lei č evasiva: parla di un compagno di scuola, poi di un ragazzo conosciuto su una chat di incontri. Cambia pių volte versione. Dall'ospedale viene inviata una segnalazione al tribunale e si decide di indagare su quella gravidanza, considerata quantomeno sospetta, visto che la giovane non ha voluto rivelare chi fosse realmente il padre del bambino, e cosė i suoi genitori. Non era neanche mai stato sentito un medico.

    La violenza in ospedale e il test del Dna
    Gli agenti della polizia giudiziaria - una squadra interforze composta da agenti della polizia di Stato, dei carabinieri e della polizia locale - piazzano alcune telecamere nascoste nella stanza dell'ospedale in cui la piccola č ricoverata. Emerge la terribile veritā: nella notte tra il 9 e il 10 luglio suo padre va a farle visita, si infila sotto le lenzuola e la costringe ad avere un rapporto sessuale. Per il filippino 45enne scattano subito le manette: viene arrestato in flagranza di reato. Poi l'esame del Dna sul feto conferma che č lui il padre del bambino, nato ad agosto e dato in adozione.
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