La panchina di Mariella Forever

MELONI BOCCIA PRELIEVO SUI CONTI CORRENTI.

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    Manovra, bozza: salta il pignoramento sui conti correnti | Meloni: "In dirittura d'arrivo, no problemi in maggioranza"
    Sul fronte pensioni, verso l'intesa su Quota 103 con finestre di 6-9 mesi e tetto di 2.500 euro sull'assegno. Confermato l'aumento della cedolare degli affitti brevi
    Cambia la norma sui controlli dei conti correnti con la scomparsa del prelievo diretto che aveva mandato su tutte le furie Giorgia Meloni. In una versione aggiornata del testo, si legge che "l'agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l'azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici per l'acquisizione di tutte le informazioni necessarie". Scende poi dal 90% inizialmente previsto all'85% la rivalutazione delle pensioni per gli assegni complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps.
    "Nessun problema con la maggioranza" Sul fronte prelievo coatto dai conti, Meloni chiarisce: "Non è stata prevista alcuna norma per il prelievo dei conti correnti, non è prevista nella legge di bilancio". E il vicepremier Antonio Tajani, ai microfoni Rainews, in merito alla legge di bilancio precisa: "Quello che conta è il testo definitivo che andrà in Parlamento. Noi non vogliamo assolutamente presentare emendamenti, quindi sono convinto che si troverà un aggiustamento entro i prossimi giorni, in modo che il testo lunedì o martedì possa arrivare al Senato e possa essere approvato in tempi rapidi". E ancora, sui rumors di tensioni tra le forze di maggioranza, il premier butta acqua sul fuoco: "Non ci sono problemi fra me e Salvini, non ci sono problemi fra me e Tajani. I fatti lo dimostreranno. Io ogni mattina sento Tajani e Salvini e ci divertiamo molto a leggere la rassegna stampa".
    "Zero emendamenti maggioranza, una buona idea" Il premier poi aggiunge: "Non ci sono allo stato attuale difficoltà particolari da superare. Nelle prossime ore, weekend permettendo sarà inviata al Parlamento. Il nostro obiettivo è di dare un segnale di compattezza anche approvandola in tempi rapidi". E in relazione alla regola degli "zero emendamenti" in maggioranza sul testo sottolinea: "E' una buona idea perché l'elemento che qualifica la capacità della maggioranza di fare il suo lavoro è la tempistica con cui decide. Se diamo un segnale che lavoriamo velocemente, rispettando i tempi di una Repubblica parlamentare, facciamo una cosa fatta bene".

    Niente accesso diretto ai conti correnti L'ultima stesura prevede dunque che salti la possibilità per il fisco di un accesso diretto ai conti correnti: nella nuova versione, denominata "Cooperazione applicativa e informatica per l'accesso alle informazioni necessarie per il potenziamento dell'azione di recupero coattivo" (prima il titolo era "Accesso alle informazioni e pignoramento telematico dei conti correnti"), l'agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare il recupero coattivo, "di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici" per acquisire "tutte le informazioni necessarie", da "chiunque detenute".


    Nodo casa Sul fronte case, la bozza prevede che per le seconde abitazioni ristrutturate con il Superbonus al 110%, non prime case ed eredità, ci sia una nuova stretta che prevede che chi le mette in vendita possa scalare non su cinque anni come inizialmente previsto ma su dieci l'imponibile della tassa del 26% sulle plusvalenze. Previsto poi che, sugli affitti brevi, la cedolare secca aumenterà dal 21 al 26%.


    Fazzolari: "Cedolare al 26% a tutela di famiglie e fuori sede" "L'aumento della cedolare secca al 26% sugli affitti brevi non è per fare cassa, è fatta a tutela di famiglie e studenti universitari. Applicare la stessa cedolare del 21% a chi affitta a famiglie o studenti e a chi invece affitta legittimamente il proprio immobile in ambito turistico non ha molto senso e ha contribuito a creare, soprattutto nelle grandi città, l'enorme carenza di case a disposizione di fuori sede e famiglie". Così il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari a proposito della norma in ;anovra. "E' solamente una questione di buonsenso e che va incontro alle esigenze di studenti e famiglie".


    Nel 2024 niente taglio del cuneo per la tredicesima Nel 2024 si conferma il taglio del cuneo ma non sulle tredicesime. L'esonero di 6 o 7 punti in base al reddito viene riconosciuto "senza effetti sul rateo di tredicesima". Per quest'anno invece la tredicesima di chi beneficia del taglio del cuneo gode di una decontribuzione di due o tre punti (anziché 6 e 7), sempre in base al reddito, perché il rafforzamento della misura previsto con il decreto lavoro del 1° maggio non si applicava appunto alle tredicesime.


    Pensioni, verso intesa su Quota 103 Sul nodo pensioni, l'intesa raggiunta in maggioranza sulla formula per l'uscita anticipata sarebbe quella su Quota 103, ma con una finestra per andare in pensione che varia tra pubblico e privato. Non cambierebbero i requisiti di 62 anni di età e 41 di contributi ma, una volta raggiunti, i dipendenti privati dovrebbero aspettare sei mesi per l'assegno e i pubblici nove mesi. Prevista inoltre una stretta sul trattamento economico, che sarà calcolato esclusivamente con il sistema contributivo fino a quando non si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia, e comunque non si potranno superare le 4 volte il trattamento minimo, ossia circa 2.240 euro lordi al mese. www.tgcom24.mediaset.it/
     
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