La panchina di Mariella Forever

La Serbia dei meme BELGRADO TRA PROPAGANDA ESTREMISTA E IRONIA SOCIAL

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    La Serbia dei meme
    BELGRADO TRA PROPAGANDA ESTREMISTA E IRONIA SOCIAL
    “Come va la guerra?” si chiede un Putin piuttosto pensieroso. “Vediamo che ne pensano i serbi su Telegram”. Kuloar ha meno di 30 anni, è originario del Kosovo, ma ha studiato tra Belgrado e il Regno Unito, concentrandosi a lungo sulla propaganda dell’alt right, l’estrema destra statunitense. La sua pagina di meme politici, nata durante la pandemia, è diventata in breve molto popolare tra i giovani serbi.graficamariella2_5
    “La guerra sta andando male?” “Controlla cosa ne pensano i serbi su telegram”.
    Immagine dal profilo Instagram “Kuloar”
    In realtà, Kuloar è un nome d’arte, traslitterazione della parola francese “couloir”, corridoio: “Vorrei mantenere l’anonimato perché mi piace la mistica. Lo pseudonimo richiama quelle salette in cui avvengono le chiacchiere non ufficiali, off the records”, afferma. “A un certo punto ho notato che le pagine di meme politici erano tutte su posizioni radicali e iper-nazionaliste e avevano una discreta influenza sull’opinione pubblica. C’era però uno spazio libero al centro, più liberal, e mi ci sono infilato”.

    Un buon meme riesce con un’immagine (di solito vera) e una didascalia (finta) a fotografare ironicamente la realtà. Quelli di Kuloar descrivono meglio di tante analisi, ad esempio, gli effetti della propaganda russa in Serbia.graficamariella2_6

    – Serbi credeteci, scappiamo da Putin nel vostro Paese perché la situazione in Russia è insopportabile
    – Non è proprio così fratello
    Immagine dal profilo Instagram “Kuloar”
    “Rispetto ai media tradizionali quella via social, che si diffonde soprattutto sui canali telegram, è meno esplicita e più spontanea. Spesso sono giovani serbi che lo fanno per passione e ideologia, senza riconoscimenti materiali, non è qualcosa su cui la Russia deve investire”.

    graficamariella2_7
    – Bro, i russi sono nostri fratelli
    – Fa pagare a una famiglia russa 800 euro al mese per un monolocale
    Immagine dal profilo Instagram “Kuloar”

    Dopo lo scoppio della guerra, molti russi sono venuti ad abitare in Serbia, anche per via dei legami tra i due Paesi, facendo però schizzare il costo degli immobili, soprattutto nella capitale Belgrado.
    A Belgrado però operano anche agenzie di stampa russe come Sputnik o, più di recente, Russia Today, preceduta da una grande campagna pubblicitaria (“finalmente siamo arrivati”, recitavano i cartelloni per le strade). I nazionalisti serbi sono ovviamente antiamericani e filo-russi, in ragione del bombardamento Nato su Belgrado del 1999 e del riconoscimento americano del Kosovo (due fronti su cui la Russia è sempre stata dalla parte dei serbi).



    Immagine dal profilo Instagram “Kuloar”
    Kuloar ha studiato a lungo la propaganda dell’alt right americana e nota come il pregiudizio ideologico non impedisca però di attingere anche da ciò che viene oltre l’Atlantico: “Capita spesso che un meme dell’estrema destra statunitense venga ripreso senza troppi problemi dai nazionalisti serbi, che pure si dichiarano antiamericani. Alcuni movimenti serbi o russi riprendono poi quelli dei pro-life statunitensi. Penso a Dveri, partito iper-clericale dell’estrema destra serba che pure si dichiara antiamericano, ma che nei fatti è molto vicino alle posizioni dei movimenti pro-life statunitensi”.

    https://it.insideover.com/
     
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