La panchina di Mariella Forever

GIORGIA MELONI PRONTA A SCRIVERE LA STORIA D ITALIA

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    politica1_4Le consultazioni: centrodestra al Quirinale. Meloni: "Pronti a dare un governo al Paese"
    Al Colle secondo giorno di colloqui del capo dello Stato
    Alle ore 10:30 i gruppi del centrodestra saliranno assieme al Quirinale per le Consultazioni in vista della formazione del governo.

    Saranno presenti, si legge nella nota del Quirinale, i gruppi di "Fratelli d'Italia", "Lega Salvini Premier - Partito Sardo d'Azione", "Forza Italia Berlusconi Presidente" il gruppo Parlamentare "Civici d'Italia - Noi Moderati (UDC - Coraggio Italia - Noi con l'Italia - Italia al Centro) - MAIE" del Senato della Repubblica.

    "Insieme a tutta la coalizione del centrodestra, saliremo al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella.

    Siamo pronti a dare all'Italia un Governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo", ha scritto ieri su Twitter la leader di Fdi, Giorgia Meloni.

    ANSA
     
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    politica1_0
    Governo Meloni, il lessico dell'esecutivo diventa "di destra": da sovranità alimentare a merito, da mare a natalità
    La nuova premier si ridisegna su misura nomi e deleghe dei dicasteri per marcare la distanza dal passato. E nei posti più "orientati" vanno molti fedelissimi
    Con il governo Meloni cambia il "lessico" dei ministeri, che acquisisce parole tipiche dell'universo di destra. Come "merito", "sovranità", "made in Italy". Si rimescolano alcune deleghe, si modificano le priorità. La nuova premier ci tiene insomma a marcare le distanze con il passato. E si disegna un esecutivo su misura. A partire proprio dal primo passo: quello della definizione della squadra con cui intende lavorare a Palazzo Chigi.
    Parole "di destra" - Scompare il ministero dell'Innovazione e della Transizione digitale, mentre alcuni dicasteri già nel nome sottolineano l'identità di destra del governo appena nato. Non più Pubblica istruzione, ma Istruzione e merito, non più Politiche agricole ma Agricoltura e sovranità alimentare. Alla titolare del ministero della Famiglia toccherà anche, oltre all'ormai usuale Pari opportunità, la nuova delega alla Natalità. Il dicastero degli Affari europei comprenderà anche la "coesione". Non poteva mancare, in un governo di destra, la parola chiave "Giovani", associata al ministero dello Sport. Infine, spunta la dicitura Mare, che si abbina alla delega al Sud.

    Lessico e titolari - Alle Politiche agricole, più sovranità alimentare, va il fedelissimo, oltre che cognato, della premier Francesco Lollobrigida. Di Sud e mare si occuperà un altro FdI doc, Nello Musumeci, che ha appena concluso la sua esperienza da presidente della Regione siciliana. Agli Affari europei e politiche di coesione finisce un nome pesante del partito di Giorgia, Raffaele Fitto, mentre di Sport e giovani si occuperà il "tecnico" Andrea Abodi, una vita da dirigente nel settore. A Famiglia, e natalità, va la FdI Eugenia Maria Roccella, portavoce nel 2007 del Family Day; a Sviluppo economico e made in Italy va un altro collega di partito di Meloni, Adolfo Urso, che viene da Movimento sociale ed è tra i promotori di Alleanza nazionale. Di Istruzione e merito si occuperà invece un uomo della Lega, Giuseppe Valditara, fino ad oggi docente di Diritto romano alle università di Torino e Tor Vergata di Roma.
    www.tgcom24.mediaset.it/
     
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    politica1_12Abbiamo scritto la storia. Ora scriviamo il futuro dell’Italia.
     
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    La sinistra francese impazzita per l’incontro tra Macron e Meloni: “Francia complice degli eredi di Mussolini”

    La sinistra francese perde la trebisonda alla notizia dell’incontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, primo leader straniero a incontrare la nuova premier. Diversi esponenti politici oggi hanno parlato di un brutto segnale, denunciando la “banalizzazione” della destra ed esortando a non cedere alla “compiacenza”. Il presidente francese “non era necessariamente obbligato a essere in prima linea”, ha dichiarato il presidente del gruppo socialista all’Assemblea nazionale Boris Vallaud a Sud Radio.


    Le critiche della sinistra a Macron per la decisione di incontrare la Meloni
    “Non dobbiamo avere ingenuità, compiacenze, con un governo che è di estrema destra, con un primo ministro che proviene da una famiglia politica che è un ammiratore di Mussolini“, ha scandito. Salvo poi riconosce: “Lei è lì. Sì, dobbiamo parlarle, ma in modo esigente”.

    “Senza sfumature o riserve. La banalizzazione senza frontiere dell’estrema destra”, ha fatto eco su twitter il leader socialista Olivier Faure. Mentre il senatore del Ps Laurence Rossignol non ha nascosto il suo stupore: “Non c’è la minima riserva? Nemmeno un piccolo ‘senza ignorare ciò che ci distingue’ o ‘ho ricordato i valori umanistici che hanno fondato l’Ue?’. L’assuefazione ai leader di estrema destra e la loro banalizzazione è pericolosa”.

    La deputata dell’Europa ecologia I Verdi, Sandrine Rousseau, da parte sua, ha condannato una “compiacenza con il fascismo e con l’estrema destra che è incredibile”. L’incontro “è stato un errore”, ha accusato.
     
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    Fiducia a Meloni: 'Tetto al contante salirà' 'Italia senza visione, ora la mia ricetta'
    'Il salario minimo non è la soluzione, lo è il taglio del cuneo' afferma la premier nel suo intervento a Palazzo Madama. '

    politica1_19Il tetto al contante, che non frena l'evasione e "penalizza i poveri".

    Il salario minimo che non risolve il problema dei "bassi salari".

    Il Pnrr, di cui si è speso finora la metà dei fondi. E poi la gestione del Covid, le scelte "senza basi" sposando la scienza quasi fosse "una religione". Da oggi cambia tutto. All'Italia "senza visione", che non trova soluzioni "efficaci" a tanti problemi promette risposte Giorgia Meloni nell'Aula al Senato dove incassa la fiducia facendo l'en plein con 115 sì: 49 minuti di intervento, tutto politico, rispondendo punto a punto alle critiche e tracciando la sua ricetta per risollevare l'Italia dalla pesante "eredità" dei governi passati.

    Governo, Meloni: 'Metteremo mano al tetto al contante, penalizza i piu' poveri'
    politica1_20
    Parla fiera, davanti ai senatori, anche se la voce di tanto in tanto la abbandona. Se ne scusa ma non si risparmia nel raccontare la sua idea di Paese dopo che si è fatta una "operazione verità" proprio grazie alle critiche in Aula che hanno fatto emergere la vera situazione in cui si trova il Paese. Che non dovrà passare "dalla dipendenza dal gas russo a quella dalle materie prime cinesi", che dovrà superare blocchi burocratici incomprensibili, far ripartire le trivelle nell'adriatico perché se il gas lo estraggono altri "non è che inquina di meno". E trasformare il Sud "nell'hub energetico dell'Europa", anche per evitare di dover correre a installare rigassificatori "con procedure di urgenza e gravosi impatti sui territori". Meloni ha le idee chiare anche sulla pace - è stata criticata per l'assenza della parola nel discorso-manifesto di ieri - che non si ottiene né "con la resa di Kiev" né "con le bandiere arcobaleno" in piazza.
    Una stoccata a chi, tra le opposizioni, quelle piazze sta per riempirle a inizio novembre. E non l'unica. Ce l'ha in particolare con il Movimento 5 Stelle, ma anche con il Pd la neo premier. Quando ricorda chi "brindava per l'abolizione della povertà" e quando spiega che il salario minimo rischia di essere uno "specchietto per le allodole" mentre la soluzione per contrastare il lavoro povero è l'estensione dei contratti collettivi", oltre al taglio del cuneo 5 punti per alzare tutti gli stipendi. Quando passa al capitolo tasse, invece, chiama in causa direttamente i governi del Pd e l'ex ministro Pier Carlo Padoan. Era proprio lui, ricorda, a sostenere che non c'era correlazione tra livello del contante ed evasione. E delinea una delle prime mosse "concrete" del suo esecutivo, oltre a introdurre la "flat tax incrementale" (che di fatto è un premio "al merito" di chi si impegna per fare di più), anche quella di "rimettere mano al tetto al contante" , trovando il muro di Pd e M5s. Un'idea lanciata poco prima dalla Lega, che in questi primi giorni corre - non senza creare qualche irritazione in casa di Fdi - ad anticipare l'agenda. Mentre l'altro alleato, Fi, continua a chiedere pari dignità almeno nella partita dei sottosegretari. Che la premier vorrebbe definire il prima possibile ed evitare altre frizioni come quelle nella composizione della squadra di governo.
    "La situazione è difficile - dice non a caso Silvio Berlusconi, che torna in Senato dopo 9 anni, garantendo comunque il sì "convinto" alla fiducia. Ne ha per tutti, Meloni: a Ilaria Cucchi che la sollecita tra l'altro sugli scontri alla Sapienza di ieri ribatte che non si va in piazza "per impedire agli altri di parlare", che "il rispetto delle idee altrui" è l'essenza "della democrazia". E respinge le accuse dell'ex magistrato Roberto Scarpinato sottolineando di non essere stupita da un approccio "smaccatamente ideologico". Lo stesso di "parte della magistratura" che negli anni hanno costruito sulla base di "teoremi" processi "fallimentari" a cominciare da via D'Amelio. Non risparmia nemmeno il Covid e il Pnrr, i due fiori all'occhiello del governo Draghi: i fondi spesi sono appena 21 miliardi su 42. Non andava quindi poi tutto "così bene" e ora il governo di centrodestra si caricherà anche "la grande responsabilità di velocizzare, sintetizza, ripetendo di fatto il concetto - l'unico finora - che aveva incrinato i rapporti con il suo predecessore. Quanto alla pandemia, i governi - usa il plurale - hanno adottato provvedimenti senza che ci fossero "evidenze scientifiche", compreso il via libera ai vaccini ai 12enni. Misure che peraltro, hanno pure rischiato di fiaccare la lotta alla mafia con "l'uscita di decine di detenuti dal 41 bis con la scusa del Covid".

    fonte ANSA

     
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    politica1_6
    Ho voluto organizzare questa prima visita a Bruxelles per dare il segnale di un'Italia che vuole partecipare, collaborare e difendere il proprio interesse nazionale all'interno della dimensione europea, portando le soluzioni migliori insieme alle altre Nazioni sulle grandi sfide.

    politica1_7
     
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    IL NUOVO OBBLIGO A PARTIRE DAL 15 NOVEMBRE 2022: COSA CAMBIA
    politica1_11
    La Meloni, fresca d’incarico, ha un bel lavoro da fare, dovendosi occupare di temi scottanti, quali il reddito di cittadinanza, che preoccupa, e anche troppo, i cittadini che hanno moltissima paura di poter perdere questo prezioso sussidio con il quale, finora, sono arrivati a fine mese.

    Non solo Rdc . Il nuovo governo dovrà fare i conti con tasse che intende abolire,tra le quali il bollo auto che gli italiani proprio non sopportano. Dunque, aria di cambiamenti tra gli automobilisti che, peraltro, dal 1 gennaio 2023, dovranno fare i conti con la patente di guida digitale.

    Certo, tra tutte queste novità, è lecito fare una leggera confusione e, proprio per cercare di mettere un pochino di chiarezza in questo calderone di ventate d’aria nuova, vi illustrerò un nuovo obbligo.
    A partire dal 15 novembre 2022, gli automobilisti non potranno sottrarsi a delle news riguardanti proprio quello che non devono mai dimenticare di portare con se.

    Sicuramente coloro che amano mantenersi in costante aggiornamento, lo sapranno già ma vediamo insieme cosa cambia a partire dal 15 novembre 2022.
    www.fidelityhouse.eu/
     
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    Alluvione Emilia Romagna, Meloni ai volontari: «Siete bravi. Commossa, governo c'è». Gli sfollati sono 36mila, allerta rossa anche domani
    Il maltempo concede una tregua alla province coperte di fango e straziate dalle frane
    2023_FOTO_36
    La visita di Meloni tra abbracci e foto (lontano dai fotografi)
    Atterrata all'aeroporto di Rimini pochi minuti prima delle 12, smarcando fotografi e giornalisti in attesa al Ridolfi di Forlì, la presidente Giorgia Meloni è stata accolta dal viceministro Galeazzo Bignami per fare la sua prima visita in una grande azienda agricola devastata dall'alluvione. Da lì un giro per le frazioni del ravennate, tra i cittadini e i tantissimi volontari ancora impegnati a spalare il fango reso ancora più duro dal sole che per tutta la giornata ha finalmente scaldato il territorio. A ringraziarla per la visita, invitandola ad entrare nelle poche case risparmiate dall'acqua, anche tanti immigrati che vivono e lavorano in zona e che oggi sono un unicum con la comunità che lotta per rialzarsi. A Faenza, poi, è stata raggiunta dal governatore dell'Emila Romagna, Stefano Bonaccini con il quale ha proseguito il giro in auto nelle zone più colpite, abbracciando e lasciandosi fotografare con i ragazzi andati a spalare. Ultima tappa la prefettura di Ravenna, dove sono stati definiti gli interventi urgenti per risollevare il territorio martoriato, sorvolato in elicottero appena prima di tornare alla volta di Roma.


    Domani riapre la ferrovia tra Forlì e Rimini
    Domani riapre la circolazione ferroviaria nel tratto Forlì-Rimini, riducendo l'interruzione della linea Bologna-Rimini al tratto compreso fra Faenza e Forlì. Il passaggio dei treni avverrà con una riduzione iniziale della velocità, che verrà gradualmente aumentata nel corso della giornata. Proseguono intanto i lavori di ripristino nel tratto ancora interrotto con l'obiettivo di riaprire interamente la linea prima del ponte del 2 giugno. Fra Faenza e Forlì sarà attivo un servizio di autobus. In considerazione della viabilità stradale non ancora completamente ripristinata potrebbe non essere possibile garantire l'interscambio immediato treno/bus. Da considerare in ogni caso un aumento dei normali tempi di viaggio fra Bologna e Rimini di almeno un'ora. Alcuni treni a lunga percorrenza da e per la Puglia continueranno a circolare su percorsi alternativi che possono comportare maggiori tempi di viaggio fino a tre ore. Riaprirà domani, sempre con una iniziale riduzione di velocità, anche la linea Ravenna - Rimini. Ancora difficile fare previsioni di riapertura per le linee Faenza-Ravenna e Ferrara-Ravenna, a causa dell'incompleto deflusso dell'acqua che non consente la verifica totale dell'infrastruttura. Danni ingenti sono invece confermati fra Lugo e Russi e fra Lugo e Castelbolognese, linee già pesantemente danneggiate dalla prima alluvione. Impossibile, al momento, garantire collegamenti alternativi su strada.
    https://www.leggo.it/italia/
     
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    politica1_103

    Meglio togliere i dubbi

     
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