La panchina di Mariella Forever

PROBLEMI CON IL SESSO..FINGERE L ORGASMO.

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    Che problema abbiamo con il sesso? Fingere l'orgasmo è una pratica spaventosa

    Fingere l'orgasmo è una pratica abbastanza diffusa, a farlo sono sia le donne che gli uomini ed è il retaggio di una cultura antica e che ci spinge a mentire rispetto alla nostra sfera sessuale ed emotiva: i perché (e i come) tutte e tutti fingiamo.

    Indice
    · Fingiamo tutte e tutti: i numeri degli orgasmi finti
    · La paura di essere etichettate come pervertite
    · Fingi per non dispiacere il partner? Cara, sei maschilista
    · Le ragioni per cui si finge e quelle per cui non si dice
    · Le donne non pensano di avere diritto all'orgasmo
    Fingiamo tutte e tutti: i numeri degli orgasmi finti
    A fingere l'orgasmo sono sia donne che uomini: l'Istituto di sessuologia scientifica (ISS) riporta uno studio secondo cui il 67% delle donne ha ammesso di aver simulato l'orgasmo almeno una volta nel corso della vita e lo stesso ha affermato il 28% degli uomini intervistati. Secondo l'Università dell'Indiana (Usa) a fingere è una donna su tre; secondo la Società Italiana di Medicina Generale, è il 42,2% delle donne.

    Uno studio del Journal of Sex Research ha rivelato che mentre il 90% degli uomini intervistati raggiungeva l’orgasmo frequentemente, il 70% delle donne invece non lo raggiungeva quasi mai. Uno dei motivi principali di questa défaillance è che la pratica a cui ricorrevano più frequentemente gli intervistati durante i rapporti era la penetrazione. Le motivazioni per cui ciò avviene sono diverse: si va dalla fretta di finire, avendo abbandonato l'idea di venire davvero, fino al desiderio di sentirsi parte attiva. Tutte le ragioni però nascono dalla stessa identica intenzione: gratificare l'autostima del partner sessuale, di non ferirlo e di non scontentarlo.

    La sessualità infatti non è un aspetto escluso da tutta quella serie di pressioni, aspettative e stereotipi che permeano il resto dell'esistenza umana: proprio come ogni ambito d'azione, la sfera sessuale risente delle convenzioni sociali che, purtroppo normalmente, determinano le interazioni e le relazioni. Nessuno ci ha insegnato a fingere l'orgasmo (a parte Meg Ryan nel film “Harry ti presento Sally”), eppure tutti sappiamo come farlo anche se non lo abbiamo mai provato davvero.

    E, infine, per quanto quasi tutti gli uomini sostengano che con loro non abbia finto mai nessuna, sappiamo bene che è una pratica diffusa perchè tutte le donne o quasi hanno finto. Non c'era nemmeno bisogno di studi clinici e sondaggi.
    Aderire allo stereotipo per cui durante un rapporto sessuale si gode significa dimostrare al partner sessuale che si è brave, o bravi, a letto e che anche lui, o lei, lo è. Inoltre, si disinnescano in partenza spiacevoli conversazioni sul perché eventualmente non si è provato piacere, anche se avviarle è utile per far sapere al partner cosa ci piace e cosa no.

    Anche nella sfera erotica rientrano gli stereotipi circa i ruoli di genere che troviamo altrove, ruoli e comportamenti precisi che vengono stabiliti a seconda del sesso biologico e secondo cui ci sono degli atteggiamenti che uomini e donne devono tenere. In intimità, quindi, l'uomo e la donna tendono a rispondere e a rispettare quegli stereotipi mantenendo i codici di comportamento.

    La paura di essere etichettate come pervertite
    Andiamo con ordine: la pillola anticoncezionale e la liberazione dei costumi di genere degli anni Sessanta e Settanta hanno permesso a molte donne – e uomini – di vivere la rivoluzione dei sessi anche a letto: fare l'amore non era più da un “dovere” ai fini della procreazione e adesso le donne erano libere di dirlo ad alta voce.

    Ciò nonostante, la reticenza di molte a dichiarare apertamente al partner che no, non le è piaciuto fare sesso con lui perché invece le piace quell'altra posizione, per esempio, mantiene uno status quo in cui gli uomini sono convinti che le donne non fingano mai, perché loro a letto sono bravissimi, e comunque molte donne ritengono che non debba essere necessariamente piacevole per loro: sono abituate a stare bene anche se lui finisce senza che lei raggiunga l'orgasmo.

    I dati della Società Italiana di Medicina Generale ci rivelano che il 12,2% delle donne non ha mai provato un orgasmo e che il 33,6% non riesce a raggiungerlo quasi mai. Inoltre, gli autori dello studio hanno registrato come la difficoltà di parlare di sesso per molte donne nasca dal retaggio culturale: ritengono che il proprio piacere non sia importante per il partner e subiscono la paura di essere etichettate come pervertite a fronte di eventuali richieste precise.

    “Lo stigma della poco di buono che aleggia su di noi e tutte le altre distorsioni sul sesso che ci hanno propinato”, spiega Karen Ricci, autrice del libro "Cara, sei maschilista! E se non accettassimo più gli stereotipi?” (Fabbri Editori), “hanno impedito a molte donne di vivere a pieno la propria sessualità. Sempre di più, però, il sesso sta diventando un tema di discussione, soprattutto sui canali social. Sempre di più le donne stanno diventando consapevoli di tutto ciò che si sono perse inseguendo la favola di quella per bene. E sempre di più, cosa fondamentale, stanno prendendo le distanze dal ruolo di vigilanti del buon costume”.

    “Il punto cruciale è proprio qui”, aggiunge, “ogni volta che giudichiamo il comportamento sessuale di un’altra donna, non facciamo che rendere più salde le catene che ci tengono prigioniere. Ogni volta che misuriamo il valore di una donna basandoci sulla quantità di partner che ha avuto nella vita, o sulla profondità della sua scollatura, facciamo il gioco di chi ci tiene in gabbia. La chiave per uscirne è a portata di mano, ma dobbiamo trovarla insieme”.

    Fingi per non dispiacere il partner? Cara, sei maschilista
    L'autostima degli uomini dipende sostanzialmente dal successo economico-sociale e dalla loro vita sessuale che viene riconosciuta come “buona” in termini quantitativi e non qualitativi. Infatti, l'accumulo di partner come fossero tacche sulle cinture spesso per loro è meglio, ha più valore, di una soddisfacente vita sessuale con poche partner o con una soltanto.

    La finzione dell'orgasmo è, in questo quadro, un rigurgito del sessismo interiorizzato di molte donne convinte che saltare l'orgasmo determini la non completezza del rapporto (vengo anche io, fosse anche per finta) e convinte che non provare piacere possa minacciare quell'autostima maschile che tanto dipende dal successo delle performance sessuali.

    In poche parole le donne fingono l'orgasmo per non dispiacere il partner che, dispiacendosi, potrebbe scegliere di passare a un'altra compagna. Gli uomini, d'altro canto, sono pure imprigionati in questi schemi per cui se non si “viene” il rapporto non può definirsi completo. E fingono anche loro.

    Come si spiega alle donne che non devono fingere niente, ma soprattutto l'orgasmo? Risponde Karen Ricci: “La risposta a questa domanda purtroppo non è legata soltanto alla sessualità, ma alla consapevolezza di che posizione occupiamo nella società. Abbiamo ancora tanto maschilismo interiorizzato e facciamo fatica a legittimare il nostro valore indipendentemente dall’approvazione maschile".

    "Parte tutto da li, se facciamo finta di godere per fare piacere all’uomo stiamo mettendo in secondo piano la nostra esperienza sessuale, stiamo assumendo che se lui non è soddisfatto se ne potrebbe andare, ma noi? Non abbiamo la possibilità di scegliere?”.

    Sul tema del piacere femminile sono state fatte molte ricerche interessanti: “Le conclusioni di questi studi sono piuttosto unanimi, le donne che fingono sono prevalentemente eterosessuali e lo fanno per salvaguardare i sentimenti del partner; senza troppi giri di parole, fingono l’orgasmo per proteggere l’ego maschile”, continua Ricci.

    Le ragioni per cui si finge e quelle per cui non si dice
    I motivi che spingono le donne a fingere l'orgasmo sono, come detto, molti: la simulazione del piacere assume diversi significati a seconda del contesto e delle fasi della vita di ciascuna. Partendo dalle giovani, capita che molte di loro non abbiano ancora mai provato un vero orgasmo e che, per via dell'inesperienza, non sappiano come avviare con il partner una comunicazione sincera rispetto a questo.

    Dalla ricerca dell'istituto di sessuologia scientifica emerge che, le intervistate che hanno un'età che va dai 18 ai 24 anni, vivono nella paura di venire rifiutate e con la difficoltà di non sapere come chiedere al partner di fare ciò che le fa stare bene sotto le lenzuola. Emergono anche le ragioni che spingono le donne più adulte a mentire: il 57,1% delle intervistate aveva l’intenzione di tenere alta l’autostima del partner, il 44,6% voleva che il rapporto sessuale finisse e il 37,7% non voleva ferire i sentimenti dell’altra persona, provando per lui anche un interesse emotivo.

    In relazione alla possibilità di parlarne apertamente, attività necessaria perché ci sia una vera intesa sessuale, oltre la metà delle donne ha detto di aver avuto il desiderio di comunicare con il compagno ma, anche qui, per non ferire i suoi sentimenti, ha desistito. Altre hanno detto di provare del disagio nello scendere nei dettagli e altre di provare imbarazzo.

    Le donne non pensano di avere diritto all'orgasmo
    Sempre in riferimento allo studio riportato dall'Istituto, è stato rilevato come “chiaro che il genere femminile si senta solitamente meno legittimato alla ricerca del proprio piacere rispetto alla controparte maschile, rischiando di usare troppa deferenza nel cercare di non scontentare il partner, talvolta finendo per tollerare situazioni che sfiorano la coercizione”.

    E inoltre, diventa certo che “un’educazione alla sessualità più paritaria ed esplicita nei riguardi delle differenze individuali e di genere potrebbe in tal senso migliorare le esperienze sessuali delle donne, specie di quelle in giovane età che risultano essere più esposte a esperienze negative che potrebbero condizionare la loro vita sessuale sul lungo termine”.

    Le donne ormai sono “consapevoli che è molto difficile per loro raggiungere l’apice del piacere solo con la penetrazione e ignorando tutte le altre parti del corpo, ma continuano a vivere i rapporti sessuali come qualcosa che devono offrire al partner”, commenta la scrittrice Karen Ricci.

    “L’espressione darla via è emblematica al riguardo: la donna offre il suo prezioso tesoro per fare felice il partner e nella maggior parte dei casi rimane a mani vuote. E non è solo una questione di biologia: gli ostacoli per arrivare a un pieno appagamento sessuale sono soprattutto culturali. L’uomo desidera, ottiene, gode. La donna vuole provare piacere, ma si vergogna di manifestarlo, prova senso di colpa, reprime i propri desideri, ha paura di essere giudicata, ha paura di perdere il partner. E in mezzo a tutti questi tentennamenti e incertezze, la voglia le passa in fretta, ma dato che è già lì, meglio finire velocemente e buona notte”.

    “Ovviamente questa è una generalizzazione”, conclude. “Non è la storia di tutte le donne, ma almeno una volta nella vita quasi tutte siamo passate attraverso questo percorso tortuoso. Alcune si sono liberate prima, altre dopo, altre sono ancora lì a fare sesso senza provare piacere perché altrimenti lui cerca altrove”.
     
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