Sono bisessuale perché non saprei come fare senza un maschio

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    Come ormai avrete capito sono bisessuale, lo sono da sempre, da quando con le amichette giocavamo e ci scambiavamo baci e carezze che con il tempo divennero intime e intense.
    Sono bisessuale perché non saprei come fare senza un maschio, per quanto io abbia una relazione seria e conviva con una donna bellissima e innamoratissima sappiamo bene che io, e non tanto lei abbiamo bisogno di quel tipo di sessualità e soddisfazione che si prova solo con un membro del sesso opposto.
    Per questo a volte andiamo a cercarci qualche amichetto, sempre nella massima chiarezza, sincerità di intenti e rispetto.

    Ma era da prima della pandemia che non avevamo avventure né sesso con altri o comunque con maschi. Dopo lo sblocco totale Giada è dovuta tornare un po' dal fratello che non contento di essere scampato a un virus mortale aveva deciso di farsi ingessare entrambe le braccia dopo un idiotissimo incidente sul lavoro, io decido di andate a trovare mamma quindi e sfruttare la cosa per fare un po' la nerdaccia come quando ero ragazza, mi organizzo quindi con un amico per fare una rimpatriata a Magic, un gioco di carte, per provare Resident evil 2 rimasterizzata e provare la sua nuova spada da grv... Si, lo so, quando mi ci metto sono una bimba ma devo essere sincera, avevo messo in conto che ci avrebbe provato o che io ad un certo punto gli sarei saltata addosso dopo la troppa attesa e i bei ricordi, ma sapete cosa?

    Non è andata così.

    Non è andata così perché dal mio amico erano in cinque e sua madre era appena andata via lasciando un ben dio proprio per me. Strudel, cheesecake e sacher... il vino speziato che fa lei, birra fresca e cole assortite...
    Eh...
    Che volevo fare io?
    Scopata liberatoria?
    Macché, arrivo li alle 10 del mattino, lui deve uscire alle 20:00. Giornata volata senza che me ne rendessi conto tra giochi, risate e vecchi ricordi di spadate e mazze ferrate. Poi vado, ci salutiamo, mi regala un funko fatto da lui di Demona (mio vecchio personaggio) e riparto. Con il cuore leggero decido di mandare un messaggino a "quellochenoncistamai". Il mio migliore amico, ex ragazzo e per alcuni versi maestro di vita.
    Lui non c'è mai, o lavora o è fuori, o ha gente, insomma uno di quelli che pur essendo stato parte integrante della tua vita pare essere un lontano ricordo.
    Gli scrivo un messaggio semplice: sto a Roma, ci sei per un caffè?
    Intanto prendo il raccordo, vado in direzione autostrade e.... Mi prendesse un colpo se non mi risponde!

    BAM, così, a pelle mi risponde: quando vuoi, vivo qui. E mi condivide la posizione.
    "Rivo" gli scrivo.

    Ci ho messo due secondi a invertire la direzione e in 20 minuti ero da lui.
    Rivederlo mi ha emozionata, mi è venuto addirittura da piangere, ci siamo stretti, baciati, mi sono fatta il piantarello, a lui è venuto il durello, mi ha consolata, un classico insomma.
    Beh passiamo un'oretta in alcolica allegria parlando del più e del meno sul divano, ridiamo, ci divertiamo ma più passa il tempo e più mi sentivo il protagonista del "cuore rivelatore".

    Avete presente no?

    Mi auguro per voi di si.
    Comunque ogni santissima volta che ne incrociavo gli occhi o gli guardavo le labbra esplodevo. Troppi ricordi, troppi desideri e ad un certo punto mi si lacera il buon senso, mi vanno in frantumi i freni inibitori, mi esplode il contegno e gli afferro il viso aggredendo le sue labbra come una lupa affamata e poco importa che in tv stessimo guardando un video di barbascura, era ormai in secondo piano. Le nostre labbra si intrecciano, come le nostre lingue, ho il fiatone come se avessi corso la maratona di New York. Gli sono in groppa, ho le sue mani sulla schiena, tra i capelli, sul viso, sui glutei, sul seno. Quando il tocco delicato e familiare mi lambisce la prima volta ho un brivido che sale rapido e violento che mi sprona ancora di più a "divorarlo", a farlo mio.
    I denti cozzano, lo vorrei divorare, lo vorrei dentro.
    Quando le sue mani si insinuano sotto il top e mi tirano fuori le tette dal reggiseno straccio ogni catena e mi spoglio di quel fardello.
    "Stai calma" mi ripete sussurrando e sorridendo perché... Mi rendo conto pure io di essere totalmente su di giri.
    Di volerlo dentro, fuori, voglio che mi ricopra di lui, che mi prenda, mi sventri come un maiale, che mi gonfi di sperma, mi rendo conto di pensare solo a quanto desideri succhiarlo, di volerlo vedere zampillare come una fontana, di desiderare ancora il suo sapore ma di volerlo a bicchierate, a secchiate.

    Ho i pantaloni zuppi.
    Cazzo...

    Lo spoglio strattonandolo mentre lui divertito se la ride e mi chiede di calmarmi.
    Quando sono nuda davanti a lui mi osserva e mi dice: -Bene, stai grondando... Ma quanta voglia hai?-
    Sto grondando si, non ricordo di essere mai stata così vogliosa in vita mia, sregolata, non mi era mai successo di essere così tanto bagnata.
    Si libera dai pantaloni, dai boxer e la vista del suo cazzo mi riempie di emozione.
    Mi calo in ginocchio tra le sue gambe. Subito, senza esitazione.
    Lo osservo con le mani poggiate sulla sua pelle.
    Lo ingoio.
    Lo ingoio intero estraendolo dalla bocca con uno schiocco sonoro, lo sento gemere di piacere, lo osservo scappellato e lo rifaccio, ancora e ancora per poi trovarmi a pompare la sua cerchia nodosa a profondi affondi, fino alla radice, sento la cappella strofinarsi sulla mi gola e i miei movimenti guidati dalle sue mani non fanno che eccitarmi di più.
    Mi tocco mentre lo succhio, mi penetra a fondo, mi percuote, mi tira, mi afferra, lo fermo... Non voglio che faccia nulla lui.
    Voglio il suo fottuto cazzo.
    Glielo dico proprio. Voleva raggiungermi, voleva toccarmi.
    Glielo dico.
    -Posso farti solo un cazzo di fottuto pompino in pace?-
    Lui ride.
    Io sono seria.
    Me lo godo come non mai, mi mancava, ne avevo bisogno e quando vedo che sta per venire gli pianto le mani sul ventre, lo tengo fermo e lascio che tutto quello che ha nelle palle mi finisca in bocca, in gola, mi riempi, so come è fatto, non lo lascio, posso avere il lusso di popparlo bene, pulirlo, lucidarlo, ingoiare e liberarlo ancora così duro da fare invidia a Benedetto e quasi tutti gli altri.
    -Dio quanto mi mancava- gli dico stringendolo tra le tette, lo guardo.
    -Mi fai un po' di foto?- gli chiedo indicandogli il mio telefono.
    Mi eccita sta cosa, oltremisura.
    Mi fa foto mentre lo succhio, mentre gioco con la cappella, mentre lo sego, mentre lo masturbo usando le tette, dovrò farle vedere a Giada.
    Sento i Bing dei filmation, corti e intensi.
    Voglio che poi le veda tutte, e voglio scoparla e farmi scopare mentre mi guardo, mentre mi vede, non so per quanto gioco ancora, forse troppo perché nel nel mezzo della spagnola viene, mi viene in faccia, sulle labbra e resto stupita.
    -Madò Bene, ma ti andava proprio...- dice mentre mi pulisco la faccia guardandomi le dita.
    -Mi va, non è che mi andava- lo correggo.
    Interrompe il video.
    -Fatti leccare- mi dice e mi porta in camera, ci sdraiamo sul lettone e iniziamo a pomiciare di brutto, riprende tono al cazzo praticamente subito, tanto da prendersi la libertà di salirmi in groppa e da sopra, trattenendomi le tette iniziare a fotterle, è ipnotico guardare la cappella lì dentro, fare dentro e fuori, danzanrci sopra, vorrei che da quel buchino guizzassero fuori litri e litri di sborra ora, subito.

    Mi sento porca, voglio esserlo.

    Poi scende, inizia con il giocare con il seno, stuzzica i capezzoli, li bacia, li succhia, li morde, li tira, uno alla volta, tutti e due insieme, mi devasta tanto che le sue mani tra le gambe che giocano con le mie labbra mi donano il primo improvviso ed esplosivo orgasmo.
    Lui ride, io mi abbandono.
    La sua bocca scende sul mio ventre, gioca e mordicchia l'ombelico, bacia e lecca il mio inguine mentre lo riprendo per poi farsi strada sul mio sesso gonfio e zuppo. Ci affonda le labbra, si immerge per sorseggiare, tintinnare, leccare, per penetrarmi con la lingua, con le dita mentre affonda la mano libera nelle tette che tanto adora e che, è evidente gli manchino così grosse, mi tortura, ci sguazza dentro di me. Lo riprendo squassarmi con due dita, a pistone, poi tre, quattro, fare una pausa e iniziare a praticare quello che chiamano "il fiore di loto". Mi divarica, mi apre ritmicamente e lo sento scivolare dentro sempre di più strappandomi urla di piacere, grido, urlo venendo quando gira il polso e la mano ormai è tutta dentro, mi svuota con movimenti che starebbero bene a chi sta pulendo una tazza, chi fa scarpetta con un barattolo, perdo pure il telefono tanto è intenso l'orgasmo e quando esce da dentro di me ho letteralmente squirtato metà dei miei liquidi corporei su di lui e il letto.
    Mi sarei strappata i capelli dalla testa dalle convulsioni che stavo avendo.
    Mi si fa sopra, subito.
    Mi fa sentire la cappella, ci gioca, me la smuove usandolo come una leva, si siede lì a schiaffeggiarmela con quel cazzo, a masturbarmi con quella cappella, la imbocca, lo tira fuori, la tamburella, ce lo strofina.
    Che godimento...
    Lo lascio giocare finché non godo ancora, vorrei venisse così, vorrei che sborrasse li come una fontana aperta, come un idrante, andiamo, rantolo e osservandolo gli dico semplicemente:
    -Infilalo- gli dico -Scopami- lo incito e lui sicuro come sempre di quello che dico mi monta, mi si fa sopra infilandolo e senza interruzzioni comincia a penetrarmi.
    Sguazza dentro di me, lo sento bene che ci dà sotto purgandomi duramente, con colpi incredibilmente violenti, guardandomi dall'alto con estrema soddisfazione mentre lo stringo con le gambe, attorcigliandomi a lui.
    Come è bella e familiare quella sensazione. Mi stantuffa ritmico dentro, sento le sue palle sbattermi addosso, mi lascio cullare dai suoi colpi riprendendo tutto, lasciando il telefono di lato, come un occhio spione, me ne dimentico e lascio scorrere il sesso.
    Il ritmo cresce, come la forza dei colpi. Finalmente inizio a sentire meglio, mi sto asciugando grazie al suo penetrarmi incessante, mi avvolgo al suo uccello, mi strizza le tette, le usa come maniglie, mi afferra i glutei, per aiutarsi a testa bassa. Godo, vengo ancora mentre mi inarco tutta ma lui no, ormai è venuto tante volte, ci verrà un po' ed io ne sono contentissima di questo.
    Il suo cazzo mi massacra, lo sento iniziare a soffiare come una bestia feroce, stanco... Ho un secondo orgasmo poco dopo che, sollevatemi le gambe inizia a martellanti dall'alto. Mi sta letteralmente sbudellando con colpi violentissimi, velocissimi, mi squassa facendomi rimbalzare le tette fino al mento.
    Nemmeno tutte le porcate che mi escono dalla bocca lo aiutano...

    Riempimi di sborra.
    Scopami.
    Sborrami dentro.
    Fottimi.
    Sfondami.
    Fammi sentire la tua cagna.

    Il suo ritmo è un martello pneumatico. Gli serve uno stimolo nuovo....
    E gli riservo quello che pochi hanno avuto il lusso di provare.
    Lo afferro per le spalle, mi avvicino al suo viso e dopo una ricca pomiciata gli dico...
    -Inculami-
    È del tutto automaticamente lo sfila, lo appoggia e aiutato da tutto il ben di dio che ho spruzzato e colato me lo spinge dentro.
    Mi scopa il culo così, ansimante.
    -Non me lo hai mai dato...- mi dice.
    -lo so- gemo facendo un sacco di scena più per lui che per me anche se, seppur non senta tutto sto che il sentirmi così porca mi solletica, mi stimola e io sto al gioco.
    E accade la magia.
    Vengo, vengo urlando e lui di rimando mi infilza come uno spiedo e mi riempie... sento lo sperma dentro di me. Ancora, ma sta volta nel culo.
    Dio...
    Cadiamo entrambi sul letto e lui si trascina in bagno.
    Io invece... mi sto toccando, mi ero messa a masturbarmi.
    Ero proprio su di giri...
    Bevuto troppo?
    Non lo so.
    Fumato?
    Non ne ho idea.
    Daniel torna a letto e si lascia cadere accanto a me.
    -Non ti ho mai vista così carica a pallettoni- mi dice.
    Rido.
    -Io non ho finito lo sai?- dico cercandolo con le mani. Era in stato di relax, si era afflosciato... Giustamente, ma questo non mi avrebbe certamente fermata.
    -Beh, io non mi tiro indietro- mi dice mentre mi passa un braccio dietro il collo per avere una tetta sotto mano.
    -Valeria non è così abbondante ve?-
    -Ha un bel seno, piccolo e duro, il tuo è tanta roba e mi mancavano due belle tettone-
    Rido giocherellando con il suo cazzo moscio, mi dedico alla cappella e le palle, lui se la gode. In silenzio io lo guardo vogliosa, languida, sognante, lui con una mano sul viso e un'espressione rilassata mi lascia fare, lo sento farsi barzotto, non si tira dritto ma le sue attenzioni alla perenne tetta sottomano si fanno meno distratte, più attente, si fanno più maliziose e in breve eccoci li a pomiciare duro masturbandoci a vicenda.
    Ah le sue mani... Forti ma eleganti, affusolate ma dure, mi sono sempre piaciute e ora come in passato mi riescono a dare vere emozioni intense andando a cercare corde dentro di me che solo lui sa trovare.

    Questo mi ricorda sempre quanto tempo ho perso con Benedetto che avrei potuto investire con lui e forse... Chissà, magari ora tutto sarebbe diverso. Ma non posso piangere sul latte versato.

    Torno al suo cazzo con la bocca, ancora. Dio se mi piace succhiargli il cazzo... Lo dico così si, perché è vero e chi dice diversamente è ipocrita se lo fa.
    Mi sento potente, sento di dominarlo, di averlo totalmente in pugno mentre succhio, poppo, leccò e tiro, la cappella è la prima a gonfiarsi e in breve sto sponpinando una bella nerchia tosta e dura. Lo vedo che armeggia con uno dei cassettoni vicini al letto e quando scende con le mani verso il suo uccello lo vedo infilarsi alla base di questi uno stretto anello di gomma non senza qualche difficoltà, ed è subito magia.
    Si gonfia più del solito, le vene sono più gonfie del normale e pure la cappella ora è tirata e tesa.
    -Wow- rido.
    -Un aiutino Bene, mi stai prosciugando- se la ride pure lui e... beh, succhiarlo così è un vero parco giochi, mi piace un casino e piace pure a lui sopratutto quando torno a giocare con le tette sopra di esso, che meraviglia saltarci sopra, che goduria quando ci cola il gel, ho le tette lucide come il suo cazzo mentre gioco con rinnovata curiosità.
    Dalla sua sommità vedo una leggera schumetta bianca, la lecco. Sa di ciliegia, come il gel ma anche del suo sperma, no, non è venuto, non credo perché ci trasformiamo in un forsennato 69 dove la sua bocca e la sua lingua mi entrano in profondità tenendomi per le chiappe, io poppo a martello, stprata in gola dai suoi colpi, ritmicamente, vengo.
    Oh se vengo ancora, sta volta in modo molto dolce, leggero, rilassato ma, beh è solo la calma prima della tempesta.

    Mi libero, lo guardo ansimante con il pizzetto bagnato di me, gli passò sopra, lo sovrasto, mi impalo dolcemente.
    Mi gusto la sua carne entrare nella mia bollente, senza sforzo, senza problemi, eccolo dentro di me e sotto di me.
    -Madò- dice -Che cazzo di Dea sei...- mi lusinga mentre mi afferra saldamente le tette, strizzando, massaggiando, affondando dentro.
    Mi sento Bilquis, davvero, mi afferro i capelli, li sollevo, rido, ballo, salto, affondo, mi sollevo, sospiro, gemo, mi dispero, godo, mi muovo, lo assorbo, lo gusto, lo godo tutto, ancora e ancora e ancora, le sue mani su TUTTE le mie labbra, i miei capezzoli, i miei glutei, strizza, tira, afferra, graffia, tira, massaggia, geme, urla, ride....

    DIO.

    DIO MIO.

    -Benedetta ti sventro come un melone- mi geme contro inarcandosi tutto e iniziando a scoparmi come un toro da monta impazzito, una serie di colpi velocissimi dati tutti di bacino che mi strappano vagiti di estremo godimento -Mi stai distruggendo- soffia.
    -Fammi godere Dany, fammi godere- andiamo e lui mi disarciona, mi tira su il bacino e preso un giocattolo erotico dal cassetto, uno dei giochi di coppia con la sua lei me lo infila in bocca, me lo fa ciucciare mentre mi sditalina forsennatamente per poi pugnalarmi a sangue con quella nerchia di gomma, mi strappa un urlo mentre, come se stesse rompendo un blocco di pietra con un punteruolo o pugnalando un mostro mi penetra con quell'affare, grido, soffio, sbuffo, tremo, mi dibatto mentre mi tiene la testa sul cuscino per tenerlo dentro e tenendolo dentro inizia a muoverlo rapidissimo, vengo, vengo urlando e così lo estrae e lo infila poco più su, sodomizzandomi e infilandosi nella figa con il proprio. Spinge a fondo quell'uccello di gomma, fino alla fine facendomi tirare come una corda per poi iniziare a punirmi.
    Quello stava facendo, mi puniva. Una tortura vera e propria...
    I suoi colpi fortissimi e veloci, le sue mani che mi tenevano in ginocchio sculacciandomi, strizzando, tirandomi i capelli e... In me stava montando uno tsunami.
    Era preda di una ferocia mai vista, mi teneva per le tette mentre mi scopava, poi mi ha spinto giù sul cuscino, sul letto e mi scopava dall'alto verso il basso, mi teneva così forte i fianchi, la vita da farmi, mi strattonata così forte da togliermi il fiato.
    Toglie il giocattolo.
    Mi sodomizza lui, poi cambia buco dopo una serie di colpi violentissimi...
    Dio che mi sta facendo..
    Mi sfonda...
    Si toglie l'anello di lattice e mi inforcare ancora tenendomi per i glutei, standomi sopra, sollevandosi appena e andando a una velocità incredibile in cui venivo scossa selvaggiamente, cambia buco... sopra, sotto, sotto, sopra...
    Cambia velocità e forze, a volte resta costante, fatica, lo sento che fatica, che si sforza, soffia, geme, fa versi animaleschi, selvaggi, sta dando tutto e mi sta scopando... di brutto.

    Per quanto io abbia avuto decine di partner, abbia vissuto esperienze sessuali estreme vorrei riuscire a farvi capire con che razza di violenza e fisicità estrema mi stesse scopando in quel momento il mio ex. Sono stata volgare più del solito proprio perché vorrei che capiate che razza di cruda, estrema animalità ci fosse in quel momento. Era tutto "porco", violento, selvaggio...

    Ma è un salire, un crescere viscerale. Vengo come non mai, con un urlo fortissimo che mi fa flettere il torso, gettare la testa all'indietro e mentre mi mordo le mani il mio verso si trascina in un gemito più lungo, un orgasmo di svariati secondi che si protrae facendomi impazzire, il mio corpo sussulta, sento che schizzò come una fontana, sento il riverbero dei miei liquidi rimbalzarmi addosso. Dio...
    Avevo così tanta voglia?
    Si, e non mi bastava. Riguardandomi in video mi sono eccitata decine di volte, avevo un viso arrossato e lussurioso... Stralunato, sembravo un po' quelle donnine dei fumetti e anime Hentai che con la lingua fuori aspettano del tutto fuse che un gran bel cazzo le riempi.
    Ecco.

    Solo quello volevo.

    Non credevo di poter avere un orgasmo di quel tipo, così viscerale, così violento, ho lasciato che, abbandonata sul letto lui finisse di prendermi a picconate, violentemente scossa, con le tette che ballavano oscenamente sotto colpi martellanti che culminarono in un lungo e languido vagito di godimento. Non ho sentito lo sperma, troppo accaldata, troppo bagnata...
    Dany mi cadde accanto sul letto.
    Respiravamo rumorosamente.
    -Bene... na che cazzo ti è preso?-
    Risi.
    -Sembri indemoniata- disse ancora.
    -Ho voglia di scopare Dà, ho voglia di cazzo, permetti?- spiegai.
    Ridemmo.
    Stavo già gattonando verso il suo cazzo a riposo quando mi fermò la testa.
    -Basta Bene... Basta ti prego-
    Ridemmo ancora. Caddi col viso sul suo sesso dandogli un paio di baci.
    Ci addormentiamo così.
    Ma ebbi la premura di svegliarlo con un pompino la mattina dopo.
    Un lunghissimo, dolorante, estenuante pompino.

    Questo è il mio penultimo racconto amici miei, il penultimo, vi farò una unica finale confessione molto pesante e poi... Basta.
    Ci sarò qui, scriverò altre cose tra cui una mia piccola autobiografia ma racconti basta, ormai la mia vita si è stabilizzata e desidero prosegua così.
    Vi voglio bene.
    A tutti.

    Siete stati la mia cura.

    Hot Juice
     
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