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“Violenza sessuale di gruppo”: indagati il figlio di Grillo e tre amici

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    “Violenza sessuale di gruppo”: indagati il figlio di Grillo e tre amici
    La denuncia di una modella di origini scandinave incontrata in discoteca in Costa Smeralda. Ciro e gli altri avrebbero abusato di lei nella villa del comico. La difesa: era consenziente
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    Ciro Grillo, 19enne, a bordo piscina in una foto dal suo profilo Instagram

    FREGATTI, MARCO GRASSO
    06 Settembre 2019
    GENOVA. Una serata estiva in discoteca, terminata in una lussuosa villa di Porto Cervo. Qui, al momento è l’unica cosa certa, si consuma un rapporto sessuale di gruppo, fra una ragazza e quattro coetanei, che si erano incontrati nel locale. Secondo ciò che racconta lei, modella di origini scandinave, vent’anni ancora da compiere, si sarebbe trattato di uno stupro, forse avvenuto al termine di una notte di eccessi alcolici. Nella versione dei quattro giovani - tutti figli di imprenditori, medici e professionisti della Genova bene - il rapporto è stato consenziente. Il teatro della vicenda è la residenza estiva di Beppe Grillo, in Costa Smeralda: uno dei giovani indagati per violenza sessuale di gruppo è infatti Ciro, 19 anni, figlio del comico fondatore del Movimento Cinque Stelle, e campione italiano di savate. Insieme a lui sono coinvolti tre amici genovesi, in Sardegna per passare le vacanze: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. I quattro giovani ieri sono stati interrogati per ore dal magistrato Laura Bassani, pubblico ministero della Procura di Tempio Pausania, titolare del fascicolo.

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    Ciro Grillo, i nuovi dettagli choc svelati dall’amica di Silvia: “Mi mandò dei selfie dei lividi sul costato, sulla scapola e sulla coscia”

    Sbucano i verbalI di Amanda, una delle migliori amiche della studentessa italosvedese che denunciò lo stupro. Con particolari sempre più inquietanti

    Ciro Grillo, c’è un’altra testimonianza a pesare sulle accuse di violenza di gruppo nei confronti suoi e degli amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Si tratta di Amanda, una delle migliori amiche di Silvia, la studentessa italo svedese che denunciò di essere stata stuprata nella casa del leader del M5S dai quattro ragazzi la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 (GUARDA): “Ho visto i suoi lividi in più parti del corpo”.IL RACCONTO CHOC - A riportare i verbali della ventunenne studentessa universitaria è il quotidiano La Stampa. Amanda venne ascoltata dai pm di Tempio Pausania il 5 settembre 2019. E ricordò: “Silvia dopo la notte in cui venne violentata nella casa di Ciro Grillo mi mandò alcuni selfie scattati davanti a uno specchio. Foto in cui si vedevano chiaramente alcuni lividi sul costato a sinistra, sulla scapola destra e sulla coscia all’ altezza del bacino… lei è all’apparenza molto socievole con i ragazzi, ma in realtà fragile e suggestionabile e spesso si fanno un’opinione di lei sbarazzina, ma sbagliata”.

    CINQUE GIORNI DOPO - Amanda la definisce “fragile ma suggestionabile”. E aggiunge: “È una ragazza solare e di buona famiglia, molto gentile ed educata con tutti, non l’ho mai vista litigare con nessuno. Ma è cresciuta in un ambiente estremamente protettivo che l’ ha resa un po’ troppo influenzabile”. Non solo: “In quel periodo era in un momento particolarmente difficile, stava perdendo molto peso”. È cinque giorni dopo la notte trascorsa con Ciro e gli altri che Silvia chiama Amanda al telefono. Ma, prima, la notte successiva al presunto stupro, si era fatta viva con lei: “Mi aveva mandato un messaggio su Snapchat dicendo che mi doveva parlare di una cosa importante che le era successa”.

    Ciro Grillo, il figlio di Beppe verso il rinvio a giudizio. La furia del padre: “Non è vero niente. Arrestate anche me!” – GUARDA

    LE FOTO - Ma cos’aveva da dirle? Amanda ricorda nitidamente di aver visto delle immagini dell’amica: “Non erano foto della casa, ma di lei. Ho visto i lividi in più parti del corpo e nei commenti mi ha anche aggiunto che aveva molto dolore”.



    ARRABBIATA CON ROBERTA - Rammenta anche come Silvia si lamentasse del fatto che Roberta non le fosse stata d’aiuto: “Mi diceva che le aveva raccontato le violenze subite e che voleva andare via. Ma Roberta le ha risposto che la cosa non le importava e si è rimessa a dormire”. Anche la mamma di Silvia ha riferito questa circostanza (GUARDA), mentre Roberta (nei cui confronti i magistrati ipotizzano abusi commessi da Grillo, Lauria e Capitta) ha spiegato di non aver compreso subito cosa fosse accaduto all’amica. - GUARDA


    LA DENUNCIA - E Amanda conclude così: “Il 4 settembre io e Silvia ci siamo viste a pranzo. Ero appena tornata dall’estero e mi ha raccontato di aver sporto denuncia per le violenze. Abbiamo commentato l’atteggiamento di Roberta quella notte. Silvia è molto arrabbiata con lei perché non è intervenuta in suo aiuto, non ha fatto nulla per evitare che avesse conseguenze maggiori”.



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