La panchina di Mariella Forever

Mario Giordano il grillo parlante(e meno male)

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    Mario Giordano (Alessandria, 19 giugno 1966) è un giornalista e scrittore italiano, direttore del TG4 dal 27 gennaio 2014 al 6 maggio 2018 e dal giorno successivo direttore delle Strategie e dello Sviluppo dell'informazione Mediaset.
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    Carriera
    La sua carriera inizia a Il nostro tempo[1], settimanale cattolico di Torino, per proseguire, nel 1994, a L'Informazione e, nel 1996, al quotidiano Il Giornale[2][3] diretto da Vittorio Feltri[4]. Dopo varie apparizioni al Maurizio Costanzo Show in qualità di ospite, il debutto in televisione avviene in RAI nel 1997 con Pinocchio, la trasmissione di Gad Lerner, dove veste i panni del Grillo Parlante. Dopo la conduzione di Dalle venti alle venti, su Rai 3, torna a lavorare con Lerner alla seconda edizione di Pinocchio in cui, armato di bicicletta, presenta cifre e scandali sui temi casuali d'attualità.
    Nell'inverno 1999/2000 ha una breve parentesi al TG1 con il direttore Gad Lerner, il quale lascerà con le dimissioni del direttore. Il 4 aprile 2000 diventa il nuovo direttore di Studio Aperto, al posto di Paolo Liguori che passa a Videonews, spazio televisivo a cui contribuirà a fargli acquisire una certa notorietà rendendolo un telegiornale di gossip. A partire dall'estate del 2003 dirige altre due trasmissioni televisive su Italia 1: Lucignolo e L'alieno (di quest'ultimo programma è anche conduttore).
    Il 10 ottobre 2007 da Studio Aperto passa a dirigere Il Giornale con cui già collaborava come editorialista, sostituendo Maurizio Belpietro che passa alla guida del settimanale Panorama. L'insediamento nel quotidiano di via Negri avviene l'11 ottobre 2007. È coinvolto in un caso politico per una nota di redazione "Lambertow premiato dai giapponesi"[5], apparsa su Il Giornale del 30 aprile 2009, in cui ci si riferisce al popolo giapponese come "musi gialli" suscitando una richiesta di scuse ufficiali da parte di Shinsuke Shimizu, ministro e vice capo missione giapponese[6].
    Il 20 agosto 2009 lascia Il Giornale per riapprodare a Mediaset come direttore delle Nuove Iniziative News e, dal 1º settembre 2009, è nuovamente direttore di Studio Aperto, il tg di Italia 1. Il 21 febbraio 2010 lascia ancora una volta Studio Aperto, che passa sotto la direzione di Giovanni Toti che ne era già condirettore, e viene nominato direttore di NewsMediaset, testata d'informazione del gruppo di Cologno Monzese. Contestualmente diventa editorialista del quotidiano Libero. Il 29 dicembre 2010 lascia la collaborazione con il quotidiano Libero e torna a scrivere per Il Giornale in veste di editorialista.
    Nel settembre 2012 lascia ancora una volta il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti per far ritorno al quotidiano «Libero», sempre come editorialista. Dal 28 novembre 2011 è anche il direttore del nuovo canale Mediaset all-news TGcom24. Il 10 giugno 2013 lascia la direzione di TGcom24 per quella di Videonews[7], salvo essere nominato, il 24 gennaio 2014, direttore del TG4 in seguito alla discesa in politica di Giovanni Toti. A Videonews viene sostituito da Claudio Brachino, che aveva già diretto la testata dal 10 ottobre 2007 al 9 giugno 2013[8].
    Nel luglio 2016 lascia Libero per seguire Maurizio Belpietro nella fondazione di La Verità, un nuovo quotidiano il cui primo numero esce il 20 settembre 2016.
    Il 12 aprile 2018 lascia la conduzione del TG4, al suo posto subentra Marcello Vinonuovo. Rimane direttore del TG4 fino al 6 maggio dello stesso anno, in quanto nominato direttore delle Strategie e dello Sviluppo dell'informazione Mediaset. Nella direzione del telegiornale di Rete 4 la succede Rosanna Ragusa, dal 2016 condirettrice di Videonews.

    Parodie[modifica
    Mario Giordano è stato spesso vittima di parodie per via dei toni acuti della voce e per il veloce eloquio dove spesso le parole si accavallano le une sulle altre senza soluzione di continuità. Nel 2004, a Mai dire Domenica, il comico Fabio De Luigi ne fece uno dei personaggi del suo repertorio, ironizzando sul suo programma L'Alieno. Nel 2006, è stato vittima di Scherzi a parte. Durante una finta intervista con una radio, i dj hanno "dimenticato" il loro microfono aperto, iniziando a parlare male del giornalista e prendendolo in giro per la sua voce.
    Durante gli anni della sua direzione di Studio Aperto, Lo Zoo di 105 proponeva una parodia di Studio Aperto in cui spesso compariva la figura di Giordanino. Nel settembre 2009, dopo il suo ritorno alla direzione di Studio Aperto, La carica di 101 ha introdotto la parodia dei titoli di Studio Aperto a cura dello stesso Mario Giordano. Le frasi di apertura più frequenti sono "Allarme meteo" ed "Eccezionale a Lugano".
    La denuncia dei costi della casta e quella di Ferrero[modifica | modifica wikitesto]
    Uno dei filoni che ha affrontato è quello dei costi esorbitanti del sistema pensionistico pubblico in Italia, denunciando i costi delle pensioni d'oro.[senza fonte]
    Nel marzo 2015 viene querelato dall'imprenditore Massimo Ferrero per averlo citato nel suo nuovo libro "Pescecani" per la vicenda di bancarotta fraudolenta della Livingston. Ferrero è stato condannato per avere rubato dalla società FG Holding, di sua proprietà, tra i 41 e i 44 milioni di euro[9].
    Procedimenti disciplinari
    Nel 2016 l'Ordine dei Giornalisti sanziona Giordano e il suo collega Maurizio Belpietro per aver diffuso odio etnico nei confronti dell'etnia rom. Questo a causa di un articolo in cui accusavano di una rapina alcuni rom, generalizzando a tutta l'etnia. Si scoprì poi che i responsabili non erano dei rom[10].
     
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    Vitalizi, Paniz vs Giordano: “Lei dice il falso e lo affermo a voce alta”. “Non si permetta, sta sostenendo bestialità”

    Bagarre a In Onda (La7) tra Maurizio Paniz, avvocato penalista ed ex parlamentare del Pdl (per tre legislature), e il giornalista Mario Giordano. Paniz annuncia ricorso contro il taglio dei vitalizi alla Camera, definendo il provvedimento “incredibile per la sua illegittimità”. L’ex direttore del Tg4 obietta: “Con l’abolizione dei vitalizi alla Camera si cerca di ristabilire un rapporto di fiducia tra i cittadini e la politica e si va a toccare un privilegio. Parliamo di vitalizio e non di pensione. C’è stata una ferita nella democrazia e per questo motivo invito sinceramente gli ex parlamentari a non fare questi ricorsi”. “Lei sa benissimo che sta dicendo il falso“- ribatte Paniz, scatenando la reazione indignata del giornalista – “Il vitalizio è una cosa che è stata eliminata nel 2012. E sia così cortese da tacere fin tanto che parlo io”. “Lei non si può permettere di accusarmi di dire il falso”, protesta Giordano. “Io invece mi permetto” – replica Paniz – “e lo dico a voce alta. E se lei ha il coraggio, intervenga in un’altra forma. Le ripeto a voce alta che la sua affermazione è falsa”. “Gli interventi sono sui vitalizi in essere, non dica delle bestialità” – controbatte il giornalista – “Quello è lo scandalo. E quei vitalizi vengono pagati alla fine di ogni mese. Sono stati pagati a giugno, a luglio e verranno pagati fino a novembre. Poi per fortuna stop”. “Lei è un giornalista in grado di leggere i quotidiani” – continua il legale – “Quindi, avrà letto l’intervista di Repubblica al vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, professor Cheli“. “Sì, ha detto delle emerite scempiaggini“, risponde Giordano. E Paniz sbotta: “Che Giordano si permetta di dire che Cheli abbia detto scempiaggini mi pare davvero una cosa folle. Cheli ha detto chiaramente che questo è un provvedimento illegittimo e in uno Stato di diritto non è concepibile su situazioni consolidate”. “Faccia tutti i ricorsi” – ammonisce qualche minuto dopo Giordano – “poi però non si lamenti quando i cittadini diranno che la politica fa schifo”.
     
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    Mario Giordano: "Giuseppi zittisce i giornalisti. E loro tacciono sul serio. Nessuna reazione dalla categoria dopo che a una collega troppo insistente è stato staccato il microfono. Pensate che cosa sarebbe successo se l’avesse fatto Salvini".
     
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    Non mi appassiona la partita del #Quirinale Ma se quando la candidatura tocca al centrodestra, dopo tutti i presidenti del centrosinistra, i nomi che vengono fuori sono #Amato e #Casini, con tutto il rispetto, a che serve il centrodestra?
     
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    Io non so cosa dice Fedez, perchè appena lo vedo cambio canale.....
     
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    Non è stato solo il Covid a uccidere. Sono stati gli errori e le balle che ci hanno raccontato. Questo dice il magistrato. Bene, ma non basta: ora la verità anche su effetti avversi e tachipirina&vigile attesa. Stasera, come sempre #fuoridalcoro. Chi non c'è è complice
     
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    Mario Giordano travolge Boldrini: "Dalla parte dei ladri", panico a Cartabianc
    GIORNALI_DI_7
    Secondo gli ultimi retroscena è Laura Boldrini la donna su cui punterà Elly Schlein per le prossime elezioni europee tra un anno. Martedì 6 giugno l'ex presidente della Camera è stata ospite di Bianca Berlinguer a Cartabianca, su Rai3, ed è stata protagonista di un vivace confronto con Mario Giordano, giornalista Mediaset. Come prevedibile, la dem attacca il governo di Giorgia Meloni: "Bisogna fare la lotta alla povertà, mentre il governo fa la lotta ai poveri tagliando il reddito di cittadinanza. Sono stati reintrodotti i voucher che aumentano la precarietà", afferma sulle novità introdotte dall'esecutivo in tema di occupazione.
    https://www.iltempo.it/
     
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    La puntata del 3 aprile della trasmissione Fuori dal Coro di Rete4 ha evidenziato la “problematica delle agende chiuse nelle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, denunciando anche il caso di Carpi e Modena. Questa situazione riguarda l’impossibilità di prenotare prestazioni specialistiche. Un fenomeno che, purtroppo, coinvolge tutte le aziende sanitarie della regione, una questione che abbiamo cercato di denunciare da tempo”. Lo hanno detto il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi e Giulio Bonzanini segretario Lega di Carpi. “La direzione sanitaria dell’Ausl di Modena – hanno aggiunto – non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulle ragioni per cui non è possibile prenotare visite specialistiche o esami. A Carpi, nei centri di prenotazione, gli addetti si sono trincerati dietro a questioni burocratiche che non rendono possibile effettuare prenotazioni nemmeno per i mesi a venire perchè le agende non sono disponibili”. Bargi e Bonzanini ricordano che la Lega ha “presentato oltre due anni fa un progetto di legge che chiedeva di garantire sempre la presa in carico del paziente. Questo progetto è stato bocciato, nonostante proponesse soluzioni per un diritto fondamentale dei cittadini, che non dovrebbero sentirsi dire di “riprovare più avanti” quando cercano di prenotare una visita. La battaglia della Lega è però continuata: “Nonostante il rifiuto iniziale – hanno aggiunto Bargi e Bonzanini – siamo riusciti a far approvare dal Consiglio regionale un atto di indirizzo che impegna la Giunta a introdurre le cosiddette agende di presa in carico, ovvero agende parallele che garantiscano la presa in carico del paziente mettendo così fine al fenomeno delle agende chiuse. Le agende chiuse creano un esercito di persone che, non essendo registrate nel sistema, distorcono i dati di monitoraggio pubblicati online, per questo è fondamentale contrastarlo. Il Direttore Generale dell’assessorato alla sanità, l’ingegner Baldino, aveva promesso l’inserimento di queste agende di presa in carico tra gli obiettivi annuali delle aziende sanitarie regionali, promessa che ad oggi non abbiamo visto concretizzarsi. Speriamo quindi che questa tematica venga affrontata al più presto” hanno concluso i leghisti Bargi e Bonzanini.
     
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