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pensieri sulla pioggia
Non poche sono le persone che mostrano stupore quando ci si azzarda ad affermare di amare la pioggia; si legge immediatamente nei loro sguardi un sentimento di meraviglia misto a commiserazione.
In un mondo sempre più omologato e vittima inconsapevole di manualetti di pseudopsicologia, basta ben poco per essere catalogati irrimediabilmente. Chi ama la pioggia è una persona depressa oppure, nella migliore delle ipotesi, è semplicemente un soggetto che tenta goffamente di distinguersi dalla massa.
Indubbiamente le giornate piovose possono dar origine a sentimenti malinconici, ma la malinconia è ben differente dalla depressione, come giustamente affermato da Victor Hugo, che definisce tale stato d’animo “la gioia di sentirsi tristi.” E dunque perchè negare al nostro essere quel naturale bisogno di rinchiudersi talvolta in se stessi e schiudere la porta a quella lieve sofferenza in cui si avverte la mancanza di qualcosa che non si riesce ad afferrare e che ci impone ritmi più lenti per frugare dentro la nostra anima?
Quando piove l’umore di molti cambia negativamente, in modo particolare se tale fenomeno si verifica durante il “sacro” fine settimana. Gli stessi metereologi annunciano con rammarico la pioggia, come se si trattasse di un fenomeno della natura da rigettare.
E così la sola idea di quelle gocce d’acqua che bagnano la terra e rinfrescano l’aria viene associata alla tristezza di una giornata grigia da trascorrere in casa, qualcosa da cui sfuggire che inzuppa le scarpe, rovina la piega e costringe a coprirsi.
Ma rimanda inevitabilmente anche ai ricordi più belli della nostra infanzia, quando ci ostinavamo a non lasciarci proteggere dall’ombrello e amavamo saltellare sulle pozzanghere e specchiarci su di esse. Oppure ci soffermavamo per ore dietro la finestra a dare un senso o un nome ad ogni goccia che cadeva e scivolava sul vetro assumendo sembianze diverse.
Per i bambini, forse, non esiste nulla di più magico della pioggia, della neve e della nebbia.
Ma poi avviene la tragedia.
Si cresce e si diventa adulti.
E da adulti tutto ciò che impedisce di muoversi “liberamente”, che possa recare un minimo danno al vestito indossato e sconvolgere per un po’ i nostri piani si avverte con un sentimento di ostilità.
Solo chi non ha permesso alla propria anima di diventare completamente adulta e ha custodito gelosamente dentro di sé quella preziosa parte infantile, riesce a godere di quel cielo livido che ovatta l’atmosfera.
E del profumo inconfondibile di terra bagnata.
Così lascia che il ticchettìo della pioggia lo culli dolcemente.
Lascia scivolare sul viso le gocce d’acqua.
Corre con allegria sotto l’ombrello.
Contempla le nuvole striate e lucenti.
La pioggia è romanticismo.
Sensualità.
Inumidisce le nostre labbra.
Disseta la terra.
Imperla le foglie.
La pioggia è rinascita, è vita.
Accarezza e schiaffeggia.
Confonde il tuo volto tra la folla di ombrelli colorati.
Nasconde le tue lacrime.
Riporta alla mente gli odori della tua infanzia.
E consiglia di rallentare, di fermarsi un po’ ad ascoltare il suono della natura.
Il luccichìo dei lampioni e il paesaggio lucido…anche questo è pioggia.
Sempre diversa, può rallegrare l’animo o incutere timore.
Pozzanghere di forme diverse ammantano strade e giardini.
Fermiamoci a guardare.
Fermiamoci ad ascoltare.
La pioggia è poesia.
La varietà di emozioni in grado di suscitare è stata colta da molti artisti che hanno cercato di catturare il ricordo di uno dei fenomeni della natura più affascinanti.
Come la notte, la pioggia è transizione.
Qualcuno ha detto che se vuoi vedere l’arcobaleno, devi aspettare l’arrivo della pioggia.
Tutto nella vita è transitorio. Ed è la stessa natura ad insegnarcelo.
La capanna ama la pioggia e ne ascolta il ticchettìo sul tetto.
Ama quelle gocce che sbiadiscono il cielo e attenuano i rumori.
Ne ammira lo sfavillio dei colori.
E mentre fuori piove, tra spruzzi argentati e cristallini di pregiati coriandoli che odorano di luoghi lontani, c’immergiamo nella lettura di pensieri e poesie di tutti coloro che non sono riusciti a non subire il fascino della pioggia.
La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l’anima addormentata del paesaggio.
È un bacio azzurro che riceve la Terra,
il mito primitivo che si rinnova.
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
con una pace da lunghe sere.
È l’aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
Quella che sparge la vita sui seminati
e nell’anima tristezza di ciò che non sappiamo.
La nostalgia terribile di una vita perduta,
il fatale sentimento di esser nati tardi,
o l’illusione inquieta di un domani impossibile
con l’inquietudine vicina del color della carne.
L’amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
nel contemplare le gocce morte sui vetri.
E son le gocce: occhi d’infinito che guardano
il bianco infinito che le generò.
Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
e vi lascia divine ferite di diamante.
Sono poeti dell’acqua che hanno visto e meditano
ciò che la folla dei fiumi ignora.
O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce,
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!
O pioggia francescana che porti in ogni goccia
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
Quando scendi sui campi lentamente
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.
Il canto primitivo che dici al silenzio
e la storia sonora che racconti ai rami
il mio cuore deserto li commenta
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.
La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
ho all’orizzonte una stella accesa
e il cuore mi impedisce di contemplarla.
O pioggia silenziosa che gli alberi amano
e sei al piano dolcezza emozionante:
da’ all’anima le stesse nebbie e risonanze
che lasci nell’anima addormentata del paesaggio!
Federico Garcìa Lorca
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Inspirando la frescura umida e l’odore di pane
della terra che da tempo aspettava la pioggia,
guardò i giardini e i boschi che correvano via,
i campi gialli di segale,
le strisce ancora verdi dell’avena
e i solchi neri con le macchie
verde scuro delle patate in fiore.
Tutto pareva ricoperto da una vernice:
il verde diventava più verde,
il giallo più giallo,
il nero più nero.
– Ancora, ancora! – diceva Nechljudov,
lieto dei campi, dei giardini e degli orti
che riprendevano vita
sotto la pioggia benefica.
Lev Tolstoj
La pioggia è vita;
la pioggia è la discesa del cielo sulla terra;
senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita. John Updike
Fuori piove e tu sei la persona con cui voglio guardare fuori, quando fuori piove. Giulia Carcasi
***
Piovono voci di donne
come se fossero morte anche nel ricordo
Anche voi piovete
meravigliosi incontri della mia vita
o goccioline
E quelle nuvole impennate
cominciano a nitrire un intero universo di città auricolari
Senti se piove
mentre il rimpianto e lo sdegno piangono una musica antica
Ascolta cadere i legami che li tengono in alto e in basso.
Guillame Apollinaire
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pioggia autunnale
La pioggia fredda e tranquilla
Lentamente cadendo dal cielo grigio,
Tocca le mie finestre
Mi piace chiamarmi.
Fa solo un debole rumore,
Eppure la caduta di ogni goccia
risuona tristemente nel mio cuore,
Mentre si siede al focolare,
Piedi sugli alari,
La pioggia monotona trattiene i miei pensieri
In una rêverie malinconica
E io penso.
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Nessuno può rubarti quello che sei,
possono copiarti, possono imitarti, possono sentirsi simili a te, ma il tuo essere, la tua anima, il tuo cuore è unico.
Perché ognuno di noi è un essere unico.. -
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"Pioggia"
Batte lieve la pioggia sui vetri
con un brontolio di tuoni lontani.
Un mondo grigio fuori la finestra
lo stesso grigio che c'è dentro me.
Ogni goccia è un ricordo del passato
che ritorna a imbrunire la mia vita.
Sono ricordi che vorrei bruciare
ma non potrò mai più dimenticare.
Ricordi di una storia delirante
meravigliosa, aurea ed angosciante.
E li faccio volteggiare tra le mani
come le clave di un bravo giocoliere.
Li lancio in aria e li riprendo al volo
Poi resto immobile con le braccia basse
e li lascio rovinare giù per terra.
Li vedo rimbalzare e non sparire
e mi tornano di nuovo tra le mani
Allor li stringo forte sul mio cuore.
E ne sento il calore e la dolcezza.
E intanto fuori piove, piove tanto,
piove la stessa pioggia dai miei occhi
senza che me ne accorga, senza chiasso,
bagna la mia finestra e la mia vita.
Io odio questa pioggia, eppure l'amo. Mostra meno. -
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