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Formula Uno, ad Austin Lewis Hamilton si laurea campione
del mondo per la terza volta
Vettel effettua una spettacolare rimonta e arriva terzo, ma non basta. Perché il pilota della Mercedes vince la gara, funestata dal maltempo, e gli basta per il titolo
Lewis Hamilton trionfa nel Gran Premio degli Stati Uniti e si laurea per la terza volta in carriera, la seconda di fila, campione del mondo di Formula Uno. Il pilota britannico ha preceduto il compagno di squadra Nico Rosberg, che ha commesso un errore a pochi giri dalla fine favorendo così il sorpasso da parte del pilota britannico. Completa il podio Sebastian Vettel, autore di una bella rimonta dalle retrovie. Con tre gare ancora da disputare, il vantaggio di Hamilton (327 punti) nei confronti dello stesso Vettel e di Rosberg è superiore a 75 punti, ovvero i punti ancora a disposizione
Gara avvincente
Dopo esser riusciti a girare poco o nulla a causa delle avverse condizioni meteo che hanno costretto gli organizzatori ad annullare le terze libere e a posticipare le qualifiche (abolendo il Q3), sul circuito di Austin, in Texas, è andata in scena una delle gare più avvincenti dell’anno, equilibrata fino alla fine. In testa infatti si sono succeduti Lewis Hamilton, Daniel Ricciardo e Nico Rosberg, prima che lo stesso tedesco con un errore favorisse il britannico. Per quanto riguarda le Ferrari ottima la prova di Sebastian Vettel, che a un certo punto si è ritrovato anche a lottare con le Mercedes per la vittoria, chiudendo infine al terzo posto. Un dritto attorno a metà gara è costato caro invece a Kimi Raikkonen, costretto qualche giro dopo al ritiro.
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Hamilton alla Ferrari: appuntamento con la storia
Il passaggio del sette volte iridato nella Scuderia di Maranello è destinato ad avere riflessi diretti sulla popolarità della Formula stessa
L'ingaggio da parte della Ferrari di sir Lewis Hamilton (trentanove anni compiuti il 7 gennaio scorso), va ben oltre l'accordo di portata storica tra il pilota più vincente della storia della Formula 1 e la squadra che ne rappresenta l'essenza. Lo sguardo va infatti rivolto senza la minima esitazione al presente e al futuro. Hamilton lascia la Mercedes (alla quale è stato legato per undici stagioni) perché - molto semplicemente - le sue motivazioni sono ancora altissime e le possibilità di tornare alla vittoria (e al titolo iridato) devono essergli sembrate migliori mettendosi finalmente al volante della Rossa, piuttosto che continuando con la Mercedes. Senza contare la spinta motivazionale di una nuova sfida - quella per l'ottavo titolo - che restando con la Casa tedesca - si era naturalmente affievolita con il passare degli anni, le vittorie stesse e... il prepotente ingresso in scena di Max Verstappen. La notizia che ha scosso il mondo della Formula Uno a un mese dal via del Mondiale (sabato 2 marzo con il Gran Premio del Bahrain) è anche un toccasana per la Formula Uno stessa, o meglio per Formula 1 (l'Organizzatore del Mondiale), i cui vertici sono alla continua ricerca di uno sfidante credibile e "duraturo" all'attuale strapotere dello stesso Verstappen e della Red Bull. Sì perché - a nostro modo di vedere - molto più di un nuovo Gran Premio da "cattedrale nel deserto" e di GP glamour stile Las Vegas contano e continueranno a contare (e ad importare agli appassionati) i piloti: le loro macchine, le loro storie..