La panchina di Mariella Forever

RACCONTI EROTICI PER ADULTI

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    Era Sabato, il tanto desiderato sabato senza scuola, senza doversi alzare presto, stavo poltrendo nel letto quando mia sorella mi chiamò dal soggiorno mi affacciai alla porta della camera da letto e le chiesi.
    “Cosa vuoi Sara”
    “Luca cosa fai questa mattina?”
    “Perché?”
    “Volevo andare a correre un poco in pineta ti va di venire con me”
    “Sul momento rimasi dubbioso poi visto che non avevo altre cose da fare risposi.
    “Va bene Sara però prima devo fare alcune telefonate poi andiamo”
    Sbrigai velocemente le due chiamate, mi cambiai con un abbigliamento adatto e scesi al piano inferiore dove lei era già in attesa da alcuni minuti.
    “Su!!! Fratellino datti una mossa” Poi con aria di sfida aggiunse.
    “Ti sfido in una gara di corsa”
    La guardai ridendole in faccia.
    “Sara ma per favore, anche se sei più grande di me di tre anni ti batto ad occhi chiusi”
    “Scommettiamo fratellino”
    “E cosa scommettiamo”
    “Se vinco io sarai il mio “schiavetto” per tutta la giornata e se vinci tu ti permetto di uscire con me e le mie amiche”
    “Cosa intendi per schiavetto?”
    “Intendo che qualunque cosa io vorrò tu dovrai farlo”
    Ci pensai un po sopra poi decisi di accettare.
    “Allora se vinco io stasera mi fai venire in discoteca con te?”
    “Va bene Luca ci sto, tanto perdi tu”
    Nostra madre vedendo questo siparietto rise divertita e c'invito ad uscire e lasciarle il campo libero per sbrigare i lavori di casa.

    Ci fermammo nel piazzale erboso all'ingresso del parco Sara parcheggiò e poco dopo mi raggiunse.
    “Allora andiamo”
    “Ok sorella se vuoi ti do un poco di vantaggio”
    “Non fare lo stupido e preparati a perdere”
    Senza alcun indugio lei urlò.
    “Fratellino l'arrivo è al maneggio Cavallo Felice” e cominciò a correre per il piccolo sentiero fra i pini.
    Colto di sorpresa mi trovai impreparato e senza alcun riscaldamento muscolare mi misi al suo inseguimento.

    Accidenti!!! Sara era veramente veloce il suo passo fluido e rapido mi sconcertò, mi resi conto che sarebbe stato veramente difficile batterla. Dopo alcuni minuti fui preso da crampi molto probabilmente causati dalla partenza a freddo e dovetti fermarmi con dolori atroci alla coscia, vidi mia sorella rallentare e fermarsi e capendo che qualcosa non andava tornò indietro.
    “Cosa c'è Luca”
    “Sara i crampi alla gamba”
    Lei rise e con sarcasmo.
    “Poverino il mio fratellino ha tanto male”
    In quel momento l'avrei strozzata.
    “Ti rendi conto che hai perso e da oggi sei al mio servizio”
    “Ok,Ok….non mi rompere hai vinto tu”
    Con calma ritornammo alla macchina, Sara mi aiutò sorreggendomi continuando però a prendermi in giro.
    Quando rientrammo a casa la sua boria si scatenò raccontando a nostra madre la sua superiorità enfatizzando quello che mi avrebbe fatto fare per festeggiare la sua vittoria.
    Il pomeriggio lo passai lavando la sua 500 e riordinando la sua stanza compreso altri servizi che normalmente non avrei mai fatto, come quello di andarle a comperare gli assorbenti al supermercato.
    “Fratellino...come premio perché ti sei comportato bene ti porto con me stasera”
    Fui sorpreso e per riconoscenza le diedi un bacio sulla guancia.
    “Che schifo Luca puzzi di sudore vatti a lavare”
    M'infilai sotto la doccia.
    La prospettiva che sarei uscito con lei e le sue amiche mi eccitava molto, erano tutte belle ragazze e questo mi rendeva giulivo, ero talmente su di giri che neanche mi resi conto che lei entrando in bagno mi sorprese nudo mentre mi stavo asciugando.
    “Per la miseria Luca sei attrezzato bene” Solo in quel momento misi a fuoco la situazione e mi copri con le mani.

    Quando nostra madre ci vide uscire di casa si raccomandò di fare attenzione per la strada e di non bere.
    Arrivammo al bar ritrovo abituale di Sara e delle sue amiche verso le dieci e la prima cosa che notai fu il loro affiatamento non ci misi molto a fare conoscenza con tutti, mi trovai subito a mio agio. Dopo aver girovagato diversi Pub della zona verso mezzanotte entrammo al “Pineta” il noto locale di Milano Marittima era gremito di gente e non mi sorpresi della notorietà che Sara aveva in quell'ambiente, fu una processione di abbracci e baci qualcuno allungo anche le mani sul sedere di mia sorella, provai una forma di gelosia e di rabbia per quel gesto ma poi tutto passò in secondo piano quando Luana la migliore amica di Sara mi trascino nella bolgia della pista.
    Sfinito e stanco sprofondai in un divanetto appoggiai la testa sul bordo superiore in pieno relax quando una mano mi passò tra i capelli scompigliandomeli era Sara.
    “Allora Luca ti diverti”
    “Moltissimo sorellina”
    “Ti piace Luana?”
    La guardai chiedendole.
    “Perché?”
    “Mi ha rotto le scatole fino a poco fa voleva sapere tutto di te se hai la ragazza se sei un bravo ragazzo e tante altre stronzate”
    “E tu cose lei hai detto”
    “Che come corridore non vali un cazzo, ma che però hai un gran bell'arnese”
    Mi sentii arrossire in faccia e risi con gusto.
    “Gli hai detto proprio cosi”
    “Certo è la verità”

    Alle tre ci fu la classica puntata in pasticceria con relativa abbuffata di bomboloni e cappuccino ero stanco però felice, qui il gruppo si divise in vari tronconi e mentre Luana mi lasciava il suo numero telefonico mia sorella poco distante sbirciava incuriosita.
    Il tragitto verso casa fu interrotto poco dopo quando Sara si fermò al bordo della strada e con un sorriso indagativo mi chiese.
    “Quella troia di Luana ti ha dato il numero del cellulare”
    “Si …. Ma perché la chiami troia”
    “Perché vuole scoparti per poi mandarti a fanculo come fa con tutti”
    “Scusa ma non è una tua amica”
    “Amica un cazzo....se cerca di farti del male questo non mi va bene”
    Vedere mia sorella incazzata per me mi piaceva molto il suo volto teso e nervoso mi eccitava.

    Avvicinai il mio viso al suo e la baciai sulla guancia lei mi fissò sorpresa e la sua espressione si addolcii, i nostri occhi s'incrociarono, a quel punto le sue mani presero il mio volto e le sue labbra si posarono alle mie.
    Fu un bacio lungo ed intenso.
    Sara spostò la vettura dal ciglio della strada provinciale e s'infilò per una stradina laterale fermandosi dopo un centinaio di metri dietro un vecchio fienile.
    “Fratellino ti voglio scopare”
    Rimasi senza parole con una salivazione azzerata, stavo per avere un rapporto sessuale con mia sorella.
    “Non ti preoccupare Luca vedrai ti piacerà”
    La testa sembrava scoppiarmi, sia per l'emozione ma soprattutto perché fare sesso con la propria sorella non era una cosa di tutti i giorni.
    “Ma se rimani incinta”
    “Non dire scemenze Luca piglio la pillola ”
    Le sue mani cominciarono a spogliarmi, in brevissimo tempo rimasi a petto nudo....la sua bocca comincio a baciarmi dandomi dei leggeri morsi, sensazioni mai provate pervasero il mio corpo.
    “Sapessi Luca quante volte avrei desiderato farti mio”
    "Ti spiavo quando facevi la doccia"
    "Beh.. confidenza per confidenza, anch'io ti ho spiato quando eri in bagno."
    Eravamo tutt'e due molto eccitati e il mio occhio corse alle sue magnifiche gambe.
    Lei si posizionò meglio nell'angusto abitacolo e con aria semi seria disse.
    "Non sei molto scandalizzato dalle mie confessioni, vero?"
    "No. Figurati, solo che avremmo potuto dircelo. Ci saremmo risparmiati di sbirciare dai buchi delle serrature".
    "Che avresti fatto?"
    "Ti avrei invitato nel mio letto ed avremmo fatto l'amore. "Peccato abbiamo perso delle belle occasioni per divertirci".
    "E non possiamo recuperare?"
    Guardò verso i miei jeans "Mi sembra che il tuo amichetto reclami maggior attenzione, o sbaglio?"
    Non si sbagliava, i suoi discorsi mi avevano fatto eccitare. L'idea di farlo con lei era il massimo che potessi desiderare.
    Mi tolsi gli ultimi indumenti in un attimo
    "Hai proprio un bel corpo sai" disse carezzandomi il petto "E a me piacciono i ragazzi nudi"
    Si spogliò anche lei. Aveva un corpo armonioso e delicato.
    "Toccami fra le gambe fratellino fammi godere"
    Con un vero miracolo acrobatico riusci a trovare la posizione migliore per assolvere a questo suo desiderio
    Iniziammo a masturbarci lentamente. Osservai la sua mano prendere con grazia il mio cazzo per poi manipolarlo dolcemente, mentre io con cura e determinazione massaggiavo il suo clitoride.
    Non vedevo l'ora di possederla con movimenti goffi e innaturali la spogliai.
    "Piano fratellino mi strappi i vestiti fai con più delicatezza"
    Lei si girò mostrandomi la schiena e lentamente si tolse collant e perizoma gia arrotolati alle caviglie, il suo culo era stupendo, poi con una mossa rapida si rigirò e prese il mio uccello in bocca.
    Era cosi brava che per un attimo mi sembrò di svenire dal piacere, la sua bocca comincio a leccare e a succhiare il mio arnese in un movimento ritmato che mi porto più volte alla soglia dell'orgasmo.
    In quel momento con mia sorella nuda e disponibile tutte le idee più sconce e libidinose mi frullarono in testa, la vista del suo culo perfetto ed invitante mi liberò delle mie inibizioni istintivamente le chiesi.
    “Sara ti posso inculare”
    Lei non disse nulla e presi per un si la sua non risposta.
    Fu una vera sfida nel trovare la posizione migliore e con delicatezza entrai dentro quel canale stretto e delicato.
    “Luca per favore fai piano"
    "No!!...No!!!.....toglilo mi stai rompendo tutta, cristooo....mi fai male”
    “Dai sorellina fammelo mettere un altro pochino dentro”
    “No....Luca ho male il tuo cazzo è grosso e sento un male tremendo”
    Avrei voluto affondarglielo tutto fra le chiappe e a malincuore uscii dal quel caldo e oscuro pertugio.
    “Scusami tesoro avevo proprio male”
    La baciai e ci ritrovammo abbracciati il mio pene spingeva contro la sua pancia e i nostri inguini erano a contatto sfregandosi in un gioco sensuale, il dolore ai testicoli mi avvisava che era giunto il momento di penetrarla per liberare il mio seme dentro l'utero di Sara.
    La cappella forzò l'ingresso e s'incuneò dentro il canale vaginale dalle pareti morbide e calde, le grandi labbra si schiusero come le valve di un ostrica per lasciare che la mia verga violasse il suo antro.
    I battiti del mio cuore rimbombavano nella testa come tamburi impazziti e l'emozione che provavo in quel momento era un misto di godimento e felicità che percorreva tutto il mio corpo sotto forma di un brivido leggero e continuo per poi sfociare in gemiti di godimento e di piacere.
    “Si!!!! Luca....chiavami cosi bravo... cazzo!!... sei bravissimo”
    Con le mani le sollevai leggermente il bacino i miei affondi diventarono più possenti e penetranti, la lubrificazione della vagina era talmente abbondante da causare strani suoni dentro l'utero, provocando una fuoriuscita continua di umori sul sedile dell'auto.
    Raggiunsi l'orgasmo con un rantolo di piacere, lei di riscontro adoperò i muscoli vaginali per aspirare dentro se fino all'ultima goccia di sperma, non voleva che uscissi dalla sua pancia e in preda ad una forma di possessione mi strinse con le gambe in una morsa inscindibile, alternando parole dolci a frasi sconnesse i suoi baci seguiti da morsi lasciarono sul mio corpo i segni di tale furore.
    Rimanemmo per diversi minuti abbracciati l'uno all'altra, poi rivestendoci lei disse.
    “Ascolta Luca questa cosa sarà il nostro segreto”
    “Però Sara lo facciamo ancora vero?”
    “Vedremo fratellino,vedremo”
    Quel vedremo fu l'inizio di un rapporto che dopo diversi mesi continua ancora, passando da momenti febbrili a paure di essere scoperti altrettanto intense che ci ha portati a conoscere tutto l'erotismo e la libidine che si celava dentro noi, con la certezza che nessuna emozione è mai stata cosi forte e piacevole come quella di poter fare all'amore fra di noi che per questioni morali ed etiche non bisognerebbe mai violare.

     
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    Gioia è una ragazza Toscana, una mia assidua lettrice. La nostra conoscenza è cominciata per via dei suoi commenti ai miei racconti che inizialmente erano molto brevi ed asciutti con frasi come scrivi dei bei racconti complimenti.
    Nel tempo lo scambio epistolare con Gioia si fa sempre più fitto non perché mi confidi chissà quali cose anzi le nostre conversazioni sono abbastanza banali, ma comincio a pensare che se mi scrive così spesso e soprattutto dopo poche ore o il giorno dopo aver scritto un racconto ci deve essere qualcos’altro sotto che non è il piacere della lettura o il volere conversare con l’autore. Decido quindi che la prossima volta che mi scriverà di provocarla per sapere qualcosa di più di lei.
    L’occasione propizia non ci mette molto ad arrivare : dopo un racconto che avevo scritto mi manda una mail dicendomi che secondo lei la storia che avevo scritto pareva vera o per lo meno verosimile, allora le dico quella che è la verità , cioè i miei racconti prendono spunto da avvenimenti reali successi a me o ad altri a cui aggiungo elementi di fantasia. A questo punto decido di provocarla e di chiederle come mai legge i miei racconti e soprattutto perché li commenta così spesso, forse le piace la dominazione e lo dico con una battuta un po’ sarcastica. Lei allora mi dice che le storie di dominazione la eccitano, ma un po’ se ne vergogna e non ha il coraggio di confessarlo al suo fidanzato che ha un indole che può essere definita in qualsiasi modo, ma non dominante e che teme che non capirebbe. Mi racconta che col suo uomo si sono fidanzati tanti anni fa quando si erano conosciuti sui banchi di scuola, ma che la passione nel tempo si era consumata e che se anche continuava a stimarlo ed amarlo, sessualmente non riusciva più a godere quando faceva l’amore con lui e quindi cercava rifugio nella masturbazione, nella lettura di racconti erotici e in qualche scappatella tutte cose di cui lui era a conoscenza, che lo umiliavano, ma contro cui non osava protestare.
    Comincia così una fitta corrispondenza epistolare con Gioia che mi racconta che quando legge i miei racconti si masturba, che quando legge di punizioni e sottomissioni la sua passerina reagisce in modo anche violento, ma soprattutto che gode di più masturbandosi nel leggere i miei racconti che fare l’amore con il suo fidanzato il che la intristisce molto. A questo punto pensando che Gioia vada solo sbloccata un po’ alla volta, ma che l’attitudine a essere una schiava c’è l’abbia tutta le chiedo se le piacerebbe cominciare un percorso di sottomissione insieme a me in quanto le dico che deve cominciare a pensare anche un po’ a se stessa. Gioia mi risponde dicendomi che le piacerebbe molto , ma che non aveva mai osato chiedermelo perché pensava che non avrei mai accettato potendo scegliere schiave con più esperienza di lei. Le dissi allora che potevamo trovarci a fare due chiacchere in un locale pubblico in cui le avrei spiegato meglio di come si potesse fare per mail, ma che si sarebbe dovuto presentare vestita con degli abiti che le avrei fatto recapitare se voleva ambire a diventare una mia schiava e a iniziare un percorso di sottomissione. Le inviai una minigonna, un top nero e uno slip aperto sulla passerina nero. Il top nero arrivava appena sotto le tette e lasciava ampiamente scoperta gran parte della pancia, la minigonna arrivava appena sotto il sedere dando ben poco all’immaginazione oer non parlare dell’intimo aperto sulla passerina che lasciava ben poco spazio alla fantasia.
    Sapevo che uscire di casa in questo modo e soprattutto recarsi vestita così in un locale pubblico sarebbe stata una prova difficile per Gioia, ma necessario per testare la sua convinzione ad intraprendendere un percorso di sottomissione. Quando Gioia si vide arrivare a casa il pacco ovviamente anonimo con il contenuto mi scrisse una mail dicendomi che mai e poi mai sarebbe uscita di casa in quella maniera, io le risposi solamente che se voleva intraprendere un percorso di sottomissione con me lo doveva fare e che io comunque l’avrei aspettata nel locale previsto e nell’ora stabilita.
    Il giorno indicato mi recai all’appuntamento con Gioia anche se con qualche dubbio se si fosse presentata veramente, ben sapendo che quello che le avevo chiesto era duro per lei, ma con mio enorme piacere la vidi arrivare vestita come le avevo chiesto segno che ormai la decisione l’aveva presa e aveva maturato un autocomprensione di quella che era la sua vera natura. La salutai in modo molto semplice senza particolare passione e ci sedemmo su un tavolino all’aperto. Anche se non lo dava a vedere Gioia si trovava in imbarazzo, infatti aveva gli occhi di quasi tutti i frequentatori del locale che a quell’ora del pomeriggio era un luogo di ritrovo dei teenager più in della zona che le guardavano in continuazione le tette e il culo. Gioia è infatti alta un metro settanta circa, capelli a caschetto, terza misura abbondante di seno, sederino leggermente abbondante, ma non eccessivamente.
    Inizialmente impostai la conversazione su argomenti abbastanza innocenti facendole domande sui suoi hobby, sul suo lavoro per metterla più a suo agio. Quando vidi che si era sciolto cominciai a spiegarle a grandi linee cosa significa intraprendere un percorso di sottomissione e divenire una mia schiava, ma ormai era pronta a tutto mi disse altrimenti non si sarebbe mai presentata in un luogo pubblico vestita in quella maniera.


    www.padronebastardo.org/gioia-mia-g...-sottomissione/
     
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    Ci siamo, finalmente è arrivato agosto e di conseguenza, almeno per me, le tanto attese ferie estive. Ho deciso di andare una settimana al mare. Sono single ho 42 anni, e ho prenotato in un hotel vicino ad un noto luogo, dove è possibile andare in una spiaggia naturista. Non ho mai praticato il naturismo, ma la cosa mi ha sempre incuriosito e quest'anno ho deciso fare questa esperienza. Non nascondo che sono partito con mille dubbi; essendo solo sarò accettato?, oppure sarò visto come un guardone? . È se avrò una erezione cosa faccio?
    Una cosa che non vi ho ancora detto e che sono vergine, e non come segno zodiacale. In un certo senso sarà la prima volta che vedo una donna nuda dal vero.
    Seguendo le indicazioni, arrivo alla spiaggia e noto subito che vi è parecchia gente. Alcune coppie, ma molti singoli. Per non dare fastidio a nessuno, mi sistemo al centro della spiaggia, un po' lontano da tutti. Dopo aver steso l'asciugamano, con un po' di imbarazzo, mi tolgo la maglietta e i pantaloncini. Per la prima volta sono completamente nudo di fronte a degli sconosciuti.

    Verso le undici, la spiaggia incomincia a riempirsi, e di fianco a me si mettono tre persone, due donne ed un uomo.Avranno all'incirca la stessa età, sui 45 anni. L'uomo sistema l'ombrellone e poi si toglie i vestiti rimanendo nudo. Fisicamente è ben messo, pure il suo pene anche se è moscio fa capire che è messo bene. La prima donna invece è mora, indossa un gonellino nero e una canottiera bianca, dopo aver sistemato l'asciugamano, incomincia a spogliarsi, sotto i vestiti indossa un costume bianco, procede slacciandosi il reggiseno, mostrandomi una quarta di seno,infine si toglie le mutande. La sua vagina non è depilata, ma semplicemente curata. Le sue labbra non sono sporgenti, ma una deliziosa fessura, separa i peli pubici. La seconda ragazza invece è bionda, indossa un paio di pantaloncini a jeans, e una maglietta gialla. Anche lei dopo aver sistemato l'asciugamano, incomincia a spogliarsi, sotto indossa della biancheria intima di pizzo nero. Slacciandosi il reggiseno mi mostra uno splendido seno, non molto grande sarà stato una seconda-terza ma bello sodo, con due capezzoli belli appuntiti. Sfilandosi le mutande invece mi mostra una vagina completamente depilata, con due labbra sporgenti.
    Bastano pochi minuti per capire che l'uomo stà insieme alla ragazza mora, mentre la seconda ragazza è solo una loro amica.
    Le ore passano veloci, e in un battibaleno arrivano le 16 del pomeriggio. Noto che sulla spiaggia un signore di una certa età, cammina in mezzo agli asciugamani andando volutamente a passare vicino alle persone, in modo da poter vedere meglio le loro parti intime. La cosa mi mette un po' a disagio, quindi con la maglietta mi copro. Anche la ragazza mora di fianco a me, che ha visto l'uomo e la mia reazione, fa altrettanto coprendosi con le mani. Entrambi ci guardiamo e con un sorrisino mi dice: che ci vuoi fare, ogni tanto capita di vedere il passaggio di questi individui. Io le rispondo che però mettono ugualmente a disagio le persone.
    La ragazza bionda che stava prendendo il sole di spalle e che non si è accorta di nulla, sentendoci parlare si gira e guarda la sua amica per cercare di capire cosa era successo. Dopo un rapido resoconto, si mette a ridere. La ragazza mora allungando la mano, si presenta: "piacere Monica" ; io ricambio il saluto "piacere Davide". Monica mi presenta anche Mauro il suo ragazzo e la sua amica Flavia .
    Flavia, guardandomi mi dice che pure io avevo fatto i raggi X a tutte le ragazze che passavano.
    Ecco lo sapevo mi sono fatto la solita figura di merda. Cercando di uscire da questa situazione imbarazzante, incomincio a raccontare che oggi è la mia prima volta che vengo in una spiaggia naturista, e che in realtà non stavo facendo il maniaco sessuale, ma semplicemente cercavo di capire come mi dovevo comportare. Ad esempio, stare tutto il tempo seduto al sole mi annoia, mi piacerebbe camminare lungo la spiaggia, ma guardando gli altri, vedo che sono quasi solo gli uomini a passeggiare lungo la spiaggia, e non vorrei fare pure io la passerella. Flavia sorridendo per il termine utilizzato, mi confida che pure lei le piace camminare sulla spiaggia, ma che Mauro e Monica sono due pantofolai, e che da sola si vergogna.
    Flavia mi propone di andare noi due a fare una passeggiata. Io accetto volentieri la sua proposta. Ci incamminiamo in direzione sud, e incominciamo a parlare del più e del meno, di cosa facciamo nella vita, i nostri hobby, ecc... Cercando di far finta di niente, guardo le persone nude che prendono il sole in prima fila. Non avevo mai visto tante vagine e tette tutte insieme. Un' altra cosa che mi ha colpito è la lunghezza della spiaggia dedicata ai naturalisti. Propongo ad un certo punto di fare un tuffo in acqua. Come due bambini incominciamo a giocare nell'acqua, tirandoci l'acqua adosso. I nostri corpi vengono a contatto più volte. Il mio pene e la sua vagina come se fossero delle calamite si toccano e si strusciano. Trovo piacevole questa cosa, e il mio pene incomincia ad ingrossarsi. Flavia vedendo la mia erezione, si mette a ridere, aggiungendo che in quelle condizioni non potevo uscire dall'acqua. La sua mano si avvicina al mio pene, ma passando oltre mi prende per mano, dicendo che avremo camminato nell'acqua fino a quando non mi sarò fatto passare i bollenti spiriti. Forse avrò visto troppi film porno, ma nella mia mente pensavo che mi avrebbe fatto una sega.
    Ritornati in spiaggia, Monica comunica a Flavia, che è arrivata l'ora di andare via, poiché Mauro vuole passare a prendere le lenti a contatto dal centro ottico che ha ordinato.
    Flavia con mia gioia, dice che è ancora presto e che lei rimane ancora un po', tanto non è sola poiché ci sono io.
    Rimasti soli, Flavia porta il suo asciugamano vicino al mio e nell'intento di stendere l'asciugamano si piega a novanta gradi mostrandomi il suo lato B. Non so se volutamente o involontariamente, ma piegandosi, allarga leggermente le gambe, tanto basta per vedere il suo splendido buchino dell'ano.
    Che vi devo dire, ma questa splendida visione mi provoca una nuova erezione. Flavia sdraiandosi di fianco a me con un sorriso malizioso, mi dice che quel coso in mezzo alle mie gambe è troppo ribelle, dovrei tenerlo di più al guinzaglio.
    Io avvicinandomi un po' di più a lei, gli dico che la colpa è sua, quando vede una bella ragazza reagisce così.
    Flavia diventando rossa in viso, mi dice che non sapeva di provocare ancora questo effetto sugli uomini, e avvicinandosi a me, mi restituisce un bel bacio sulla guancia.
    I minuti passano e le persone incominciano ad andare via, purtroppo decidiamo di andare via pure noi.
    Mentre ci rivestiamo, Flavia mi propone di andare a cena con loro. Anche se conosco queste persone da poco accetto volentieri. Il programma è questo, prima passiamo da lei, nel suo albergo così lei può farsi una doccia e cambiarsi, poi faremo una seconda sosta nel mio albergo dove farò una doccia e mi cambierò e poi raggiungiamo Monica e Mauro in centro.
    Arrivati nel suo albergo, sperando che il portiere non chieda della mia presenza, saliamo in camera sua. Chiusa la porta, si dirige in bagno e apre il rubinetto della doccia. Ritornata in camera incomincia a spogliarsi. Anche se può sembrare ridicolo, per il fatto che l'ho vista tutta il giorno nuda, il mio pene ritorna in piena erezione. Flavia girandosi verso di me, mi dice di mettermi comodo, e che se voglio spogliarmi e stare nudo di fare pure.
    Sarò vergine ma non stupido, non me lo faccio ripetere due volte, e cercando di sembrare il più tranquillo possibile, mi spoglio rimenendo completamente nudo difronte a lei, con una vistosa erezione.
    Flavia con una voce sensuale, mi dice che non può lasciarmi in quelle condizioni, bisogna fare qualcosa. Avvicinandosi, mi spintona all'indietro, facendomi cadere sul letto. A sua volta sale sul letto, ma invece di mettersi di fronte a me, si gira, posizionando la sua splendida figa sulla mia faccia. La sua faccia invece si posiziona sul mio pene. Incomincia ad accarezzarmi i testicoli, per poi incominciare a baciarmi lungo l'asta del mio pene.
    Io anche se è la prima volta che mi ritrovo in una situazione simile, incomincio a baciarle le labbra della sua vagina, per proseguire con la lingua, facendola scorrere tra la sua vagina e il suo ano.
    Sento il mio pene avvolto dalla sua bocca, con la sua lingua che stuzzica il mio glande.
    Stiamo facendo un' inaspettato ma nello stesso tempo meraviglioso 69.
    Sento il calore aumentare dal basso ventre e subito dopo il mio liquido seminale percorrere il mio pene per sfociare in un inteso e lungo orgasmo.
    Flavia a questo punto si stacca da me e girandosi, incomincia a baciarmi. Avvicinando la sua bocca al mio orecchio mi dice:" ora vado a rinfrescarmi, tu riposati, che dopo in camera tua, la mia figa vuole provare il tuo letto."
    Alzandosi si dirige verso il bagno, e dopo avermi mandato un bacio con la mano, chiude la porta.

    Fatemi sapere se vi é piaciuto, commentate, commentate.
     
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    La storia che sto per raccontarvi è basata su un vero incontro che ho avuto e, diciamo, che un buon 80% è vero. Solo la parte dell’incontro sessuale è un po' romanzato ma anche questo nelle sue linee generali è vero, ho solo esaltato le parti che mi competono e, purtroppo, non è stato così, altrimenti oggi avrei un compagno con il quale sfogare, di tanto in tanto, le mie pulsioni bsx. Purtroppo per me era la mia prima volta e alcune cose che descrivo non le ho fatte, o quanto meno non le ho fatte come le descrivo. Resta comunque il fatto che i pompini, l'inculata e tutte le evoluzioni che descrivo, ci sono state davvero, magari io non ho reagito nel modo che descrivo, solo in questo il racconto non è reale, ma tutto il resto è tutto vero. Oggi non avrei più quei problemi e ciò che descrivo lo farei veramente fino in fondo.
    Salve, mi chiamo Marco, sposato con prole, e vorrei raccontarvi della mia prima esperienza da bsx. È avvenuta con un iscritto di questo sito, persona bella dentro e fuori, ho veramente un bellissimo ricordo di lui. Pur essendo fondamentalmente etero, nonché sposato, oserei dire che mi sono quasi innamorato dei suoi modi e del suo meraviglioso cazzo. Ma andiamo con ordine.
    Nel periodo di cui sto parlando, io avevo 51 anni ed era già da un bel po' che mi erano venute voglie che prima non mi erano mai passate per la mente; immaginavo, fantasticavo, sognavo un incontro con un uomo. La cosa mi sembrava assurda: ero stato sempre etero, mi vantavo della mia mascolinità e mai avrei pensato di poter sentire certe voglie, che ritenevo addirittura immorali. Ora so che mi sbagliavo di grosso. Inizialmente non capivo come mai fossero sopravvenute queste voglie, ed anche in maniera insistente.

    Poi ho ricordato che da adolescente ho avuto due esperienze bsx, gay direi, con un amico e poi con un cugino. Non sono state esperienze travolgenti ma si limitavano alla sega reciproca e allo sfregamento del cazzo nel culo dell'altro, ma senza penetrazione. Con mio cugino siamo arrivati fino a mettercelo in bocca reciprocamente, ma non ci è piaciuto. Le mie esperienze da bsx finivano lì e, addirittura, queste esperienze le avevo completamente rimosse. Oggi credo che quelle esperienze altro non sono che una conferma dell'istinto bsx che c'è sempre stato in me e che questi episodi della mia vita passata altro non sono che la conferma della mia bisessualità, che ho rimosso sulla spinta, probabilmente, delle convenzioni sociali.
    Queste voglie bsx mi hanno spinto a iscrivermi in vari siti di incontri, e questo è avvenuto dopo un anno circa che guardavo video gay, che mi facevano eccitare fino a sborrare senza neanche toccarmi, questo a riprova che la voglia del maschio era proprio fortissima. Non ce la facevo più, volevo proprio assaggiare un cazzo, a tutti i costi. Ecco quindi che mi iscrivo in questi siti di incontri e, dopo un altro anno di messaggi, mail, telefonate con vari iscritti sia di questo che di altri siti di incontri, con cui interagivo, finalmente arrivo al giorno fatidico in cui incontro F.
    F., così lo chiamerò da ora in poi, lo avevo conosciuto su desy e prima di incontrarci eravamo stati in contatto per più di 6 mesi, questo perché le mie paure mi facevano sempre trovare scuse per glissare l'incontro.
    Finalmente una domenica pomeriggio fissiamo l'incontro e stabiliamo di vederci da lui, visto che lui ha casa a disposizione, e, adducendo una scusa di lavoro a mia moglie, mi metto in viaggio (abitiamo in paesi diversi) e raggiungo il luogo dell'appuntamento. Lui mi aspetta vicino casa sua e mi fa entrare in un cortiletto. Ci presentiamo e saliamo in casa. Mi offre un caffè e iniziamo a chiacchierare e a parlare un po' di noi. Poi ci sediamo sul letto e lui mi dice cosa mi piacerebbe fare e inizia a toccarmi il cazzo e le palle da sopra i pantaloni. Io, ormai ero deciso e quindi non volevo più scuse che mi facessero scappare, ricambio la toccata e vedo che lui, al contrario di me è già in tiro, così da sentire un cazzo duro e ben messo che mi fa letteralmente infoiare, fino a immaginare di diventare la sua bagascia, non avevo più limiti, volevo tutto e subito, quel cazzo solo sfiorato lo volevo tutto e in tutti i modi. Il cazzo di F. è di tutto rispetto. Al tocco l'ho sentito già lungo e grosso e l'ho immaginato sui 18 cm. Mentre ci tocchiamo iniziamo a spogliarci fino a rimanere completamente nudi. Ci stendiamo sul letto e mi accorgo che le mie stime sul cazzo di F. erano errate: F. ha un cazzo di 22 cm e abbastanza grosso. Alla sua vista mi sono, si un po' spaventato, ma anche molto eccitato, lo volevo subito e tutto.
    La vista del suo cazzo mi ha proprio fatto desiderare di prenderlo in tutti i modi possibili e di provare tutte le possibilità che il bisessualismo mette a disposizione. Mi chiede, quindi, come volevo iniziare. Io gli propongo un 69, la cosa che più sognavo di fare nelle mie fantasie. Iniziamo il 69 e sento la sua bocca sul mio cazzo ed io, ormai libero da ogni freno, mi infilo il suo cazzo in bocca e lo inizio a succhiare con una intensità tale da fargli male. Sento che gli procuro dolore ed inizio quindi a succhiare con minor foga e, a regolare il ritmo in modo da fargli un buon pompino, ora sono molto esperto finalmente. Capisco quindi la tecnica e comincio a leccargli l'asta e le palle. Inizio dalle palle e poi, piano piano, risalgo lungo l'asta fino ad introdurre tutto il suo cazzo in bocca, lo sento anche in gola tanta era la voglia di cazzo che avevo. Anche lui mi spompina e probabilmente è lui che mi fa capire come fare un bel pompino, per me era il primo. Lui allora prende l'iniziativa, mi sfila il suo cazzo dalla bocca e mi fa stendere sul letto in modo da potermi fare un bel servizietto di bocca. Mi spompina in modo delizioso ed esperto e dopo poco gli arrivo in bocca. Lui assapora la mia sborra e poi si asciuga con un fazzolettino.
    Ora era il mio turno di spompinarlo, e io non vedevo l'ora di farlo. Mi metto a mò di 69 in modo da prendergli il cazzo tutto in bocca, e lui contemporaneamente inizia a giocare con il mio buchetto. Le sensazioni in me esplodono, sentire toccarmi il culo, sentire entrare delicatamente un dito, sentirlo muovere in modo esperto, sprigiona in me sensazioni nuove mai provate, bellissime, mi sentivo una troia e ne ero felice. Questo mi spinge a mettere più impegno nel pompino che gli stavo facendo ed inizio con arte a leccarglielo, mi soffermo molto sulle palle, le succhio e le lecco, lecco l'asta, bacio e lecco il glande, lo introduco tutto nella mia bocca, vorrei averla più grande per riceverlo tutto intero, il suo meraviglioso cazzo, ma purtroppo ne riesco a infilare solo i tre quarti circa di quella meravigliosa asta di carne pulsante, fino a quando non lo sento spingere sulla gola, oltre non posso purtroppo; vorrei quasi chiedergli scusa per questo, tanto sono infoiato, direi infoiata coma una bagascia rotta a tutte le esperienze, ed era solo la mia prima volta. Dopo dieci minuti circa di questo trattamento finalmente sborra, e avendolo tutto in bocca fino alla gola la sborra scende giù immediatamente, solo una parte mi è rimasta in bocca. La maggior parte è scesa giù per l'esofago. Devo essere stato bravo perché quando ha sborrato l'ho sentito urlare.
    Finito di sborrare ci baciamo a vicenda ma non in bocca, questa è una cosa che a tutt'oggi non riesco a fare, ma per tutto il corpo. Decidiamo quindi di rinfrescarci e di riprendere dopo esserci lavati un po'.
    Dopo pochi minuti, circa dieci, ero impaziente di ricominciare, volevo provare tutto e non volevo perdere tempo. Gli dico allora se era disposto a riprendere provando altre posizioni e che avevo voglia di essere sverginato. Ok dice lui, siamo qui proprio per questo, riprendiamo.
    Ci rimettiamo a letto e iniziamo di nuovo a toccarci e a baciarci un po' dappertutto, ci rimettiamo a fare il 69, ci lecchiamo a vicenda palle e cazzo ma stavolta non trascuriamo il culo, anzi lui inizia di nuovo a infilare un dito, poi inizia a leccarmelo con dovizia ed esperienza. Che sensazione, bellissima, ho iniziato a mugugnare di piacere come una troia, sentire la sua lingua sul buco, sentire quella lingua, che cercava di farsi strada nel buchetto stretto, era una sensazione favolosa, travolgente, avevo voglia di gridare dal piacere. Io cerco di fare lo stesso ma non ho la sua esperienza. Infatti dopo un po' ce l'ho già così in tiro, duro, che lo faccio girare e cerco di metterglielo nel culo, ma anche se sono duro non ci riesco. Allora lui mi mette a gambe levate e cerca di entrare, ma sono troppo stretto e non ci riesce anche perché capisce che provo troppo dolore. Mi chiede quindi se può usare un lubrificante e io, che ormai non vedevo l'ora di sentire quel cazzo entrarmi nel culo, fino a farmi finalmente sverginare, gli dico che accettavo. Apre il comodino e prende un lubrificante. Mi fa mettere sulla sponda del letto a pecorina e con il culo in aria pronto a ricevere il giusto premio. Lui si mette in piedi, ai bordi del letto, in modo da avere il suo cazzo all'altezza del mio culo e inizia a spalmarmi il lubrificante, mentre lo spalma entra un dito e poi due. A un certo punto smette e penso che sia arrivato il momento di entrarlo ma ancora non entra, aspetta un po', immagino per farmi rilassare e prendermi quando meno me lo aspetto e per cercare, credo, di non trovarmi contratto. Stavo quasi per chiedergli se c'erano problemi che sento appoggiare la punta del suo cazzo sul buchetto e poi di colpo, con un colpo di reni secco, lo entra tutto, quasi fino alle palle penso. Ho provato un dolore fortissimo e quasi gli stavo dicendo di uscire, ma dopo pochi istanti sento un calore che si spande dal buco del culo, salire per le viscere, sentivo il suo cazzo in pancia, e quindi una sensazione strana che non saprei descrivere e che piano piano si è trasformata in piacere. Lui capisce che era passato il momento più difficile ed inizia a stantuffarmi con dolcezza ma con decisione. Dava dei colpi lenti ma profondi e, via via, che mi fotteva sentivo che il cazzo arrivava sempre più in fondo, sentivo, ora si che le sentivo, nette le palle sbattermi sui glutei. Era un rumore cadenzato ed eccitante ed io mi stavo proprio sciogliendo sotto quei colpi, mi sentivo felice appagato, sentire quel cazzo dentro il culo era favoloso, bellissimo, gemevo come una troia e come una bagascia lo incitavo a spaccarmi il culo, a sfondarmi, a farmi sua. Gli dicevo. Sfondami, sono la tua troia, sbattimi, spaccami e lo incitavo ad aumentare l'intensità dei colpi. Lui dopo un bel po', mi ha stantuffato per circa venti minuti, venti minuti celestiali, i venti minuti più belli della mia vita, inizia ad accelerare il ritmo, sentivo il cazzo ancora più duro e gonfio mi sentivo spaccare ma non sentivo dolore ma solo piacere, un bellissimo favoloso piacere, stavo godendo come una troia ma stavo anche sborrando come un toro, sentivo la sborra zampillare da mio cazzo, tanto ero eccitato ed appagato. Mentre mi sfonda il culo così violentemente, eravamo passati dalla pecorina alla posizione sdraiato con il culo in aria e pieno del suo cazzo in modo che lui poteva dare colpi sempre più violenti, sbattendomi con tutto il peso del suo corpo; lo sentivo alzarsi, e in quel momento il suo cazzo addirittura usciva dal mio culo, per poi calare con violenza e infilarmelo tutto fino in fondo. Mi sbatte così per un po' e poi infine, quando sta per arrivare, mi chiede se voglio la sborra addosso. Noooooooooooo gli dico fammelo sentire nel culo, voglio sentire i fiotti di sborra inondarmi il culo, la voglio sentire entrare in culo e farsi strada verso le viscere, anche questo avevo sognato da tanto tempo. Infatti appena sborra, sento i fiotti abbondanti di sborra inondarmi il culo e farsi strada su verso le viscere. Ho provato sensazioni stupende, inimmaginabili prima, e purtroppo non le ho più provate così belle e intense. Sia io che lui abbiamo spasmi di piacere per quasi cinque minuti, e mentre aveva questi spasmi e li trasmetteva a me, restava dentro il mio culo per il mio immenso piacere.
    Alla fine ci siamo stesi sul letto, sfiniti ma appagati e siamo rimasti a letto a toccarci e accarezzarci vicendevolmente felici dell’esperienza passata insieme.
    Così avrei voluto che fosse stato, e per quanto lo riguarda è stato così, sono mancato io e me ne pento, ma a mia discolpa c’è il fatto che era la mia prima volta, se solo lui mi richiamasse, correrei subito a farmi sbattere così come ho descritto.
    La sera, ritornato a casa, mia moglie mi vede abbastanza appagato e mi dice come mai così contento, hai avuto una storia con qualcun’altra? Tranquilla le dico io non c’è nessun’altra. Ma pensandoci bene non ho detto una bugia, c’era un altro infatti.
    A letto poi mi sono fatto una scopata memorabile con mia moglie, la quale ha così potuto constatare che non c’era stata nessun’altra.
    Dopo la scopata con mia moglie mi sentivo appagato, soddisfatto e finalmente completo. Avevo provato il sesso a 360°.
     
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    LA SENTI LA MAGIA CHE ARRIVA?

    È stato parecchio tempo fa, ma ricordo quel giorno come se fosse appena successo. È stato il giorno in cui una chiamata erotica mi ha salvato la vita.
    “Ciao, piccolo. Come ti chiami? Vuoi giocare con me?”
    Non avrei mai immaginato che il momento di intimità di cui mi stavo così tanto vergognando sarebbe riuscito a cambiare così tanto la mia vita. E devo tutto a una donna, un telefono e al mio uccello che non tirava!

    “Voglio cominciare con l’accarezzarti tutto, aspetta a prendertelo in mano. Non fare il birichino! Io intanto mi spoglio… Raccontami di te.”
    Sì, hai capito bene. Non tirava. Al lavoro eravamo in piena ristrutturazione e dovevo ricollocare dodici persone. Mi mentivo. Dovevo licenziarli. Certo, non era colpa mia se il mondo andava a rotoli e la crisi era arrivata anche nel nostro settore, ma ci sono momenti in cui non ti accorgi che ti stai buttando sulle spalle più peso di quello che puoi portare. Te ne accorgi solo quando la schiena ti fa male il giorno dopo.

    “Ti capisco, piccolo. Hai bisogno di un po’ di favola nella tua vita. Quelle belle favole che finiscono bene. Una magia che ti aiuti ad arrivare al lieto fine. Lascia che io sia la tua Fata Madrina. Ho solo bisogno di una bacchetta magica da tenere in pugno…”
    Non dormivo, quando a letto spegnevo la luce ripetevo i nomi dei miei dipendenti. Non dormivo, cazzo. Non dormivo e lo stress mi avrebbe ucciso se non avessi fatto qualcosa al più presto.

    “Mi stai toccando il culo? È sodo, vero? Alzami la gonna… Sento che qui forse abbiamo trovato una bacchetta. Ora perché non me la fai baciare? Vedrai che diventerà subito magica e con quella potremmo divertirci un po’. Ecco, ora scendo e le do un bacio. Gliene do un altro e comincio ad accarezzarla su e giù.”

    Avevo letto un articolo che parlava di – non ridere, – seghe! Sì, esatto. Le seghe. Non uscivo con una donna da mesi e be’, cresciuto in una famiglia fortemente cattolica… ci credi che non mi segavo da anni? Anni! Stavo cercando in rete dei rimedi contro l’ansia e capitai su un magazine in cui campeggiava un articolo sui vantaggi della masturbazione.
    “Uhm, ma lo sai che questa bacchetta ha davvero un buon profumo. Fammela baciare ancora, adesso la assaggio e me la metto in bocca. Mi piace tenerla in bocca e bagnarla tutta. Mi ci voglio strozzare. La senti la magia che arriva?”

    La masturbazione io la consideravo un peccato che ormai non confessavo neanche più al mio prete. La fede non mi calmava più. Ci voleva… una magia. La notte, però, la passai con gli occhi spalancati a rigirarmi nel letto. Non ce la facevo più, così decisi di tirarmelo fuori e cominciai a tirarmelo: provai con un porno online, ma niente da fare. Mi mancava qualcosa e non sapevo cosa fosse. Sullo schermo comparì una pubblicità che suggeriva una chiamata erotica come mezzo per raggiungere il piacere. Ecco cosa mi mancava: qualcun altro. Qualcuno in carne e ossa. Composi il numero. La donna al telefono aveva una voce calda, sensuale. Si era descritta e io la vedevo bellissima. Mi aveva voluto ascoltare e avevamo deciso di giocare un po’ alla Fata Madrina e a Cenerentolo.
    “La senti questa bacchetta magica com’è dura? Mettimela qui dentro adesso, voglio sentirti dentro di me, vieni da me. Vieni nella tua Fata Madrina, senti come sono bagnata anch’io?”
    Gemeva e mi coccolava, era morbida e selvatica allo stesso tempo. Mi entrava nella testa e mi rivoltava il corpo. E io che non avevo un’erezione da mesi, m’immaginavo entrare dentro di lei. Me lo fece così duro non volevo fermarmi. Venni tre volte.
    “Vengo anch’io, piccolo mio. Ecco che vengo anch’io.”

    Vuoi sapere come questo mi ha salvato la vita? Quella notte finalmente dormii e quando la mattina arrivai al lavoro ebbi l’idea per fondare la nostra sotto-marca di gelati.
    Sì, proprio quella. La “Bacchetta magica” è un gelato che abbiamo commercializzato da lì a un mese e invece di licenziare dodici dipendenti ne dovemmo assumere cinquanta. E con la mia Fata Madrina continuammo a sentirci ogni notte, lei è l’unica che sa darmi il lieto fine.

    Come nelle favole.
     
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    Un marito tuttofare
    A differenza di molte mie amiche sposate e libertine (mogli in mostra) che si lamentano del proprio marito, io non posso avanzare alcuna critica, tutt’altro.

    Sono Pamela e sono sposata con Marco da quasi dieci anni. Per scelta non abbiamo voluto figli, perché entrambi amiamo essere liberi e questa decisione ha inciso positivamente sulla nostra vita di coppia.

    Favoriti dal fatto di essere liberi professionisti e di svolgere attività gratificanti sotto tutti i punti di vista, non ci risparmiamo nel divertirci e nel fare tanti viaggi che ci hanno portato a consolidare la nostra unione anche sotto il profilo sessuale.

    Marco è sempre stato un grande scopatore felice di essersi coniugato con me, una donna decisamente focosa pronta a sperimentare nuove prospettive. Devo ammettere che anche mio marito è del mio stesso avviso tanto da aver maturato, con il passar del tempo, molte eccitanti esperienze.

    Proprio perché sentimentalmente la nostra unione non è mai messa in discussione, entrambi ci siamo dati la possibilità di vivere il sesso in maniera gioiosa e nel massimo delle libertà e questo ha significato che sia Marco che io, abbiamo spesso avuto altri partner per saziare sia il nostro istinto che la nostra esigenza di camminare border line.

    Un annuncio che mi sorprende

    Quello che invece non avevamo mai fatto è il vivere il sesso in tre. È stata quella una cosa di cui non avevamo avuto necessità di sperimentare. D’altronde se a me piaceva un maschio con il quale divertirmi a letto, non c’erano impedimenti per scoparmelo e lo stesso valeva per lui.

    Una sera a cena, Marco seriamente mi fece una proposta inusuale almeno fino a quel momento. Fare sesso in tre dove lui avrebbe interpretato la parte di un cuckold. In buona sostanza avrebbe solamente assistito alla mia performance senza intervenire in alcun modo, solamente per soddisfare la sua curiosità di guardone. Per Marco si trattava di fare una nuova esperienza che avrebbe coinvolto ovviamente anche me.

    Mi disse che aveva in mente di mettere un annuncio intitolandolo moglie in mostra e che insieme avremmo in seguito scelto il maschio con il quale vivere questa storia.

    La mia eccitazione era elevata all’ennesima potenza essendo mentalmente e fisicamente molto puttana e non mi fu difficile accettare quella sua proposta. Detto, fatto Marco mise immediatamente l’inserzione che, accompagnata da delle mie foto molto esplicite, raccolse molti più consensi di quanti ce ne fossimo aspettati.

    La scelta

    Quella che fu elaborata fu la scelta del soggetto. Quasi tutti coloro che avevano risposto all’annuncio, avevano inviato foto del loro cazzo dritto e su questo obiettivo basammo il criterio per decidere l’individuo da contattare.

    Tra i tanti, c’era anche un ragazzo di colore che ci aveva stupito per le dimensioni sia di lunghezza che di larghezza del suo uccello. Era veramente impressionante ma decisamente molto stimolante sia per mio marito che per me. Fu facile trovarci d’accordo e dopo un breve scambio di mail e una videochat, fissammo l’incontro.

    Per l’occasione mi ero vestita da vera troia con autoreggenti bianche su scarpe con tacchi a spillo rosse, una guepiere sempre rossa e una vestaglia di seta bianca che copriva l’intimo indossato.

    Puntuale all’appuntamento concordato si presentò il nostro compagno di giochi che, dopo un drink di benvenuto, fu messo direttamente all’opera.

    Tutti e tre raggiungemmo la stanza da letto e mentre Marco si accomodava sulla poltrona a fianco del letto, il tizio mi slacciò la vestaglia per ammirare il mio corpo. Quasi nello stesso momento si liberò dei pantaloni e della camicia, facendo emergere un cazzo ancor più gigantesco di quello inviato in foto. Mi catapultai sopra per sbocchinarlo bene ma mentre lo succhiavo, il tizio prese a scoparmi la gola inondandomi di sborra quasi immediatamente. In parte riuscii ad inghiottirlo ma, dato il copioso fiotto, una gran parte era tracimanta sul mio viso. Fu allora che Marco si avvicinò per baciarmi e per leccare quel mare di sperma mentre, con la sua mano accarezzava il cazzone dell’occasionale amante.

    Inaspettatamente iniziò a fargli un pompino per poi lasciarmelo a disposizione per essere scopata. Mai nella mia vita da puttana avevo sentito un ardente palo penetrarmi la fica che iniziò a venire in continuazione anche perché mio marito aveva preso a leccarmi il culo alternando il mio orifizio con il cazzone ben sbrodolato dai miei orgasmi.

    Il tizio mi mise a pecorina con tutta l’intenzione di sfondarmi il culo con l’aiuto di Marco che aveva il cazzo gonfio dal desiderio e riuscì a prendermi dietro facendomi urlare dal dolore che, poco a poco si trasformava in un piacere difficile da spiegare. Marco si mise nella mia stessa posizione, affiancandomi ed inviando un mutuo segnale al tizio che passò dal mio al suo orifizio, sventrandogli il culetto ancora vergine. Poi, finalmente venne un’altra volta dentro di me ma continuando a stantuffarmi instancabilmente.

    Quella fu la prima di tante inserzioni che mio marito cuckold mise sotto la dicitura moglie in mostra ma senza specificare che anche lui voleva avere le stesse attenzioni riservate a me.
     
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