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aumenti del 10-15% nelle vendite di salumi, formaggi, frutta e verdura di stagione
Il cenone dei milanesi all'insegna
della genuinità e del risparmio
Meno champagne, caviale, ostriche quasi zero. Il «fai da te» casalingo è tornato di moda
MILANO - Dal cenone al «cenino». Piangono le tavolate natalizie, il menù a due zeri della gastronomia sotto casa (vedi servizio sulle pagine di Corriere Milano dedicate a Uso e Consumo del 13 dicembre; mail e segnalazioni a [email protected]) assomiglia a una letterina a Babbo Natale esagerata, irrealizzabile. Colpa della crisi, dell'Imu, di quel che si vuole. Il risultato? Meno champagne, caviale, ostriche quasi zero. Il panettone, almeno quello, resiste. E i milanesi ripiegano sul low cost. Lo dicono i numeri: secondo un'indagine presentata alla Camera di Commercio di Milano, in città le famiglie che per le feste ricorreranno a prodotti alimentari a basso costo sono il doppio (circa 21 mila famiglie) rispetto all'anno scorso.
Dimezzato, invece, il numero di chi festeggerà al ristorante. Sì: i milanesi trascorreranno in Natale soprattutto in casa, quella propria (69%, era il 48,4% nel 2011) o di parenti (28,3%). Sono le conseguenze della crisi, sotto gli occhi e sulla tavola di tutti: quest'anno saranno stappate il 24% in meno di bottiglie di champagne, cala del 12% il consumo di caviale, del 12% ananas, manghi, datteri e frutta esotica (fonte Deloitte). «Il prosecco sostituisce lo champagne, frutta di stagione quella esotica» spiega Claudio Rizzelli di cenaaziendale.it, portale specializzato nell'organizzazione di cene aziendali a Milano. «Anche le aziende quest'anno puntano su menù più tradizionali per le cene pre-natalizie. Ordinano molti più prodotti italiani. E così, se una volta un menù medio a persona era sui 60 euro, quest'anno siamo arrivati anche a 30 euro».
Per le cene «in famiglia», invece, è corsa all'acquisto di farina (+8%), uova (+5,3%) e caffé macinato (+3,3%). Segno che il «fai da te» casalingo è tornato di moda. E difatti, proprio in questi giorni i farmers' market di Milano - i punti di vendita diretta degli agricoltori, sparsi per la città - registrano, secondo una rilevazione di Coldiretti, aumenti del 10-15% nelle vendite di salumi tradizionali, formaggi di capra e vaccini, frutta e verdura di stagione. I sostituti a «chilometro zero», insomma, di frutta esotica e costosi alimenti di importazione. «Oltre al cotechino e allo zampone, vendiamo molto soprattutto i dolci» spiega Angela Maiorana della Bottega di Cascina Cuccagna, in via Muratori. «Torrone, cioccolato artigianale, biscotti».
E, a proposito di dolci, il re delle feste è ancora lui: il panettone. Secondo l'indagine della Camera di Commercio, lo compra l'87% dei milanesi (il calo è minimo: era il 90% nel 2010). Complice la crisi, il dolce milanese par excellence si presta a fare anche da regalo (tenendo conto che il 9,3% dei doni dei milanesi, quest'anno, sono dolci o alimenti). Sempre più «classico», con uvetta e canditi, che «liscio». Il prezzo? La spesa media a testa è di 8 euro e 22 centesimi, per un giro d'affari cittadino di ben 10,8 milioni di euro. Non c'è da stupirsi, insomma, se quasi un milanese su due lo ritiene uno dei quattro simboli della città. Prima della Scala, dello stadio Meazza o del Pirellone.
Davide Illarietti
fonte corriere della sera. -
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Cenone di Capodanno: Ricette da tutto il mondo che stupiranno i tuoi ospiti
Cenone di Capodanno: qualche idea un po’ esotica.
Sei sempre la solita ritardataria. L’ultimo dell’anno è già qui a tu non hai non dico preparato il cenone, ma nemmeno pensato a che cosa offrire ai parenti e agli amici.
Cenone di Capodanno: Ricette da tutto il mondo che stupiranno i tuoi ospiti
Si può cominciare innanzitutto gettando uno sguardo Oltralpe. I nostri cugini francesi spesso offrono bontà che sono perfettamente paragonabili alle nostre, ma diciamo la verità, sanno “venderle” molto meglio di noi, dall’alto di una “grandeur” magari un po’ appannata, ma appunto per quello vieppiù rimpianta e riverita.
Ora, se la tua scelta è un menù alla francese, puoi sorprendere i tuoi ospiti con classici taglieri di salumi e di formaggi francesi.
E poi ostriche e crostacei con contorno di verdure. E perché no, puoi mettere in tavola anche le classicissime escargot, che se le chiami “lumache” sono buonissime uguale.
Ovviamente il brindisi finale in questo caso dovrà privilegiare le bollicine francesi. Quindi è di rigore lo champagne.
Se poi vi sentite un po’ più germanofili, potete provare un bel cenone a base di cavolo e bratwurst. Il brindisi sarà affidato a un bel vin brulé bello caldo e speziato, che nella lingua di Goethe si chiama Glühwein.
E se invece provate più affinità per i russi, forse il popolo del Nord più “latino” che ci sia, potete provare a stupire gli invitati con l‘insalata Olivier, che a Mosca si chiama così e da noi invece si chiama “russa”; e poi le classicissime tartine al caviale.
cenone di capodanno alcuni trucchi
Per dolce potete scegliere invece prugne o albicocche disidratate e riempite di panna o crema alla vaniglia. La vodka è facoltativa, ma si sa, semel in anno…
La Russia non vi sconfinfera? Provate allora a spostarvi un po‘ più a Occidente, ma più o meno alla stessa latitudine: in Svezia.
cenone di capodanno alcuni trucchi. -
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