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festival del cinema di venezia
L'ultima moda dal Lido:
il ritorno della barba
Un simbolo di virilità avventurosa. E in tanti si mostrano più irsuti del solito
VENEZIA - Non sono Natalie Portman o Jessica Alba a dettare tendenza alla 67a mostra del cinema di Venezia. E neppure la madrina Isabella Ragonese o la pur affascinante Caterina Murino, per la verità un po’ offuscata dalla spagnola Paz Vega. L’elemento di moda che emerge al Lido è il ritorno della barba tra gli uomini, soprattutto trentenni e quarantenni. Basta guardare i belli e giovani attori di “Vallanzasca – Gli angeli del male”, per avere chiara la nuova tendenza.
Angeli barbuti - Come in una pubblicità anti rasoio, sfilano barbuti, ciascuno alla propria maniera, l’attore tedesco Moritz Bleibtreu, 39 anni, il palermitano Francesco Sanna, 28, il perugino Filippo Timi, 36, e infine il capobanda Kim Rossi Stuart-Renatino, 41. Un tocco di vanità sentimentale, si direbbe, ascoltando le parole di Kim Rossi Stuart, che pure si dimostra ostile a ogni frivolezza. «Perché la tengo? “E’ comoda e poi mi piace come mi sta», confida.
Alessio Boni Caravaggio - Mai si erano viste tante ombre scure sui volti giovani dai tempi dei beat e degli hippies, quando la barba era diventata l’emblema delle controculture antimilitariste. Alessio Boni, protagonista del cortometraggio “Come un soffio”, diretto dalla collega Michela Cescon, si è presentato con la barba più folta del solito ed è finito accerchiato dalle fan ansiose di tornarsene a casa con una foto “in compagnia del Caravaggio”. “La barba mi piace e poi sono un po’ pigro”, ammette lui.
Simbolo di virilità - E in effetti, viene da pensare che sia anche un desiderio di comodità quello che spinge tanti dei giovani presenti a Venezia - critici o aspiranti tali - a portare la barba. Ma alcuni particolari - la mosca sotto il labbro, i baffi, il look alla Che Guevara - lasciano intendere una certa cura. Quasi che la barba fosse tornata ad avere un significato simbolico. Come nel XIX secolo, quando rappresentava il simbolo più tipico del romanticismo, della ribellione contro le certezze della borghesia e contro i governi che la rappresentavano. Certamente la barba è anche un simbolo di virilità avventurosa che tanto piace alle ragazze perché conferisce mistero. E così al Lido sono apparsi più irsuti del solito Claudio Santamaria, Giovanni Soldini, Vinicio Marchioni, Andy Lau, Luca Guadagnino e Tsui Hark. Ma l’elenco è destinato ad allungarsi.
Maria Teresa Veneziani
fonte corriere della sera
Edited by -Mariella- - 19/4/2024, 06:58
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