La panchina di Mariella Forever

ORSI POLARI ESTINTI

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  1. EternBoyX
     
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    Un rapporto del Wwf indica le specie più a rischio di fronte al riscaldamento del Pianeta
    Effetto serra: se non rallenta
    orsi polari estinti entro il 2100
    Se il clima continua ad aumentare il 90% dei coralli della Grande Barriera sparirà nei prossimi 40 anni
    Se non si rallenta il riscaldamento del pianeta alcune specie di animali spariranno: alcune entro il 2050 altre, come gli orsi polari, entro la fine del secolo. Anche per queste ragioni scatta l'"Earth Hour", una simbolica ora al buio in tutto il Mondo per sensibilizzare opinione pubblica e governi sulla necessità di interventi urgenti per salvare la vita di piante e animali, tra i quali ci siamo anche noi. Alle 20.30 del 28 marzo verrà spenta la luce per un’ora in una grande Ola planetaria di buio. Mancano 14 giorni.

    L'ALLARME DEGLI SCIENZIATI - Intanto sono arrivate le conclusioni del Congresso Internazionale sul Cambiamento Climatico che si è svolto a Copenaghen dal 10 al 12 marzo e che ha visto il contributo nei vari campi della scienza climatica di 1600 scienziati da più di 70 paesi. Le osservazioni sui livelli di emissione globale di gas serra «rendono sempre più probabili i peggiori scenari tra quelli realizzati dall'Ipcc (Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici)». Gli scienziati avvertono che «si evidenzia un andamento tale da far ipotizzare un accresciuto rischio, per il futuro, di cambiamenti climatici bruschi e irreversibili».

    LE CONSEGUENZE GENERALI - Nel frattempo il Wwf, che ha lanciato questo evento planetario, ha commissionato uno studio degli impatti che i cambiamenti climatici avranno sulle specie più conosciute al mondo. I risultati sono quelli di un mondo molto diverso da quello di oggi: il 90% dei coralli della Grande Barriera Corallina potrebbe scomparire entro il 2050, lo stesso vale per il 75% dei pinguini di Adelia dell’Antartico mentre gli orsi polari potrebbero essere spazzati via del tutto entro la fine di questo secolo. La Mappa del Wwf mostra che l’ "Effetto Clima” non risparmia nessuna regione al mondo costituendo anche per gli animali una minaccia globale che si aggiunge a quelle già esistenti come la deforestazione, il consumo del territorio, il prelievo non sostenibile delle risorse, il commercio e il bracconaggio: entro 50 anni più del 70% dell’habitat delle tigri in India e in Bangladesh potrà essere perso.

    NEL MARE - Si riducono anche le risorse alimentari marine per effetto delle correnti oceaniche stravolte o per la riduzione della banchisa antartica o per l’acidificazione degli oceani dovuta all’aumento di livelli di anidride carbonica nell’atmosfera. A rischio dunque per un incrocio di fattori negativi balene, capodogli e delfini. Dai mari traggono cibo anche i pinguini imperatori e i pinguini di Adelia: delle 19 specie di pinguini 11 sono minacciate di estinzione. Con un aumento di 2°C il 50% dei pinguini imperatore e il 75% di quelli di Adelia è destinato a scomparire. Anche le tartarughe marine vivono una crisi tutta particolare: c’è un totale squilibrio tra maschi e femmine giacchè i 34°C che si registrano sulle spiagge rispetto alla media 25-32°C risultano letali per le uova e comunque riducono la nascita degli esemplari maschi. Per gli orsi polari i numeri sono particolarmente drammatici: con l’incremento delle temperature fino a 5° nell’Artico negli ultimi 100 anni, sta scomparendo l’habitat vitale per questi predatori e le loro prede. 6 sottopopolazioni sono già in declino e all’attuale tasso di riduzione di ghiaccio, il 42% dell’habitat estivo dell’orso polare potrebbe andare perduto entro la metà di questo secolo.

    NELL'ARIA - Effetto-clima anche sugli uccelli marini più grandi del pianeta, gli Albatross, particolarmente fedeli ai loro nidi e dunque maggiormente a rischio quando si tratta di isole antartiche remote come le Macquarie, Mewstone, Pedra Branca, etc. «Potremmo vivere in un mondo in cui gli elefanti non vagano più nella savana, gli oranghi si trovano solo in cattività e gli orsi polari che si spostano sui ghiacciai appaiono solo nei documentari d’archivio? Nessuno di noi può accettare questo scenario. Sarebbe un mondo triste e più povero senza gli equilibri dinamici essenziali che garantiscono anche la vita umana – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia - Gli individui, le società e i governi devono fare qualunque cosa in loro potere per impegnarsi nella lotta ai cambiamenti climatici e mitigare gli impatti sulla biodiversità e i ricchi habitat naturali dai quali dipendiamo tutti noi».



     
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    In viaggio con gli orsi polari!
    , 09:28 in News ed eventi di Viviana Hutter
    Dopo l'estate potete cominciare a pensare già al prossimo viaggio. E perché non il Canada per vedere gli orsi polari?


    Nuna Travel propone un entusiasmante viaggio evento a Churchill in Manitoba, conosciuta come la capitale mondiale degli orsi bianchi.
    Ogni mese di ottobre, infatti, a Churchill si radunano centinaia di orsi polari in attesa che la baia di Hudson torni ad essere una distesa ghiacciata e consenta loro di spingersi a caccia di foche.
    Non esiste altro posto al mondo dove sia possibile incontrare questi animali così vicini ad un insediamento urbano.
    Da vicino, ma al sicuro negli appositi veicoli - i tundra buggy - i viaggiatori possono osservare e fotografare il più grande carnivoro del mondo, giocherellone a tradimento ma anche predatore dell’Artico per eccellenza.
    Gli orsi polari dispongono di molta agilità, forza e velocità. Un maschio adulto può raggiungere l’altezza di 2.5 metri e pesare più di 500 kg. Nell’arco di un giorno, si possono vedere fino a sessanta orsi e a Churchill ci sono più orsi che abitanti: 1000 abitanti e 1200 orsi polari!
    Il programma di viaggio prevede la partenza da Winnipeg e il trasferimento in aereo a Churchill.
    Sono comprese due intere giornate in tundra buggy per l’osservazione degli orsi; inoltre è prevista una divertente corsa in slitta trainata dai cani con una proiezione di diapositive su questo mezzo di trasporto presentata da un allevatore di cani che, in questo modo, ha percorso quasi 100.000 chilometri.
    Si visitano la caratteristica cittadina di Churchill ed i suoi dintorni, il museo Eskimo, che conserva tracce della cultura Inuit dal 1800 a.C. ai giorni nostri, ed il Parks Canada Interpretive Centre, interessante testimonianza sulla storia, cultura e fauna della zona.
     
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3 replies since 14/3/2009, 10:45   92 views
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