La panchina di Mariella Forever

"La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano

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    "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano
    domenica 7 ottobre 2012 (10 anni fa)
    gossippanchina_51


    "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano: Questa domenica parliamo di un libro affascinante e profondo: "La solitudine dei numeri primi". In matematica si dice che un numero è primo se è divisibile solamente per 1 e per se stesso. "Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43". Proprio come due numeri primi gemelli (numeri primi solitari, ma vicinissimi fra loro, poiché la loro differenza è 2), Mattia e Alice, due ragazzi particolari, sono vicini ma mai abbastanza. Entrambi i ragazzi hanno vissuto in adolescenza esperienze traumatiche che hanno segnato la loro esistenza e che gli hanno donato una sensibilità maggiore. Alice è una ragazzina che, costretta dal padre a praticare lo sci, benché a lei non piaccia, si ferisce alla gamba restando zoppa per tutta la vita. Mattia vive la sua infanzia in solitudine perché escluso dal gruppo a causa di sua sorella autistica. Una sera, per partecipare "liberamente" alla festa di compleanno di un amichetto, lascia la sorellina nei pressi del fiume, promettendole di andare a riprenderla, non la troveranno mai più. Con questi due traumi i protagonisti del libro vivono la loro esistenza e diventano amici. Un'amicizia particolare è quella che lega i due ragazzi che non riescono mai ad unirsi per le loro difficoltà caratteriali ma che si cercheranno per tutta la vita e che la vita stessa riporterà più volte vicini, benché vivano situazioni diverse e vite lontane. Il romanzo ci insegna che esistono legami tra le persone che vano oltre le apparenze, che sono come "alchimie" e che la vita a volte gioca brutti scherzi, ma lascia una strada aperta, bisogna saperla prendere e trovare in se stessi la forza per superare gli ostacoli (caratteriali e materiali) che ci allontanano dalla felicità.
     
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