La panchina di Mariella Forever

La Svezia abolisce il denaro in contante GÖTEBORG «We don’t like cash»

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    Svezia abolisce il contante
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    GÖTEBORG «We don’t like cash», cioè «a noi non piace il denaro contante». Con questo giudizio netto, la cortese addetta all’Ufficio turistico nell’aeroporto di Göteborg spiega perché non vengono accettate le corone svedesi in banconote o monete sul bus diretto in centro o sugli altri trasporti cittadini. Gli autisti vendono solo a chi paga con carte di credito e smartphone, come avviene in tanti altri servizi e attività commerciali del Paese. Vari analisti hanno indicato il raggiungimento di una Svezia «quasi cash free» in date tra il 2020 e il 2025.
    Nel ristorante e nel bar del centralissimo hotel Europa di Göteborg, situati a livello strada e aperti a tutti, si può notare un cartello in inglese che avvisa di essere in una «cash free area», dove non si prendono contanti. Altri annunci simili si vedono in negozi e centri commerciali. Sono quasi tutti in inglese. I dieci milioni di svedesi risultano già ampiamente informati e in cinque anni, secondo la banca centrale Riksbank, hanno dimezzato gli acquisti con banconote e monete. Il loro importo complessivo è sceso tra l’1 e il 2% del totale dei pagamenti.

    La larga maggioranza degli svedesi non critica i negozianti che utilizzano la facoltà di non accettare contanti. Ormai il 95% degli acquirenti possiede carte di credito o smartphone per i pagamenti elettronici. La banca centrale di Stoccolma ha evidenziato che l’aumento delle spese con carte di credito e smartphone ha coinciso con una riduzione di diverse illegalità (dallo spaccio di droghe all’uso del lavoro nero). Ma sono aumentate le truffe informatiche. Molti pensionati hanno difficoltà a gestire i pagamenti elettronici e i conseguenti rendiconti online. La Riksbank considera così tecnicamente molto difficile arrivare davvero a eliminare al 100% il denaro in contanti.
    Ma ci si sta avvicinando sempre di più. Giornali svedesi hanno segnalato che accettano pagamenti tramite varie applicazioni degli smartphone dai venditori di strada fino ai raccoglitori delle offerte in chiesa durante la messa. Nel mercato coperto Saluhallen, nel centro di Göteborg, non si vedono passare di mano banconote e monete tra i compratori e i macellai o i salumieri. Nei piccoli botteghini interni, dove si può fare un pranzo veloce con le classiche polpette con purè e marmellata o con altri piatti tipici svedesi, il conto da meno di 10 euro si paga con carta di credito. Al pub-ristorante «The Golden Days», sul canale adiacente alla centralissima piazza Gustaf Adolfs, all’ora di chiusura si può vedere una cameriera indaffarata a calcolare le mance del giorno: non contando banconote e monete ricevute, ma spuntando quanto aggiunto ai conti sulle ricevute delle carte di credito.
    Vari esperti svedesi hanno spiegato questa accelerazione verso una società senza contanti con la fiducia dei loro connazionali per le innovazioni tecnologiche e per il sistema bancario-finanziario, che è il principale promotore dei pagamenti elettronici (più redditizi rispetto a quelli con banconote e monete). La stagione dei tassi d’interesse zero o negativi avrebbe incentivato ulteriormente questo cambiamento, che consente ai clienti di ridurre i costi pretesi dalle banche. Alcuni negozianti avrebbero esposto il cartello «no cash» anche per non rischiare di essere considerati dalla clientela in ritardo rispetto alla tendenza così ampia di dare l’addio al denaro contante, che rilancia di nuovo l’immagine della Svezia tradizionalmente all’avanguardia. Stavolta addirittura nel settore dove nel 1661 conquistò il record di primo Paese europeo a emettere banconote.

    www.corriere.it/
     
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