La panchina di Mariella  Forever

Posts written by beatofpleasure

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    Anche l' anno scorso se ricordo bene è stato tolto: l' hanno reinserito con la seconda ondata, quella della variante inglese
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    Hai notato anche tu che sono sempre bionde? :huh:
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    Impiegato di 33 anni, ha pubblicato sei romanzi di fantapolitica e thriller. La passione per la scrittura coltivata anche su sito internet personale, un blog e sui social. L’uomo accusato dell’omicidio del padre è stato concorrente del programma «L’Eredità»

    Marco Eletti avrebbe ucciso il padre e ferito gravemente la madre, dopo alcuni litigi legati a una serie di questioni economiche. Paolo Eletti, pensionato di 58 anni, è stato ritrovato nella sua villetta di San Martino in Rio, una zona industriale del Reggiano, con il cranio fracassato a martellate. A qualche metro di distanza c’era la moglie Sabrina Guidetti, parrucchiera senza lavoro da qualche giorno, riversa incosciente su un divano con i polsi tagliati. La donna è ora ricoverata a Reggio Emilia in coma farmacologico, e se ce la farà potrebbe essere proprio lei la testimone chiave per ricostruire l’accaduto. Di primo acchito, infatti, tutto poteva far pensare al «classico» omicidio-suicidio.


    La telefonata ai soccorsi
    A dare l’allarme era stato proprio il figlio Marco, che vive a Reggio Emilia con la compagna: 33 anni, lavora in un’azienda di Rubiera e ha una grande passione per la scrittura. È stato lui a chiamare i soccorsi anche per un principio d’incendio che si stava sviluppando nel garage. Quando i Carabinieri, coordinati dal pm Piera Giannusa, sono arrivati sulla scena del crimine Marco appariva scioccato. Con il passare delle ore, hanno iniziato a scartare l’ipotesi più plausibile e hanno diretto le indagini proprio su di lui, tanto da interrogarlo per tutta la notte, ricostruendo tutti i suoi spostamenti e confrontando le versioni con gli indizi trovati nella villetta dei genitori. Il suo racconto non ha convinto e anche il principio d’incendio è parso ai carabinieri un tentativo per depistare le indagini: da qui l’arresto, pur senza una sua confessione. Per ricostruire la vicenda, è stata disposta l’autopsia sul corpo di Paolo Eletti ed è stata sequestrata la villetta.

    Chi è Marco Eletti
    Marco Eletti, 33 anni, è un impiegato tecnico che si occupa di manualistica e sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli amici lo descrivono come brillante, amante dei viaggi in Italia e all’estero, appassionato di moto, di passeggiate sulle Alpi altoatesine e ambizioso. Ha fatto anche capolino in televisione, nel gennaio del 2019, come concorrente del programma Rai «L’Eredità» ma l’avventura non è andata bene. «Rivedermi in televisione mi ha fatto un certo effetto — ha raccontato sul suo blog — e purtroppo la mia uscita continua a intristirmi ancora oggi. Sono sempre abbastanza severo con me stesso, e questo episodio non fa eccezione. Era più che un gioco, era una sfida bellissima che però avrebbe appagato per intero solo arrivando in finale». Lui racconta «dell’amore per la cucina della sua terra, la sempre voglia di salire in moto e partire senza meta insieme alla sua compagnia, e il bisogno costante di sdraiarsi sull’erba e assaporare i silenzi della campagna». Sul profilo social si descrive come Writer per Lavoro&Passione e, infatti, ha pubblicato sei libri. Raccontava di essere sui tasti per comporre «due importanti romanzi, uno ambientato nei mari (Il canto delle sirene) e l’altro ambientato nello spazio (Starfall - La fine delle stelle). Prevedeva di pubblicarli quest’anno.

    I libri
    Il debutto è avvenuto sette anni fa con la pubblicazioni del thriller internazionale «Sotto stato d’assedio» che, a cavallo fra fantapolitica e realtà, racconta il Medio Oriente e la questione Palestinese. Poi ha pubblicato un racconto thriller «L’Oasi» che ha definito il suo miglior libro ed è stato finalista due volte del premio Urania con «La regola del numero sette» e «Punto d’impatto». Eletti, del resto, racconta di essere appassionato lettore di fantascienza spaziando da Asimov a Star Wars e di astronautica e aeronautica. Dai post sul suo blog e sui social non disdegna la politica internazionale e non risparmia critiche feroci all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: «Era. Era il suprematismo. Era il qualunquismo. Era l’egoismo. Era la menzogna. Era Trump». Ha scritto anche delle poesie come «Battiti di guerra» e «Tutto ciò non era per voi» che, racconta, «la direzione del Museo per la Memoria di Ustica ha accettato di pubblicare sul proprio sito».
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    “Con riaperture precoci ad aprile rischiamo quarta ondata”: lo studio presentato al Cts e ignorato
    Uno studio della Fondazione Bruno Kessler, presentato pochi giorni fa al Cts, indicava i rischi di una riapertura precoce delle attività: con un Rt a 1,1 l’epidemia “potrebbe non essere facilmente controllabile senza ulteriori restrizioni”. Se salisse a 1,25 rischiamo la “quarta ondata” che “richiederebbe misure importanti per evitare un altissimo numero di morti in breve tempo”.

    Oggi l'Italia riparte, con la road map delle aperture indicata dall'ultimo decreto Covid. Riaprono in zona gialla bar e ristoranti, a pranzo e a cena, anche se il disco verde c'è solo per i locali che hanno spazi all'aperto. Via libera anche a teatri, sale concerto, live club. Tornano in classe anche i ragazzi delle scuole superiori: in zona rossa la presenza è garantita dal 50% al 75%, mentre in zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Gli spostamenti tra Regioni sono di nuovo consentiti, anche tra Regioni di diverso colore, purché si abbia un certificato che attesti l'avvenuta vaccinazione o guarigione, o un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore.

    Il governo ha annunciato le riaperture assicurando che la valutazione che è stata fatta si basa un un "rischio ragionato". Il presidente del Consiglio Draghi lo ha detto molto chiaramente in conferenza stampa lo scorso 16 aprile: "Il Governo ha preso un rischio, un rischio ragionato, fondato sui dati, che sono in miglioramento. Questo rischio che abbiamo preso e che sicuramente incontra le aspettative dei cittadini però si fonda su una premessa, che quei provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente". La direzione presa poggia anche su un altro elemento: "La campagna di vaccinazione continua ad andare bene, con tante sorprese negative ma anche positive", ha detto ancora Draghi.

    Esiste però uno studio, di cui oggi dà conto "il Fatto Quotidiano", che avrebbe messo in guardia il governo, e che però è stato ignorato. Si tratta di un report presentato dall'epidemiologo Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler al Cts, proprio nelle stesse ore in cui il premier si apprestava ad annunciare le riaperture.

    Secondo questo studio con l'aumento dell'indice di trasmissibilità Rt, parametro che misura la potenziale trasmissibilità dell'infezione, a 1,1, l'epidemia "potrebbe non essere facilmente controllabile senza ulteriori restrizioni, soprattutto in caso di riaperture precoci (entro aprile)": se salisse a 1,25 rischiamo la "quarta ondata" che "richiederebbe misure importanti per evitare un altissimo numero di morti in breve tempo".

    Secondo Merler "riaperture precoci, entro aprile" anche se Rt resta pari a 1 (l'ultimo dato, diffuso venerdì ma risalente al 7 aprile, dice 0,81), possono portare a un "costante ma alto numero di morti giornaliere". Questo sarebbe invece "estremamente ridotto con riaperture a valle di un marcato calo dell'incidenza (es. riaperture graduali a partire da inizio-metà maggio, mantenendo Rt<1)".

    Alla luce di queste considerazioni, quella del governo "è stata una decisione politica, certamente legittima, ma è un azzardo. Rischiamo di dover richiudere tra un mese" dicono, con diversi accenti, alcuni membri del Cts al quotidiano.
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    Il ddl Zan non è quello contro l' omofobia?
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    Loro la meritano sempre, la memoria! :)
    Certo se non ci fosse anche sto covid di torno, sarei più in vena di festeggiare: però in mancanza di meglio si tira a campare (almeno quello)
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    E nel frattempo ci tagliano i vaccini <__<
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    Come se ce ne fosse stato bisogno fin dall' inizio :angry:
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    Che faccina é? :lol:
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    Mi hai tolto le parole di bocca :(
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    Kurz: “Non faremo affidamento sull’Ue per forniture. Produzione con Israele”
    Il Cancelliere ha annunciato che insieme a Danimarca e "Israele nei prossimi anni produrranno dosi di vaccino di seconda generazione per ulteriori mutazioni del coronavirus". E nei giorni scorsi il governo austriaco ha intavolato una trattativa con la Russia per la fornitura dello Sputnik V, così come già fatto anche da Ungheria, Slovacchia, e Repubblica Ceca


    L’Austria si accoda ai Paesi di Visegrád e sui vaccini guarda al di fuori dell’Unione europea. Prima del suo viaggio di giovedì in Israele, il Cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato che Vienna, Copenaghen e altri “in futuro non faranno più affidamento sull’Ue (per la fornitura di vaccini, ndr) e, insieme a Israele, nei prossimi anni produrranno dosi di vaccino di seconda generazione per ulteriori mutazioni del coronavirus e lavoreranno insieme alla ricerca di opzioni di trattamento”. Secondo il Cancelliere, “il fabbisogno della sola Austria è stimato a circa 30 milioni di dosi di vaccino”. Una partnership benvenuta anche dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ieri ha detto che con Kurz e il primo ministro danese Mette Frederiksen parlerà di “una collaborazione sulla produzione di vaccini”.
    Oggi il capo del governo di Vienna incontrerà i rappresentanti delle principali società farmaceutiche austriache. Nella dichiarazione, il Cancelliere non parte però all’attacco dell’Unione europea, come ci si poteva aspettare dopo la decisione di ‘staccarsi’ dal piano di approvvigionamento di Palazzo Berlaymont, ma afferma che l’approccio “è stato fondamentalmente corretto, ma l’Ema (Agenzia europea per i medicinali, ndr) è troppo lenta con le approvazioni dei vaccini e ci sono rallentamenti nelle consegne da parte delle aziende farmaceutiche. Dobbiamo quindi prepararci a ulteriori mutazioni e non fare più solo affidamento sull’Ue per produrre vaccini di seconda generazione”. Secondo gli esperti, nei prossimi anni due terzi della popolazione, ovvero oltre 6 milioni di austriaci, dovranno essere vaccinati ogni anno, precisa il cancelliere.
    Moderata la risposta di Bruxelles: “Gli Stati membri hanno sempre avuto la possibilità di chiudere contratti con compagnie che non rientrano nella strategia Ue – ha spiegato un portavoce della Commissione – Il virus colpisce tutto il mondo, le lezioni che possiamo imparare da approcci diversi, di diverse parti del mondo, sono sempre ben accolte, poiché ci possono rafforzare”.
    Il portavoce ha poi ribadito che “è sempre bene imparare dalle pratiche di altri Paesi ed esplorare opportunità di collaborazione. Non dimentichiamoci che il virus del Covid-19 richiede una risposta globale e che le lezioni di un Paese possono essere di grande aiuto. La Commissione è sicuramente interessata ad imparare da Austria, Danimarca e Israele. Questo può aggiungere valore alla strategia dei vaccini dell’Ue e alla missione dell’incubatore Hera, di cui beneficiano tutti gli Stati membri”. Alla domanda sulla dichiarazione del Cancelliere Kurz, secondo cui non si può fare pieno affidamento sulla Ue per la seconda generazione di vaccini, il portavoce Eric Mamer ha detto di “non voler commentare le dichiarazioni altrui. Stiamo sviluppando una strategia, abbiamo presentato i piani per l’incubatore Hera per affrontare le varianti, che è stato accolto da tutti gli Stati membri, Danimarca e Austria compresi”. “La strategia dei vaccini produrrà un miliardo e mezzo di dosi – ha poi concluso – e contiamo di vaccinare il 70% degli europei per l’estate 2021. Sappiamo che ci sono Stati interessati a vaccini al di fuori del portafoglio Ue. Noi con i controlli dell’Ema abbiamo sempre insistito sulla sicurezza. Siamo fiduciosi che con quanto abbiamo messo in campo saremo in grado di coprire i bisogni degli europei”.
    La decisione del capo del governo di Vienna segue la notizia della scorsa settimana secondo la quale proprio l’Austria, come la Repubblica Ceca, è già in trattative anche con la Russia, dopo un colloquio tra lo stesso Kurz e Vladimir Putin, per ottenere i primi lotti dello Sputnik V, già approvati e distribuiti in Ungheria e Slovacchia, e ragionare anche su una possibile produzione congiunta. Questo nonostante non sia ancora arrivata l’approvazione dell’Ema.
    Il capo del governo slovacco, Igor Matovic, nei giorni scorsi aveva mostrato le prime forniture arrivate da Mosca: “Potete vedere alle mie spalle il primo lotto di 2 milioni di dosi di vaccino Sputnik V che abbiamo ordinato”, ha dichiarato dall’aeroporto di Kosice, dov’è atterrato un aereo cargo con il carico vaccinale.
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    Mi ha sempre dato quest' impressione :)
    Spero di non sbagliarmi
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    Non penso si dimetterà, crede troppo nella sua missione :)
941 replies since 3/1/2010
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