La panchina di Mariella Forever

Una storia strana e fantastica

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    9,343
    Location
    ITALIA

    Status
    Offline
    Una storia strana e fantastica



    Eravamo tutti riuniti a casa di una nostra amica che dichiarava apertamente di avere poteri paranormali.
    Era una bella casetta, piccola ma confortevole, immersa in un bel giardino in cui la facevano da padrone le siepi di pitosforo.
    Pitosfori e gelsomini che in quella stagione erano fioriti spandevano il loro profumo intenso e inebriante, che certamente aiutava la nostra amica maga nelle sue attività di veggente e parapsicologa.
    Azucena si faceva chiamare, e non so se fosse in realtà il suo nome anche se al proposito ho sempre avuto dei forti dubbi e, francamente, non mi sembrava un nome originale.
    Sapeva un po’ di zingara, di nomade, di gipsy. Ma non ho mai saputo il suo vero nome per cui, alla fine, andava bene anche Azucena.
    Si vestiva anche un po’ secondo lo stile da zingara, con una lunga gonna, un corpetto ricamato e una specie di coroncina sulla fronte fatta di medaglie dorate che ornava i suoi capelli neri come il carbone.
    Una bella donna Azucena, non giovanissima, ma neppure anziana, le avrei dato massimo una quarantina d’anni che, sempre secondo me, si portava benissimo.
    Poi questa aria di mistero e di magia che la avvolgeva, gli nocchi neri e penetranti che sembravano volerti leggere l’animale, un sorriso tra il misterioso e lo sfottente, insomma tutto il suo modo di essere le donava un fascino particolare che faceva un certo effetto sui giovani universitari come me ed altri amici ed amiche che, spesso e soprattutto d’estate, frequentavamo la casa di Azucena.
    Andavamo spesso a trovarla nella sua casetta posta un po’ fuori mano, in campagna, nell’entroterra ligure, immersa in questo giardino ombroso e profumato.
    Era bello passare lì i pomeriggi, d’estate, quando, mentre dappertutto si soffocava per il caldo e per l’afa, in quella casa, nel giardino, e tutto intorno si respirava un fresco senso di benessere.
    Probabilmente era una delle magie di Azucena, ma in effetti bastava uscire sulla strada e immediatamente il clima cambiava e un forte senso di calore assaliva tutta la persona con un profondo senso di disagio fisico e, sinceramente anche psicologico.
    Anche per questo andavamo a trovarla, per respirare un po’ d’aria fresca oltre che per ascoltare i suoi racconti misti di mistero, magia, stregoneria e fantasia.
    Noi eravamo un gruppo di amici ed amiche che frequentavamo il primo anno di ingegneria. Matricole sottoposti agli scherzi ed alle richieste a volte bizzarre degli “anziani”, ed eravamo sempre alla ricerca di un “lasciapassare” che qualche caro amico fuori corso, in qualche modo ci faceva avere, il che ci metteva al riparo dalle solite goliardie e dagli scherzi tipici dell’ambiente universitario.
    Di questo gruppetto faceva parte anche una ragazza, Daniela, che, a dirla tutta, mi ispirava e non poco.
    Alta, bionda, con occhi celesti, un bel corpicino snello ma con tutte le curvette al posto giusto e due gambe davvero notevoli.
    Aveva la carnagione chiara, in contrasto con le altre ragazze della compagnia che invece, in generale, erano decisamente più mediterranee. Ma lei era del Trentino, e lo diceva sempre con orgoglio anche se si era certamente integrata perfettamente nel nostro gruppo di quasi terroni a suo dire.
    Vestiva sempre in modo molto giovanile e secondo la moda di quel tempo che prevedeva di indossare minigonne vertiginose che però le stavano bene vista la bellezza e la perfezione delle sue lunghe gambe, e quelle magliettine tanto corte in vita che probabilmente erano un paio di taglie meno di quella giusta, o magari erano quelle della sorella più piccola, come le dicevo io scherzando.
    Erano tanto strette ed aderenti che lasciavano poco spazio alla fantasia, facendo immaginare bene e con precisione quello che ci stava sotto.
    E secondo me, Daniela non indossava il reggiseno, ne ero quasi certo.
     
    .
0 replies since 21/1/2024, 06:39   260 views
  Share  
.