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Colori di guerra
Perché fossi là,
e chi lo può dire...
Già ! ero solo
un ragazzo di poco più
di vent'anni, uno che
camminava come
tanti altri con
le mani in tasca e
la testa tra le nuvole,
uno fra i tanti
di quelli sui manifesti
appiccicati sui muri
in quegli anni, con
le toppe sui pantaloni
e alle spalle uno
sfondo di fabbriche.
Perché fossi là,
non lo so proprio
davvero, ciò che so
è che erano
i primi di Marzo
e che già si aprivano
le gemme sui rami
e che d'improvviso
ebbi paura e che
mi ritrovai come tutti
in un fuggi, fuggi
che non capivo
e dinanzi allo sguardo
cattivo dei celerini
e che vedo
chiarissimo il prato
aldilà dei cancelli
prima d'essere colpito
forte da un sasso
lanciato da chissà
quale disgraziato e che
cadendo bestemmio.
Ciò che so è che
quel giorno erano tutti
arrabbiati e tatuati
dei colori di guerra
e che io ero lì
solo per guadagnare
quei pochi soldi
necessari per comprare
il pane ai miei figli.
di Aurelio Albanese. -
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