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Cesena, la Roma torna a vincere De Sanctis: «Noi sotto la curva? Le istituzioni potevano fermarci» Di De Rossi il gol decisivo, ma i giallorossi meritano la vittoria. Il portiere: «Ci criticano per il dopopartita con la Samp, ma abbiamo attenuato la veemenza dei tifo
Nessun sorpasso da parte della Lazio e Napoli che scivola a meno 6, proprio prima dello scontro diretto, all’Olimpico, che arriverà dopo la sosta per le nazionali. La Roma non poteva chiedere di più, dopo il doppio «frontale» campionato/Europa League contro Sampdoria e Fiorentina (zero gol fatti e 5 subiti). Ha retto alle assenze (Totti e i lungodegenti Maicon, Strootman e Castan), alle squalifiche (Keita e Pjanic) e alla necessità di scelte estemporanee, come quella di Salih Uçan, titolare dopo aver giocato soltanto 3’ in tutto il campionato, a ottobre contro il Chievo. Il turco non ha demeritato ed è entrato, con un po’ di fortuna, nell’azione dell’unica segnatura: non ha colpito la palla ma ha liberato De Rossi, che è tornato al gol che gli mancava esattamente da un girone, avendo segnato l’unica rete del suo campionato, finora, proprio contro il Cesena all’andata. Totti, da casa, lo ha esaltato: «De Rossi è un grande calciatore e un grande uomo, è stato e sarà sempre la Roma».
I meriti della Roma
Dopo una serie di partite mal giocate, ma anche di situazioni poco fortunate, non è particolare da poco che la Roma abbia trovato anche un episodio che è girato dalla sua parte. Il successo, però, non si spiega solo così: la Roma ha meritato di vincere perché, pur con i suoi limiti, ha dato tutto, mentre il Cesena è stato lontano dalla squadra che aveva pareggiato e fatto soffrire sia la Juve che l’Inter.
De Sanctis attacca
Garcia ha molto criticato il terreno sintetico («Questo non è calcio») e ha fatto esordire Lorenzo Pellegrini, classe ’96, che aveva visto all’opera con la Primavera di Alberto De Rossi nella gara di Youth League contro il Manchester City, che ha qualificato i giovani giallorossi alla semifinale della Champions dei baby. La vittoria non significa che la Roma è guarita, ma è fondamentale per vivere una sosta delle nazionali serena, dopo le sconfitte e le contestazioni, sulle quali è ritornato Morgan De Sanctis: «Io sono anche un consigliere federale e mi piacerebbe poter dire la mia opinione anche al presidente Tavecchio. Le istituzioni non devono lamentarsi di quello che è successo. Le istituzioni erano lì e, se non volevano, potevano dirci di non andare. Se i giocatori vanno sotto la curva, si spegne la veemenza dei tifosi. Il fatto che noi siamo andati a sentire gli ultrà ha alleggerito anche il lavoro che poi fanno le istituzioni». Oggi al Viminale è previsto un summit proprio su questi temi.
fonte corriere.it
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