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Forme irregolari
Conto i sampietrini
uno per uno quest'oggi
mentre infreddolito
aspetto il metrò,
che dalla bruma fitta
già in lontananza
come un lungo serpente
spunta lento,
con i suoi grandi
chiari fari accesi
che nella nebbia
fumano.
Di forme irregolari
disegnano con
semicerchi il piano
rialzato della pensilina
quei mattoncini
tagliati da mani esperte,
lasciando che
l'umidità della bruma
su loro brilli.
Quando improvvise
con un intermittente suono
si aprono le porte
del metrò cogliendomi
quasi di soprassalto,
e pur'io salgo con gli altri
passeggeri facendomi
largo tra la
moltitudine di gente
accalcata sull'ingresso.
Nella ressa già
qualche maldestra mano
fruga nelle borsette
sfilando i pochi soldini di
qualche ingenua
vecchietta o nonnino
e approfittando del
frastuono fugge spingendo
e creando scompiglio
tra gli astanti con i compari
e qualcun altro
nell'indifferenza generale
con tutto il fiato
che ha in gola grida:
“ al ladro ! Al ladro !”
di Aurelio Albanese.