La panchina di Mariella Forever

ELENA CESTE

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  1. -Mariella-
     
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    Rinvenuto cadavere nelle campagne vicino a casa di Elena Ceste
    La donna è scomparsa lo scorso gennaio dalla sua casa di Costigliole d’Asti dove viveva con i suoi 4 figli e il marito. Attesi lunedì i risultati del dn

    Si riaccende il mistero sul caso di Elena Ceste, la casalinga
    Elena CesteElena Ceste
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    37enne scomparsa dallo scorso 24 gennaio da Costigliole d’Asti, dove viveva con il marito e i 4 figli.
    Sarà infatti l’esame del Dna a far luce sul cadavere trovato sabato 18 ottobre nelle campagne dell’Astigiano, a due passi dall’abitazione della donna di cui non si hanno più notizie.
    I risultati diranno se i resti trovati durante i lavori di pulizia di un canale di scolo, tra il fiume Tanaro e la ferrovia, appartengono alla donna.
    Un mistero lungo nove mesi, tra segnalazioni e falsi allarmi, mitomani e ricerche anche l’estero. Ma nessun risultato è stato raggiunto dai carabinieri dalla Procura di Asti che coordina le indagini.

    Area sotto sorveglianza

    L’area del ritrovamento, tra il fiume Tanaro e la ferrovia, è stata sequestrata e i carabinieri, che indagano sulla vicenda, la sorvegliano giorno e notte. Gli investigatori dell’Arma, guidati dal comandante provinciale, tenente colonnello Fabio Federici, sono molto cauti.

    L’altezza non corrisponderebbe

    Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione, tanto che al momento è difficile capire se si tratti di uomo o donna; il medico legale comunque non ha sciolto la riserva sul sesso.
    Non solo: dalle prime ricognizioni pare che l’altezza non corrisponda. A inizio febbraio, inoltre, nella zona è scomparsa anche un’altra persona, un imprenditore di 52 anni che si sarebbe suicidato perché la sua azienda era oppressa dai debiti.

    La vicenda

    La storia comincia quando il marito di Ceste, Michele Buoninconti, vigile del fuoco ad Alba, denuncia che la moglie è sparita nel nulla, senza valigie, telefonino, auto, chiavi, documenti di identità. Scattano subito le ricerche: vengono perlustrati campi e boschi, svuotati pozzi e scandagliati corsi d’acqua. Poi l’accusa del marito a fine febbraio: “
    Le ricerche, subito partite, non hanno dato alcun esito. A marzo si seguono due piste: quella del ricatto amoroso (ci sarebbe una foto che la ritrae abbracciata a un uomo che le teneva in pugno, così dice il marito), e la segnalazione di un uomo che la vede in tram a Torino.
    Sempre a marzo, un corpo affiora dalle acque del fiume Tanaro, ma è quello di una suicida di Alba. Nasce un comitato per Elena, sono sue amiche che vogliono la verità, ma anche gruppi su Facebook.
    In una trasmissione televisiva andata in onda il 17 ottobre, si parla di un’altra, nuova pista: la Ceste potrebbe essersi rifugiata in un convento di suore di clausura non lontano dal paese di residenza, nel monastero della Beata Vergine della Spina, che si trova a meno di 40 km da casa e che risulterebbe legato al parroco del paese, cui la stessa Elena era solita confidare le sue pene.

    .corriere.it
     
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