La panchina di Mariella Forever

LEGA NORD,CHI NON SALTA CLANDESTINO E'..

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    la manifestazione contro l’immigrazione clandestina
    Lega e CasaPound, in tanti in piazza
    Salvini: «Sospendere Schengen»
    Sostenitori del Carroccio da tutta Italia al corteo guidato da Matteo Salvini. La sinistra milanese ha organizzato in contemporanea una «parade» per l’integrazione

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    «Centomila? Siamo centomila e uno, alla faccia dei gufi di sinistra e degli sfigati dei centri sociali», ha esordito trionfante Matteo Salvini dal palco della manifestazione «Stop invasione», da lui organizzata contro l’operazione Mare Nostrum e l’immigrazione clandestina. Il segretario ha poi aggiunto: «Questa è la piazza dei nostri figli, è la piazza del futuro, della pace e della solidarietà vera. Ladri e razzisti sono in altre piazze non qui stasera». Salvini ha raccontato del suo recente viaggio in Russia e dell’incontro con Putin: «A noi non piacciono le guerre, a noi piace la pace e il dialogo», ha detto Salvini, esultante per il gran numero di manifestanti intervenuti alla manifestazione. La partecipazione in effetti è stata numerosa: pur non raggiungendo l’obiettivo delle 100.000 persone preannunciato da Salvini, si parla di 40 mila persone, da tutta Italia (anche se non ci sono ancora numeri ufficiali). In corteo anche alcune centinaia di militanti di Casa Pound - il primo centro sociale italiano d'ispirazione fascista - e di Forza Nuova. Salvini ha invitato i militanti ad «applaudirsi» perché, ha detto, «non si è mai vista una piazza Duomo così».

    «Sospendere Schengen»

    «Martedì a Strasburgo chiederò insieme a Marine Le Pen che venga sospeso il trattato di Schengen e vengano controllati i confini», ha detto Salvini. «Noi stiamo manifestando - ha specificato - contro l’immigrazione clandestina, noi non vogliamo i clandestini. In questa piazza ci sono italiani e immigrati regolari». Secondo Salvini, Mare Nostrum è un’operazione «schiavista e razzista». Parole dure contro il leader del M5S: «Grillo ha preso in giro i suoi elettori, ha rubato i loro voti in nome della pulizia ma poi vota tutto quello che vuole la sinistra», ha detto Salvini. «Non ci ho perso il sonno», ha comunque ironizzato il segretario del Carroccio. Il quale comunque ha indicato ai manifestanti che «il problema vero dei lavoratori italiani ha un nome e un cognome: è sua maestà Matteo Renzi». Per Salvini infatti il presidente del Consiglio «è stato messo qua dalle banche e dai finanzieri per svendere ciò che è rimasto dell’industria e delle finanza italiana».
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    Il corteo della Lega
    [Esplora il significato del termine: «Centomila? Siamo centomila e uno, alla faccia dei gufi di sinistra e degli sfigati dei centri sociali», ha esordito trionfante Matteo Salvini dal palco della manifestazione «Stop invasione», da lui organizzata contro l’operazione Mare Nostrum e l’immigrazione clandestina. Il segretario ha poi aggiunto: «Questa è la piazza dei nostri figli, è la piazza del futuro, della pace e della solidarietà vera. Ladri e razzisti sono in altre piazze non qui stasera». Salvini ha raccontato del suo recente viaggio in Russia e dell’incontro con Putin: «A noi non piacciono le guerre, a noi piace la pace e il dialogo», ha detto Salvini, esultante per il gran numero di manifestanti intervenuti alla manifestazione. La partecipazione in effetti è stata numerosa: pur non raggiungendo l’obiettivo delle 100.000 persone preannunciato da Salvini, si parla di 40 mila persone, da tutta Italia (anche se non ci sono ancora numeri ufficiali). In corteo anche alcune centinaia di militanti di Casa Pound - il primo centro sociale italiano d’ispirazione fascista - e di Forza Nuova. Salvini ha invitato i militanti ad «applaudirsi» perché, ha detto, «non si è mai vista una piazza Duomo così». «Sospendere Schengen» «Martedì a Strasburgo chiederò insieme a Marine Le Pen che venga sospeso il trattato di Schengen e vengano controllati i confini», ha detto Salvini. «Noi stiamo manifestando - ha specificato - contro l’immigrazione clandestina, noi non vogliamo i clandestini. In questa piazza ci sono italiani e immigrati regolari». Secondo Salvini, Mare Nostrum è un’operazione «schiavista e razzista». Parole dure contro il leader del M5S: «Grillo ha preso in giro i suoi elettori, ha rubato i loro voti in nome della pulizia ma poi vota tutto quello che vuole la sinistra», ha detto Salvini. «Non ci ho perso il sonno», ha comunque ironizzato il segretario del Carroccio. Il quale comunque ha indicato ai manifestanti che «il problema vero dei lavoratori italiani ha un nome e un cognome: è sua maestà Matteo Renzi». Per Salvini infatti il presidente del Consiglio «è stato messo qua dalle banche e dai finanzieri per svendere ciò che è rimasto dell’industria e delle finanza italiana». shadow carousel Il corteo della Lega ]
    Gli interventi

    Sul palco di piazza Duomo, oltre a Salvini, tutto lo stato maggiore del Carroccio. Tra gli altri i governatori Roberto Maroni della Lombardia e Luca Zaia del Veneto, l’ex ministro Roberto Calderoli, i consiglieri regionali lombardi e del Comune di Milano, l’europarlamentare Mario Borghezio e il presidente federale Umberto Bossi. «L’integrazione è possibile se c’è il lavoro, altrimenti non c’è integrazione», ha detto Bossi. «La vera difesa non è Mare Nostrum ma fare accordi economici, ma la sinistra spera di ottenere voti da questa gente», ha concluso. «Una Lega immensa che non ha confini, né politici, né geografici che vuole difendere il suo popolo dall’invasione», ha rincarato Borghezio. «Da Roma sono venuti in mille perché hanno capito che qui si difendono i confini, caro Alfano, caro Renzi, traditori. Quindi difende anche l’Italia», ha concluso Borghezio.

    Salvini e Pisapia

    «Marino se la gioca con Pisapia come peggior sindaco d’Italia», ha detto Salvini, commentando le notizie sui matrimoni gay. La replica del sindaco di Milano: «La Lega alza un muro fatto di xenofobia. Milano è ed è sempre stata una città democratica che non può accettare tali atteggiamenti lesivi della dignità dell’essere umano solo perché straniero. La nostra è una città accogliente nel pieno rispetto della legalità e continuerà a esserlo».

    Lo striscione

    Due persone si sono affacciate da un balcone proprio di fianco alla Galleria applaudendo ironicamente i manifestanti, mentre facevano il loro ingresso in piazza i militanti di Casa Pound, mostrando un lenzuolo con la scritta «Milano ha accolto sempre tutti, anche i leghisti». Dalla piazza sono partiti fischi e insulti all’indirizzo dei due, che poi hanno ritirato lo striscione.

    La partenza del corteo

    Come luogo di raduno per il corteo è stata scelta di proposito Porta Venezia, la parte della città punto d'arrivo e di attesa dei profughi che «sbarcano» a Milano. Bandiere padane e tricolori, cori «Chi non salta clandestino è», «Chi non salta musulmano è» e «Secessione», i militanti di Casa Pound - il primo centro sociale italiano d'ispirazione fascista - e quelli di Forza Nuova visibili tra le migliaia di partecipanti. I militanti leghisti hanno acclamato Salvini, definito anche nei cartelli «santo» o «capitano». Salvini è partito in testa al corteo, con il vice presidente del Senato Roberto Calderoli, l’eurodeputato Mario Borghezio e sindaci leghisti con la fascia «Stop invasione». Bersagli privilegiati degli striscioni il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia («Se prendo l’Ebola contagio...»). Ingente lo spiegamento di forze dell’ordine. Il corteo si è fermato alcuni minuti di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune, per urlare in coro in più riprese «la moschea non la vogliamo». Salvini ha invitato fischiare col megafono una filiale del Monte dei Paschi di Siena, la «Banca dei compagni»: alcuni manifestanti hanno intonato anche cori («ladri, ladri, fuori i milioni»).

    Salvini: «Noi gente perbene»

    «È un corteo pacifico e democratico, c’è anche gente di sinistra che non vuole l’immigrazione clandestina: oggi è la svolta della gente perbene», ha detto Salvini arrivando alla manifestazione. Per il segretario leghista, il fatto che l’operazione Mare Nostrum sia sostituita da Triton «è una presa per il..., cambia il nome ma la sostanza è la stessa». La sua ricetta è «difendere i confini, aiutare chi ha bisogno ma i rifugiati sono solo il 10%, quindi - ha spiegato - mandiamo in Africa i soldi che spendiamo qua e diamo priorità agli italiani». Per Salvini «migliaia di disperati sono concorrenza sleale agli italiani».

    La contro manifestazione

    Il contro-corteo «Stop Lega Nord» è partito alle 15 in largo Cairoli, diretto a piazza Santo Stefano, dietro il Duomo, dove è arrivato intorno alle 18. Circa 1500 inizialmente i partecipanti, arrivati poi via via a 3 mila circa, tra Anpi e Cgil, centri sociali, associazioni e attivisti antifascisti, il Movimento 5 Stelle Lombardia (come spiegato in una nota, «il M5S aderisce e sostiene la manifestazione» in quanto «ripudia la violenza in tutte le sue forme nessuno deve rimanere indietro») e il centro sociale Cantiere. In testa al corteo alcune donne musulmane con il velo e tre maxi fantocci di personaggi leghisti. La manifestazione è stata organizzata come «una parade colorata, aperta, per l'integrazione e la solidarietà». Il corteo è stato intitolato «Chi ama la libertà odia il razzismo, stop Lega Nord». Numerosa la partecipazione antifascista. Del resto, ha denunciato Walter Boscarelli di «Memoria antifascista», la Lega «non si rende conto che la nostra è una città meticcia dove ci si può integrare». Al contro-corteo ha partecipato anche la Cgil. «È inconcepibile che ci sia chi voglia fomentare l'odio razziale o religioso nei confronti di chi è fuggito da miseria, guerra e fame» ha detto Graziano Gorla, il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano. «Milano non può accettare l’invasione della Lega e di quella che è la coalizione della nuova estrema destra italiana», dichiara Matteo, portavoce del Centro sociale «Il Cantiere». «Vogliamo dire a Salvini che per loro non c’è spazio, che sono loro i veri ladroni». Oltre a centri sociali e associazioni, numerosa anche la presenza di cittadini e giovani provenienti dall’hinterland.
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    Momenti di tensione

    Alcuni momenti di tensione si sono registrati quando i due cortei contemporanei, quello della Lega Nord guidato da Matteo Salvini e la contro-parade della sinistra, sono arrivati a poche centinaia di metri di distanza. La manifestazione antirazzista è giunta come previsto intorno alle 18 in piazza Santo Stefano, dove non ha trovato lo spazio per disporre i partecipanti, divenuti circa 3 mila lungo il percorso, anche a causa di auto parcheggiate. La testa del corteo si è fermata all’incrocio tra la piazza e via Larga, davanti a un cordone di poliziotti e finanzieri in assetto anti-sommossa, ed è iniziata una discussione tra le forze dell’ordine e gli organizzatori della manifestazione, che chiedevano un luogo più grande dove fermarsi. I manifestanti hanno fatto esplodere fuochi artificiali colorati per disturbare il comizio di Matteo Salvini e hanno gonfiato un pallone aerostatico. La manifestazione si è poi avviata pacificamente alla conclusione. Soddisfatti gli organizzatori della rete «Milano meticcia e antirazzista», alla quale aderiscono associazioni, centri sociali e studenti.
    18 ottobre 2014 | 15:04
     
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