Gp della Malaysia MARCO SIMONCELLI MORTO

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    MotoGp: incidente a Simoncelli
    Drammatico incidente in pista a Sepang. La gara e' stata annullata
    23 ottobre, 11:24
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    ROMA - Marco Simoncelli e' morto per le conseguenze del grave incidente nel quale e' rimasto coinvolto sulla pista di Sepang nel Gp della Malaysia. A dare la notizia e' stato il responsabile della comunicazione della Dorna. Simoncelli, 24 anni, era giunto in arresto cardio circolatorio al centro medico della pista.
    ANSA
    SIMONCELLI


    MarcoSimoncellimarco_simoncelli_44db

    GRAZIE MARCO CI MANCHERAI :04d6ik.gif: :cupido:
     
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    Il meglio di Marco Simoncelli
     
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    Simoncelli, patente ritirata
    L'aveva presa 2 giorni fa...
     
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  4. GITANA.
     
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    Era soprannominato il "Sic", campione fuori dagli schemi

    Marco Simoncelli ha perso la vita in gara, nel Gp della Malaysia, dopo una scivolata che, invece di portarlo fuori dalla pista, lo ha trascinato sotto le ruote di Colin Edwards e di Valentino Rossi. Nato a Cattolica il 20 gennaio 1987, ma residente a Coriano (Rimini), Marco comincia a correre giovanissimo, già a sette anni nelle minimoto. La passione del giovane Simoncelli viene aiutata in ogni modo dalla famiglia, con Paolo, il padre (presente oggi sul circuito di Sepang), che arrivera' a chiudere la sua attività commerciale per seguire la carriera del figlio.

    Simoncelli, per il paddock 'il Sic', diventa campione europeo della 125 nel 2002 e nello stesso anno debutta nel mondiale 125 nella gara di Brno in Repubblica Ceca. Il primo campionato completo per Simoncelli è nel 2003, dove, sempre nella ottavo di litro termina 21/o. Andra' meglio l'anno successivo, nel 2004, quando, sempre in 125, Marco chiude all'11/o posto. Il 2005 è l'ultimo anno nella ottavo di litro, e Marco ottiene una vittoria (nella prima gara a Jerez), un secondo posto in Catalogna e 4 terzi posti. Alla fine del campionato 2004 sara' quinto e decidera' il passaggio in 250 con la Gilera. Nel 2006, nella quarto di litro, Simoncelli impiega un po' di tempo per ambientarsi.

    Le prime soddisfazioni arrivano nel 2007, mentre il titolo iridato Marco lo conquista nel 2008, sulla pista di Sepang, quella che oggi lo ha visto finire la carriera nel peggiore dei modi. La stagione 2009 inizia in salita per Marco Simoncelli, che si infortuna a una mano prima dell'inizio della stagione e per questo sarà costretto a saltare la prima gara. Alla fine, nonostante i buoni risultati (6 vittorie e 3 terzi pisti), chiudera' il suo anno da campione del mondo in carica con un terzo posto. L'anno successivo è la volta della Motogp, Marco Simoncelli debutta nei test di Valencia con il Team di Fausto Gresini. Lo scorso anno e' stata la stagione di rodaggio per Marco, che ha chiuso in ottava posizione il mondiale. Simoncelli e' approdato alla Motogp come pilota ufficiale, direttamente sotto contratto HRC, ma appoggiato alla struttura di Fausto Gresini.

    Lo stesso status aveva quest'anno e avrebbe avuto anche l'anno prossimo, a testimonianza di quanto la Honda credesse nel suo talento. Nonostante gli errori di quest'anno e le cadute, alcune delle quali hanno coinvolto altri piloti, come Dani Pedrosa a Le Mans, Marco aveva ottenuto due podi in questa stagione. Un terzo posto in Repubblica Ceca e un secondo posto nella scorsa gara di Phillip Island. Marco Simoncelli, che si era diplomato in gestione delle comunita' alberghiere, e' sempre stato un pilota schietto e disponibile. Il suo carattere da combattente lo ha sempre contraddistinto nei duelli in pista. Famosa la frase del suo amico/rivale Valentino Rossi che aveva detto di Marco: ''Fare un duello con lui e' come andare a fare a botte con uno piu' grande di te, sai che le prendi''. In effetti il fisico ha sempre contraddistinto il Sic. Troppo grande per la 125 e per la 250 in entrambe le categorie si dovette lavorare per costruire dei 'codini' piu' lunghi solo per lui e la stessa cosa e' stata fatta anche dalla Honda per permettere a Marco di potersi stendere bene sulla moto in rettilineo.

    Appassionato di carte da gioco, Simoncelli sfidava spesso giornalisti e meccanici a tre sette e sul tavolo da gioco era spontaneo come lo era in pista. Marco, infatti, nonostante le contestazioni dei suoi colleghi per la sua guida aggressiva, ma mai scorretta, ha sempre risposto direttamente alle critiche, senza alcun timore reverenziale. Con la perdita di Marco Simoncelli, salgono a tre i piloti deceduti in gara nell'era moderna del mondiale (Daijiro Kato il 20 aprile del 2003 a Suzuka, Shoya Tomizawa il 5 settembre 2010 a Misano Adriatico e Marco Simoncelli, oggi, 22 ottobre 2011).

    tiscali notizie
     
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    Deadly: The rider (No 58) is seen sliding from his bike and colliding with two other riders in a horrifying crash
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    Moment of horror: Simoncelli loses control on the secon
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    Disaster: Simoncelli fatally falls off of his Honda after colliding into Colin Edwards
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    Fall: Edwards spins off the track along with Simoncelli's bike as the 24-year-old Italian devastatingly lies motionless



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    Race marshalls attend to Honda rider Simoncelli (C) following his fatal crash just four minutes after the start of the Malaysian MotoGP race

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    Agony: Marco Simoncelli's father is comforted as he waits outside a medical centre where the rider was taken following a crash at the Malaysian Grand Prix
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    Crew members of the Honda team of Marco Simoncelli of Italy console each other as they gather outside a medical centre where the rider was taken following a crash at the Malaysian Grand Prix

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    Wheeled away: Track officials remove Simoncelli's motorcycle after the dreadful accident

    Last week British IndyCar racing driver Dan Wheldon died after he was catapulted helplessly into the air in a 225mph smash before landing on a barrier and suffering fatal head injuries.

    Just days earlier the father-of-two joined a number of other drivers in expressing the fears over the speed of cars and overcrowding on the oval-shaped track.

    But in a blog post, he had promised fans he would go out to win and put on a show of 'pure entertainment'.

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    The organisers cancelled the race when the extent of Simoncelli's injuries become apparent, having halted it immediately after the accident

    SIMONCELLI, THE MAN WHO LIVED TO RACE

    1987: Born in Cattolica, Italy on January 20.

    1996: Runner-up in the Italian Minimoto Championship.

    1999: Champion of the Italian Minimoto Championship.

    2000: Claims a back-to-back title in the Italian Minimoto Championship and is runner-up in the European Minimoto Championship.

    2001: Moves up to the the Italian 125cc Championship and wins the title in his rookie year.

    2002: Wins the European 125cc title.

    2003: Takes part in his first full season in the 125cc World Championship with the Matteoni Racing team.

    2004: Joins the Rauch Bravo team and wins his first Grand Prix at a rain-soaked Jerez.

    2005: Completes another 125cc campaign with the Nocable.it Race team and finishes fifth in the final standings.

    2006: Moves up to the 250cc class riding for Gilera. Finishes the season in 10th overall with a sixth place finish at the Chinese Grand Prix his best result.

    2008: June - Wins his first 250cc race at the Italian GP in Mugello in controversial circumstances when Hector Barbera crashed into him after Simoncelli appeared to try to block him off.

    October - Wins the 250cc World Championship after a successful season with Gilera with a third place finish in the Malaysian Grand Prix at Sepang.

    2009: Finishes third overall in the 250cc World Championship behind Japan's Hiroshi Aoyama and Spain's Barbera.

    2010: Moves up to ride in his debut MotoGP season for Honda. Finishes 16 of the 18 races en route to eighth place in the championship.

    2011: May - Collides with Dani Pedrosa while battling for second in the French GP. The resulting crash saw Pedrosa break his collarbone and Simoncelli receive a ride-through penalty, eventually finishing fifth. Simoncelli accepted he needed to re-evaluate his driving style and at times be more cautious.

    June - Claims his first MotoGP pole at the Catalan GP but a poor start resulted in a sixth placed finish.

    October 23 - Killed in a crash during the Malaysian GP in Sepang.

     
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    mi spiace moltissimo povero ragazzo che fine che ha fatto!!!!!!!!!!!!!! condoglianze alla fam. :04d6ik.gif:
     
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    Collision: Simoncelli fatally falls off of his Honda after colliding into Colin Edwards

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    Losing control: Simoncelli (No 58) crashed on the second lap of the race, riding between Edwards and Valentino Rossi

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    Support: Simoncelli's girlfriend Kate is consoled by a TV crew member following her partner's tragic crash



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    Tribute: A huge screen shows a picture of Simoncelli during a minute's silence at the Roma v Palermo at the Olympic stadium


     
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    Morte Simoncelli: giovedì i funerali. Casco, gomme ed elettronica sotto accusa
    Possibile una seconda autopsia in Italia.


    Grazie all'intervento dell'ambasciata italiana in Malesia, l'autopsia al corpo di Marco Simoncelli è già stata fatta, anche se ancora non se ne conosce l'esito. La salma, a questo punto, riprenderà la via dell'Italia accompagnato da papà Paolo. Ad aspettarlo a casa, mamma Rossella e la sorellina Martina. Seguiranno la camera ardente, mercoledì, e i funerali il giorno dopo. La camera ardente per l'ultimo saluto a Marco Simoncelli sarà allestita presso il teatro Comunale di Coriano. La famiglia avrebbe già comunicato la volontà di far celebrare i funerali nella Chiesa di Santa Maria di Coriano.

    SECONDA AUTOPSIA IN ITALIA ?- Simoncelli potrebbe essere sottoposto ad una seconda autopsia. Il feretro potrebbe quindi essere bloccato martedì mattina quando giungerà all'aeroporto di Fiumicino. A quanto si apprende è possibile che le assicurazioni non ritengano sufficiente il responso, che non è stato reso pubblico, dell'autopsia fatta in Malesia.

    LE INEVITABILI POLEMICHE - Il casco che si stacca e che rotola, il corpo di Simoncelli inerme sulla pista. Un'immagine agghiacciante quella che a tutti è apparso subito come un incidente gravissimo e che purtroppo ha portato via la vita di SuperSic. In questi momenti si pensa solo al dolore immenso di familiari e degli amici ma ci si chiede anche come e perché sia potuta accedere una tragedia simile.

    "Tragica fatalità", dicono tutti ma la dinamica di questi incidenti è spesso mortale. E' successo la stessa cosa al povero giapponese Tomizawa, lo scorso anno.

    TRAZIONE E PNEUMATICI - La dinamica è stata strana. La perdita di aderenza della ruota anteriore avrebbe dovuto infatti spedire moto e pilota all'esterno della curva, e non dalla parte opposta sulla traiettoria delle altre moto.

    Il controllo della trazione della sua Honda può essere stato un problema: il sistema elettronico potrebbe aver letto lo scivolare del pneumatico posteriore come una anomalia, anche perchè Marco è rimasto attaccato alla moto spalancando il gas per rialzarla ma la telemetria (cioè i dati che arrivano direttamente dalla moto durante la gara) smentisce questo come riportano le parole di un ingegnere del Team Honda Hrc. "L'acquisizione dati che abbiamo verificato indica che si è trattato di una vera fatalità. La moto di Marco ha perso aderenza davanti e dietro contemporaneamente, tendendo a partire verso l'esterno della curva. Marco ha provato a raddrizzarla, a tenerla su, fino a quando le due gomme hanno ripreso aderenza. Era a gas completamente chiuso e in questa condizione nessuna strategia elettronica interviene". Certo fa pensare che l'elettronica possa dare alla moto segnali che potrebbero portare il pilota verso la morte.

    IL CASCO STACCATO - Il colpo letale è stato sul collo. Lo ha detto anche il medico parlando di 'trauma cervicale', ma perché il casco è volato via? Nico Cereghini, giornalista di Mediaset ed ex pilota spiega: "Il colpo ha fatto sì che il cinturino del casco si strappasse. Meno male che il cinturino si è strappato, altrimenti avrebbe staccato la testa a Simoncelli. Il suo casco Agv è uno dei migliori in circolazione, curatissimo nei particolari. Caschi come questo devono passare test severissimi. Il casco di Marco si è strappato in due ancoraggi, ai lati della mascella. Per quanto riguarda il casco purtroppo tutto è stato nella norma. Non lo è invece la dinamica dell'incidente".

    Qualcuno dice che Marco indossasse un casco di una misura più grande per via della folta capigliatura ma l'unica verità è che, nonostante l'introduzione dell'airbag nelle tute (e Simoncelli l'aveva), è praticamente impossibile proteggere la regione cervicale se si viene investiti.

    NIENTE VALENCIA PER IL TEAM GRESINI - Infine, sembra certo che il team Gresini non parteciperà al prossimo Gran Premio di Valencia, l'ultimo della stagione, in programma dal 4 al 6 novembre. "L'unica cosa certa per il futuro è che il mio team non parteciperà al prossimo Gran Premio di Valencia o ai test in programma dopo la gara", avrebbe dichiarato al sito gpone.com Fausto Gresini, che dopo quella di Daijiro Kato nel 2003 a Suzuka ha dovuto fronteggiare un'altra tragedia in pista.


    www.virgilio.it/
     
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    Il padre di Simoncelli "assolve" i soccorritori:
    "Io ero lì a dieci metri, Marco era già morto"
    "Se avesse lasciato la moto... Non l'ha fatto perché era un guerriero"

    "Ero lì vicino, Marco era già morto". Così Paolo Simoncelli, padre del campione di MotoGp morto domenica in Malesia, "assolve" i soccorritori, uno dei quali è scivolato trasportando la barella, suscitando molte polemiche. "Ero lì a 10 metri, non sarebbe cambiato niente - prosegue il padre -. Quando si sono rialzati ho preso la mano a Marco, ho provato a salutarlo, ma lui era già andato: non c'era niente da fare, non sarebbe cambiato niente".
    "Quella - prosegue Paolo Simoncelli - è tutta gente che cerca di fare del proprio meglio. Se avesse lasciato la moto... Non lo ha fatto perché era un guerriero".

    Il padre di "Sic" ringrazia quindi "le autorità malesi, l'ambasciatore italiano e i ragazzi del circuito che non ci hanno lasciato soli in questi due giorni passati tra ospedali, autopsie e carri funebri. Poi a Roma c'erano tutti, a partire dal presidente del Coni Gianni Petrucci; centinaia di persone che hanno smesso di lavorare per salutare Marco. Se dico di essere felice dico una stupidaggine, però mi fa piacere, è una cosa bellissima".

    "Marco - dice ancora il padre, commosso - era una persona speciale, la gente ha capito com'era, se doveva dire la parolaccia la diceva e poi era onesto, era un puro. Viveva di cose semplici, il suo cane, la natura, il verde. Prima di partire e prima di una gara ci abbracciavamo sempre, sabato mi ha detto che era stanco e voleva tornare a casa, la preparazione per la gara in Malesia è sempre stata difficile".
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    Marco Simoncelli fidanzata: l’ultimo bacio
    Il dolore per la perdita di un fidanzato è qualcosa che lascia senza parole, senza fiato e senza immaginazione. Ritrovarsi a 22 anni ad affrontare la scomparsa del proprio compagno è un’impresa molto complicata ma che purtroppo a volte accade. Questo è quello che è accaduto a Kate Fretti, la ragazza del pilota italiano Marco Simoncelli che ha perso la vita durante la gara di Moto Gp in Malesia.

    Kate era fidanzata da circa cinque anni con il pilota. Queste le sue parole che raccontano quello che poi sarebbe ben presto diventato il suo ultimo bacio a Marco Simoncelli. “C’era un momento, sulla griglia di partenza, solo nostro. Era poco prima dei semafori, quando andavano via le telecamere vicine, e tutte le moto intorno, la sua compresa, sgasavano già. Io chiudevo l’ombrello parasole. Gli prendevo la testa tra le mani e lo salutavo con un bacio. Un bacio sul casco. Così andava a correre”.

    I due si erano conosciuti a Riccione ma è ben presto stato amore. La coppia infatti aveva preso casa e presto sarebbe andata a vivere insieme. Questo è quanto dichiara Kate Fretti: “Il patto, tra noi, era tacito: metà del suo amore andava alle moto, metà a me. Non gliel’ho mai chiesto, ma sentivo che era così, e mi andava bene”.

    Essere innamorati è una cosa bellissima. L’amore ti fa essere felice anche quando c’è maltempo e la sfortuna sembra accanirsi contro di te. Amare una persona però significa anche sofferenza. Dolore, incapacità di gestire certe situazioni e assenza di protezioni. Perdere in un incidente la persona che ami è qualcosa di estremamente innaturale e doloroso.

    “Pensavo alla scena in cui Demi Moore modella un vaso di creta, e Patrick Swayze, che è morto, ma vede il dolore di lei, la sfiora, le fa percepire la sua presenza”.


    Che cosa farà ora? “Se vado via anch’io, è il disastro. Poi tornerò a casa, a Bergamo, e mi metterò a ricercare un lavoro. Ci sono troppi ricordi, qui, per me”.

    E quando tutto finisce bisogna trovare la forza di riprendere in mano la propria vita e andare avanti, credendo che presto si potrà tornare a sorridere. Noi della redazione auguriamo a Kate e a tutta la famiglia Simoncelli di superare questo brutto momento. Marco, con quei suoi capelli ricciolini e il suo sorriso, resterà per sempre nel cuore di tutti.

    fonte.dottorsalute.info/
     
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