ADDIO A MARIA LUISA SPAZIANI GRANDE POETESSA ROMANA

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    Addio a Maria Luisa Spaziani, grande poetessa e francesista romana


    È morta oggi pomeriggio nella sua casa romana, Maria Luisa Spaziani, poetessa e francesista. Aveva compiuto 91 anni il 7 dicembre scorso, essendo nata a Torino nel 1922. Lascia una figlia, Oriana, e una sorella, Bianca. I funerali si terranno mercoledì 2 luglio alle ore 11 nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo.
    Il lavoro di Spaziani, in versi di una vita, il cui debutto risaliva al 1954 con «Le acque del Sabato», era stato ordinato tutto assieme nel 2012 in un Meridiano Mondadori, criticamente curato da Paolo Lagazzi. Figura sempre presente nella vita culturale romana e italiana, fondatrice del Premio Montale, ha continuato a scrivere sino alla fine e stava chiudendo una nuova raccolta. L'ultima, «L'incrocio delle mediane», era uscita nel 2009 per San Marco de Giustiniani. Lascia anche tre romanzi, opere teatrali, molti saggi principalmente di letteratura francese, dalla quale ha compiuto molte traduzioni di classici.


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    L'indifferenza
    L’indifferenza è inferno senza fiamme,
    ricordalo scegliendo fra mille tinte
    il tuo fatale grigio.

    Se il mondo è senza senso
    tua solo è la colpa:
    aspetta la tua impronta
    questa palla di cera.

    E lui mi aspetterà nell’ipertempo
    E lui mi aspetterà nell’ipertempo,
    sorridente e puntuale, con saluti
    e storie che alle poverette orecchie
    dell’arrivata parranno incredibili.
    Ma riconoscerà, lui, ciò che gli dico?
    In poche note o versi qui raccolgo
    i messaggi essenziali. Un altro raggio,
    aria diversa glieli tradurrà.

    Il Crocevia
    Quell’unghia che raspava contro i vetri
    - cane o persona amata, mio padre o il giardiniere –
    più non chiama né indugia né si ostina.
    Ma esiste, più irrequieta d’ogni mare.
    E’ un rumore schiacciato, una pastiglia di silenzio
    che porta ancora un nome, un barlume di vita.
    Capita a volte di trovare in un libro
    un fiore memorabile, filigrana e fantasma.

    Tutto ciò che ora è denso, un crocevia di linfe,
    dovrà passare per quella cruna d’ago.
    Ride e piange il presente, e si prepara al rito.
    Le maschere bifronti lo guardano passare.

    La cometa
    Quel mio amore per lui aveva ali di cera
    lunghe le ali sembravano eterne
    battevano il cielo sicure, sfioravano picchi,
    puntavano al sole con nervature nervine.

    Fuse le ali ormai mi ricrescono dentro,
    soltanto ora perdute mi diventano vere,
    e ai cuori incauti grido: la passione è un fantasma
    troppo importante, uomini, per potersi incarnare.

    Chiomate vaganti comete di Halley, presagi
    disastri prodigi che infiammano e gelano il sangue,
    nessuno osi fissarvi, si arrischi a sfiorare
    coaguli di pura lontananza – morgane.

    A sipario abbassato
    Quando ti amavo sognavo i tuoi sogni.
    Ti guardavo le palpebre dormire,
    le ciglia in lieve tremito.
    Talvolta
    è a sipario abbassato che si snoda
    con inauditi attori e luminarie
    – la meraviglia.

    Sono venuta a Parigi per dimenticarti
    Sono venuta a Parigi per dimenticarti
    ma tu ostinato me ne intridi ogni spazio.
    Sei la chimera orrida delle gronde di Notre-Dame,
    sei l’angelo che invincibile sorride.

    Veniamo a patti (il contadino e il diavolo):
    lasciami il giorno per guardare, leggere,
    sprecare il tempo, divertirmi, escluderti.
    Notti e sogni, d’accordo, sono tuoi.

    Entro in questo amore come in una cattedrale
    Entro in questo amore come in una cattedrale,
    come in un ventre oscuro di balena.
    Mi risucchia un’eco di mare, e dalle grandi volte
    scende un corale antico che è fuso alla mia voce.

    Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l’unico,
    il padre, il figlio, l’angelo e il demonio.
    Mi immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio,
    e le tue labbra restano evanescenti sogni.

    Prima di entrare nella grande navata,
    vivevo lieta, ero contenta di poco.
    Ma il tuo fascio di luce, come un’immensa spada,
    relega nel nulla tutto quanto non sei.

     
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1 replies since 1/7/2014, 05:36   20 views
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