WALTER ZENGA PORTIERE ALLENATORE

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    Walter Zenga
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    Walter Zenga (Milano, 28 aprile 1960) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere, tecnico dell'Al-Jazira.

    Eletto per tre volte consecutive, dal 1989 al 1991, come miglior portiere del mondo dall'IFFHS, legò il suo nome all'Inter con cui vinse uno scudetto, una Supercoppa italiana e due Coppe UEFA. Venne soprannominato Uomo Ragno nel 1992, quando Sacchi lo escluse a sorpresa dalla Nazionale e Zenga, in risposta alle domande dei giornalisti, canticchiò il brano degli 883 Hanno ucciso l'uomo ragno.
    Giocatore
    Club
    Inizi

    Suo padre Alfonso, che era stato il portiere dell'A.C. Muggiò nel 1945-1946, lo portò a giocare al calcio in età molto precoce. Inizia così a giocare a 9 anni[3] nell'A.C. Macallesi 1927[4] di Milano[5] con un cartellino riportante l'anno di nascita falsificato (1959) per poter giocare nei campionati agonistici[6] quali quelli della categoria Pulcini. A undici anni, nel 1971, viene inserito da Italo Galbiati tra i pulcini dell'Inter[7] e a 18 anni viene ceduto in prestito alla Salernitana in Serie C1, squadra presso la quale ha poca fortuna anche a causa di un errore contro il Campobasso.[8] Durante un altro incontro, dopo aver subito due gol discutibili, lascia il campo in lacrime e, nonostante l'incitamento dei tifosi, decise di lasciare la squadra.[9] Dopo aver militato nel Savona in Serie C2, difende nelle annate 1980-1981 e 1981-1982 i colori della Sambenedettese, contribuendo al raggiungimento della Serie B da parte della squadra marchigiana dopo il secondo posto nel campionato 1980-1981.


    Inter
    Ritorna all'Inter per la stagione 1982-1983, nella quale il titolare era Ivano Bordon. Si fa apprezzare nelle cinque gare finali di Coppa Italia e nella stagione successiva diventa titolare, esordendo in Inter-Sampdoria (1-2). Sono anni di successi nell'Inter e nella Nazionale di Azeglio Vicini, con la quale stabilisce il record d'imbattibilità ancora ineguagliato in un mondiale (518 minuti, in una serie di complessivi 981 minuti dall'ottobre 1989 al 3 luglio 1990). Tra i suoi trofei di squadra, lo scudetto dei record 1988-1989 con allenatore Giovanni Trapattoni, la Supercoppa italiana nel 1989 e la Coppa UEFA nel 1990-1991 e 1993-1994.

    Nella stagione 1988-1989 subisce 19 reti in campionato, di cui 6 nelle uniche due sconfitte subite. In Coppa UEFA l'Inter viene eliminata dal Bayern Monaco in virtù della sconfitta per 3-1 al Meazza, dopo che la squadra milanese aveva vinto per 2-0 l'andata a Monaco: in quella partita Zenga subisce tre gol in sette minuti, tra il 30' e il 37'.

    La sua ultima partita con la maglia nerazzurra è la vittoriosa finale di UEFA del 1994 contro il Casino Salisburgo, offrendo una prestazione deteminante per il risultato.[8]
    Sampdoria, Padova e l'esperienza statunitense

    Dopo l'Inter gioca senza continuità, a causa di infortuni, nella Sampdoria (arrivato nella trattativa che portò Gianluca Pagliuca in nerazzurro)[10] e, nella stagione 1996-1997, nel Padova (in Serie B), prima di trasferirsi ai New England Revolution negli Stati Uniti d'America, prima come giocatore e successivamente come allenatore.


    Allenatore
    Gli inizi e la lunga esperienza all'estero

    Inizia ad allenare negli Stati Uniti il New England Revolutions, per una stagione.

    Tornato in Europa, è allenatore del Naţional Bucarest nella stagione 2002-2003 portando la squadra all'8º posto e alla finale della coppa nazionale. L'anno successivo conquista il campionato con la Steaua Bucarest.

    Nella stagione 2005-2006 è allenatore della Stella Rossa Belgrado, con la quale conquista lo scudetto serbo-montenegrino, vincendo per la prima volta nel calcio serbo tutte le partite casalinghe. Conquista anche la coppa nazionale.

    A luglio 2006, si trasferisce in Turchia per allenare il Gaziantepspor. Ha dichiarato che ha lasciato la Stella Rossa perché la squadra turca gli offriva molti soldi e che però non lo rifarebbe.[13] Qui disputa tutto il girone d'andata raggiungendo il dodicesimo posto in classifica con 5 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. A inizio gennaio 2007 decide di rescindere il contratto con la società turca pagando una penale e trasferirsi in Medio oriente, precisamente negli Emirati Arabi Uniti, dove prende la panchina dell'Al-Ain, una delle più importanti squadre della penisola arabica. Con la squadra araba giunge alla finale della Coppa del Presidente.

    Nel settembre 2007 firma un contratto come allenatore della Dinamo Bucarest, che prima del suo arrivo aveva totalizzato solo 7 punti in 5 partite, diventando così l'unico allenatore ad aver allenato le tre maggiori squadre di Bucarest: National, Steaua e Dinamo. All'esordio sulla panchina dei campioni di Romania vince 5-2 in trasferta contro il Poli Iasi, segnando un avvio promettente per le ambizioni scudetto del presidente Reuters Nicolae Badea. Tuttavia nel novembre 2007 rassegna le dimissioni.
    Il ritorno in Italia: Catania
    2008: subito la salvezza

    Il 1º aprile 2008 subentra a Silvio Baldini sulla panchina del Catania. Il debutto in Serie A come allenatore del Catania avviene il 6 aprile vincendo contro il Napoli per 3-0. La settimana successiva perde il derby con il Palermo fuori casa per 1-0. Il 7 maggio esce dalla semifinale di Coppa Italia con la Roma con il risultato di 1-1 dopo che all'andata gli etnei avevano perso per 1-0. Il 18 maggio, pareggiando ancora con la Roma a Catania per 1-1 e grazie ai risultati di Parma-Inter (0-2) ed Empoli-Livorno (2-1), ottiene la salvezza per i siciliani avendo collezionato 8 punti in 7 partite (2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte).
    2008-2009: vittoria nel derby e salvezza con record di punti

    Nel campionato 2008-2009 è ancora allenatore della squadra etnea centrando nelle prime cinque partite tre vittorie, un pareggio contro la Juventus e una sconfitta contro l'Inter arrivando anche a toccare il primo posto in classifica per qualche ora alla 7ª giornata con 14 punti. Il 19 ottobre vince il derby con il Palermo per 2-0. Terminato il girone d'andata all'undicesimo posto con 25 punti e a +10 dalla zona retrocessione, nel girone di ritorno, dopo aver inizialmente attraversato il momento peggiore del campionato (2 punti in 6 partite tra gennaio e febbraio ed eliminazione in Coppa Italia ad opera della Juventus), il Catania si allontana definitivamente dalla zona retrocessione con due vittorie consecutive contro Reggina e Palermo, con quest'ultima che, conseguita al Barbera di Palermo con il risultato storico di 0-4, permise al Catania di ritrovare la vittoria in trasferta dopo 33 turni e stabilire il record di gol di scarto realizzati in una partita fuori casa. La salvezza matematica arriva alla 35ª giornata con tre turni d'anticipo, nonostante la sconfitta casalinga contro la Fiorentina. La domenica successiva, battendo il Napoli in casa per 3-1, il Catania ottiene l'allora record di punti conquistati in Serie A (43). A termine di questa gara Zenga annuncia l'addio alla società etnea.



    Zenga ad Abu Dhabi nel 2011
     
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