La panchina di Mariella Forever

RAOUL BOVA E' GAY

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  1. EternBoyX
     
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    ROMA - Il matrimonio di Raul Bova e Chiara Giordano è in crisi, e mentre questo è molto più che un gossip, si vocifera che lei motivi la rottura con la presunta omosessualità del marito. Il sex symbol Raul Bova gay? A sostenerlo è anche la vincitrice della prima edizione della prima edizione del Grande Fratello Cristina Plevani, che su Facebook ha pubblicato una decina di giorni fa queste parole: "Raul Bova dicono sia gay...questa è la notizia del momento...sta divorziando e la moglie (a quanto pare) da questa motivazione...Chiacchierando qua e la dietro le quinte vengo a sapere che molti lo sapevano...e sempre dietro le quinte di nomi ne escono parecchi...Pieno di gay...insospettabili uomini di spettacolo (non tocco altri campi x' parlo solo di questo),affascinanti,fighi,fisicati,sex symbol...tutti gay!!!".

    A sostegno della tesi, secondo alcuni, le battaglie dell'attore per i diritti delle coppie omosessuali e un'intervista rilasciata nel 2010: Prima di incontrare mia moglie, da ragazzo, ero abbastanza aperto a persone e situazioni nuove. Soltanto che tutte le volte mi davo con sincerità, senza sovrastrutture, e questo mi rendeva vulnerabile. Ho preso delle tranvate, ma delle tranvate! Come tutti quelli che si mettono al riparo e si mostrano come sono”.
    20130930_raoul-bova-e-chiara-giordano
     
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    :o: :o: :o: questo si che e' un gossip...
     
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    «Quando ai tuoi figli dicono: "Tuo padre è un ladro, tuo padre divorzia, tuo padre è gay» Raoul Bova parla della sua separazione, dei problemi col fisco e di molto altro. E lo fa per proteggere i suoi figli

    «Se io sono un personaggio pubblico e conosco le regole del gioco, i miei figli non hanno fatto nulla per meritarsi questo trattamento... L'assedio dei fotografi li spaventa... Poi c'è la scuola: i compagni a casa hanno genitori che leggono, ascoltano, e a tavola commentano queste cose, e i figli le sentono, e tornando a scuola le ripetono, con la cattiveria che possono avere i bambini: tuo padre sta male, tuo padre è un ladro, tuo padre divorzia, tuo padre è gay... Se mi vedo costretto a parlare, è per proteggere loro».

    Così Raoul Bova, nella storia di copertina del numero di Vanity Fair in edicola da mercoledì 9 ottobre, spiega la decisione di «mettere le cose in chiaro» sul gossip che da qualche mese gira a proposito dell'attore, al cinema a fine anno in Indovina chi viene a Natale di Fausto Brizzi.

    A cominciare dalle voci di dissapori con Chiara Giordano, sua moglie da 13 anni e madre dei suoi due figli. Infrangendo il silenzio che entrambi finora hanno tenuto, Bova racconta che in effetti si stanno separando, e che la crisi è in corso da anni.

    «Chiara e io nel tempo siamo molto cambiati. Il cambiamento a volte unisce e a volte no. Noi due, purtroppo, non ci siamo più capiti... Allora è iniziato un periodo molto lungo – quasi tre anni ormai – in cui ci siamo parlati, ci siamo confrontati. Abbiamo provato in tutti i modi a risolverli, quei problemi, ma purtroppo non è bastato... E alla fine abbiamo deciso di comune accordo, con grandissimo dolore e con grandissima civiltà, di prendere strade diverse. Lo abbiamo fatto perché crediamo troppo al valore della famiglia per tenerla in piedi a qualunque costo, come facciata, senza onestà. È un atto non dico di amore, ma di rispetto per l'amore che c'è stato tra di noi».

    Nell'intervista, oltre a parlare dei sensi di colpa nei confronti dei figli, Bova mette le cose in chiaro sulla sua situazione con il fisco – dopo il sequestro di tre abitazioni di sua proprietà – sul recente ricovero in ospedale e affronta le voci sulla sua sessualità: «Lo dico apertamente, mi piacciono le donne. Se fossi omosessuale, credo che non avrei nessun problema a riconoscerlo. O forse non lo direi: perché questo obbligo di dichiararsi, di giustificarsi? Nessuno va in giro a dire: piacere, sono etero. Più di metà dei miei amici sono gay. Persone con cui sono cresciuto e andato a scuola, con cui lavoro. È per loro, soprattutto, che mi fa ribrezzo questo modo razzista e retrogrado di usare l’etichetta di omosessuale come una macchia inconfessabile, come una peste».
     
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2 replies since 30/9/2013, 22:09   39 views
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