La panchina di Mariella Forever

Janet Yellen alla guida della federal reserve

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    LA BANCA CENTRALE USA
    Obama nomina Janet Yellen:
    è la prima donna alla guida della Fed
    La scelta del presidente per il dopo Bernanke: una «colomba»
    che ha come primo obiettivo la lotta alla disoccupazione


    Janet Yellen, 67 anni: guiderà la Federal Reserve dal 1° febbraio (Ap)

    La decisione era ormai scontata, ora c’è l’ufficialità: Barack Obama nominerà mercoledì Janet Yellen alla guida della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. L’attuale vice di Ben Bernanke, il cui mandato scade il 31 gennaio, sarà dunque, a 67 anni, la prima donna a presiedere l’istituzione centenaria le cui scelte indirizzano il corso dell’economia mondiale.

    PROFILO LIBERAL - Il profilo della Yellen è noto: quello di un’economista rispettata e di marcata inclinazione liberal, che crede in un mercato regolato per combatterne abusi e storture e che per far fronte alla disoccupazione non esita a correre il rischio di far salire l’inflazione. Non a caso, da vice chairwoman della Fed è stata la principale sostenitrice della politica monetaria espansiva portata avanti da Bernanke nei suoi due mandati, e in particolare a partire dalla crisi del 2008: una politica che punta a rilanciare investimenti e crescita tenendo i tassi di interesse in prossimità dello zero e pompando nell’economia americana qualcosa come 85 miliardi di dollari al mese attraverso l’acquisto massiccio di titoli pubblici.

    LA FINE DEI MAXI-STIMOLI - Ora, mentre infuria lo scontro tra il presidente e il partito repubblicano - con lo shutdown governativo che sarebbe nulla rispetto al mancato innalzamento del tetto del debito e al conseguente default Usa - la domanda è quando la Fed avvierà il progressivo ritiro dei maxi-stimoli. In giugno Bernanke aveva annunciato la fine degli acquisti di titoli per la metà del 2014, una tempistica che ha però evitato di confermare a settembre. I primi passi in senso restrittivo sono attesi entro fine anno, forse già ad ottobre. La scommessa per la Yellen sarà proseguire la tendenza senza compromettere una ripresa alquanto vulnerabile. Per questo è prevedibile che farà di tutto per non scostarsi dall’impegno della Fed a non aumentare i tassi finché la disoccupazione Usa non scenderà al 6,5 per cento (in agosto era al 7,3), mantenendo però la soglia massima dell’inflazione al 2,5 per cento.

    CURRICULUM FORMIDABILE - Newyorkese di Brooklyn (liceo a Fort Hamilton), Yellen ha scoperto la passione per l’economia alla Brown University grazie a un mentore d’eccezione come James Tobin, il celebre teorico della tassazione sulle transazioni internazionali, che rimase incantato dalla meticolosità dell’allieva nel prendere appunti. Phd a Yale, dieci anni di insegnamento a Berkeley, cattedre anche a Harvard e alla London School of Economics: il tutto tra ponderosi tomi di politica monetaria e brillanti saggi su delinquenza giovanile e madri single. Un curriculum formidabile che nel 1977 valse alla Yellen l’ingresso nel board della Fed. Tra i colleghi c’era George Akerlof, futuro Nobel (nel 2001) ma soprattutto futuro marito di Janet (nel 1978, ne nacque un figlio senza alternative: è un brillante economista). Democratica dichiarata da sempre, alla fine degli anni ’90 guidò lo staff degli advisor economici di Bill Clinton. Poi l’incarico di presidente della Fed di San Francisco, da dove segnalò, inascoltata, i rischi della bolla immobiliare.

    IL RAPPORTO CON OBAMA – L’attuale presidente la chiamò durante la campagna del 2008: nessuno gli parve più adatto a spiegargli la crisi che stava mettendo in ginocchio il paese. Alla guida della Fed, però, Obama avrebbe preferito Lawrence Summers, poi bruciato dal fuoco amico: una inusuale lettera dei senatori democratici ha indotto il leader alla marcia indietro a favore della paladina dei disoccupati. «Quando gli obiettivi del pieno impiego e dell’inflazione bassa confliggono, una politica saggia e umana sceglie di far salire l’inflazione», disse nel 1995. Da quanto Janet Yellen potrà restare fedele a questi principi, a partire dal 1° febbraio 2014, dipenderanno molti destini. E non soltanto in America.
    09 ottobre 2013

    fonte corriere.it
     
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