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Il solito pagliaccio,non si smentisce mai
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IL PARTITO DEMOCRATICO Dal «rispetto» al «game over» L’odio freddo tra i dem nell’assemblea della scissione Renzi: in questi mesi il Pd non si è rispettato, ha bestemmiato il suo tempo. Epifani lo attacca. L’appello all’unità di Veltroni: no a questo demone. Poi in serata la nota di Emiliano, Rossi e Speranza: Matteo, l’hai voluto tu
«E si combattono non come un popolo imparentato, non come avversari prossimi, ma come nemici estranei, di stirpe straniera, infierendo reciprocamente con tanta crudeltà…» Fatta la tara a tutte le differenze di epoca e di gravità, lo scontro nel Pd ricorda davvero, almeno un po’, lo sconcerto del biografo di Federico Barbarossa, Rahewino, davanti all’ostilità che divideva fra loro le genti lombarde: ma come possono odiarsi tanto? Certo, lo scontro non riguarda tutti. Anzi, sono in diversi gli uomini di buona volontà che ci provano, in questa che potrebbe essere l’ultima assemblea del partito, a trovare una mediazione. A implorare gesti di apertura da una parte e dall’altra. Niente da fare. «Ormai c’è troppo rancore. Troppo…», sospira Luigi Berlinguer.
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Renzi la vittima :"Il colle non ci manda a votare senza legge elettorale?. io sono vittima e ostaggio della legge elettorale».
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