PEDOFILIA, IN CARCERE PROFESSORE DI RELIGIONE: "HA ABUSATO DI DUE 13ENNI"

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    GENOVA - Un invito a seguirlo, poi l'offerta di soldi per comprare una bibita, le avances, i palpeggiamenti a due ragazzini di 13 anni. Per questi motivi, secondo l'accusa, Alberto Giannino, insegnante di materie religiose di Voghera, 51 anni, leader e presidente dell' associazione culturale docenti cattolici, è finito in carcere. È stato arrestato dalla polizia, che è andato a prenderlo nella sua casa di Voghera.

    CAREZZE EQUIVOCHE Tutta colpa di quelle carezze nelle parti intime che sarebbero avvenute la notte del 24 agosto nella zona del Castello, a Rapallo, cittadina del golfo del Tigullio, dove il docente ha una seconda casa. Lui nega tutto, ma al gip non ha risposto. Contro di lui gli occhi attenti del papà di uno dei ragazzini che avrebbe notato l'atteggiamento insolito di quel signore, ma sarebbe rimasto freddo, chiamando l'altro genitore e la polizia.

    "SONO INNOCENTE" «Non ho fatto nulla - dice - è tutto un equivoco», ma la procura di Chiavari ha chiesto e ottenuto la sua carcerazione. Giannino è accusato di atti sessuali con minori di età inferiore ai 14 anni e detenuto nel carcere di Chiavari. Il suo legale ne ha chiesto i domiciliari, sottolineando che è incensurato, che è diabetico grave, stato incompatibile a suo dire con il carcere, e che deve accudire giornalmente la madre invalida al 100%. Il giudice ha respinto l'istanza e ora il professor Giannino minaccia lo sciopero della fame. Ma quella notte, nella penombra, sarebbero comparsi preservativi e un ragazzino con i pantaloni calati. Insomma abusi, che i due cugini tredicenni, stranieri, dovranno confermare in un incidente probatorio che affronteranno con l'aiuto di uno psicologo. E pensare che Giannino, che ha anche una tessera da giornalista pubblicista in tasca, è sempre intervenuto con decisione per difendere l'infanzia e la adolescenza. Lo aveva fatto intervenendo nel dibattito sul bullismo a scuola dicendo che «ci sono tanti bulli anche tra gli insegnati», o quando un ragazzo napoletano subì abusi durante una gita e lui chiese la rimozione della preside, invitandola a «meditare sua cosa sia l'educazione dei giovani». E si era anche schierato con Celentano dopo le polemiche nate dal suo intervento al Festival di Sanremo quando il 'molleggiatò invitò i giornali cattolici a parlare di più di Dio, ed aveva attaccato le coppie omosessuali dicendo che «vivono di piacere ed erotismo e sono nel peccato». Ora toccherà a lui difendersi dall'accusa di abusi, dovrà essere lui a cancellare un peccato, quella di aver approfittato dell'ingenuità di due ragazzini. «Non ho fatto nulla», continua a ripetere Giannino.
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