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Caldo killer, morto Franco Nunziata. Succede a Torre del Greco. Franco Nunziata, che come tanti cercava refrigerio dall’afa dei giorni scorsi, è morto dopo aver accusato un malore mentre faceva il bagno. Franco Nunziata si trovava sulla spiaggia libera, nei pressi del bar “Il rosso e il nero”, ed era in compagnia della moglie. Un momento di relax che si è trasformato presto in tragedia.
Dopo essersi sentito male, sono scattati subito i soccorsi. I bagnini, allertati dalle grida della moglie, lo hanno trascinato fuori dall’acqua a riva, ma l’uomo è morto comunque. Il 118, giunto sul posto, ha tentato le manovre di rianimazione prima di constatare il decesso di Franco. Sul posto sono accorsi gli agenti del commissariato di Torre del Greco, agli ordini del primo dirigente Davide Della Cioppa, ma ormai l’uomo giaceva sulla sabbia senza vita. I bagnanti sono stati allontanati è la moglie dell’uomo è sotto shock. Solo pochi giorni fa il caldo aveva fatto un’altra vittima in Cilento, a Palinuro.
In questa circostanza a perdere la vita un uomo di 83 anni, anche lui vittima di un malore mentre si trovava sulla spiaggia. Le alte temperature di questi giorni possono purtroppo risultare fatali per soggetti cardiopatici, anziani e bambini. I rischi maggiori sono i colpi di calore e gli infarti. I medici suggeriscono di evitare di uscire nelle ore più calde, di bere molto e di evitare l’esposizione prolungata al sole. A stroncare Franco Nunziata è stato forse un infarto. L’infarto del miocardio (o miocardico) si verifica quando un trombo (coagulo di sangue) interrompe improvvisamente il flusso di sangue all’interno di un’arteria coronaria (vaso sanguigno che porta il sangue ad una parte del muscolo cardiaco). L’interruzione del flusso sanguigno diretto al cuore, con il protrarsi dei minuti ed ore può danneggiare o distruggere (necrosi) una parte del muscolo cardiaco (miocardio).
Tuttavia, se il flusso sanguigno viene ripristinato in tempi brevi, il danno al cuore può essere limitato o addirittura evitato. Un infarto del miocardio, anche chiamato attacco cardiaco, può essere fatale. Questo succede per lo più quando le persone confondono i loro sintomi con una malattia meno grave, come l’indigestione, e ritardano l’accesso in ospedale. Dunque, per ridurre la mortalità è fondamentale che il paziente o i familiari riconoscano prontamente i sintomi al fine di attivare i soccorsi e le relative strategie terapeutiche urgenti (farmacologica e soprattutto riperfusione meccanica con angioplastica). www.caffeinamagazine.it/
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