La panchina di Mariella Forever

UGO TOGNAZZI "GRANDIOSO"

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    ROMA - Alla vigilia dell'inaugurazione del prossimo festival di Roma, saranno esattamente 20 anni dalla data della scomparsa di Ugo Tognazzi, il piu' anomalo, il piu' sommesso, il piu' controverso tra i mitici ''colonnelli della risata'' che resero celebre in tutto il mondo la commedia all'italiana. Dove Sordi era debordante, Manfredi ''provinciale'', Gassman intellettuale, Ugo Tognazzi (nato a Cremona il 23 marzo del 22 e morto nel sonno a Roma il 27 ottobre del '90) era l'immagine stessa dell'italiano medio, capace di eroismi e vilta', di sorrisi e malinconie come ciascuno di noi.

    Fin dal nome, Ugo, a cui avrebbe fatto riferimento indiretto Massimo Troisi in una delle piu' celebri tra le sue gag quando battezzava quel nome di appena tre lettere come l'appellativo ideale per un figlio. Nella sua attenzione al cinema del passato, il Presidente del festival di Roma, Gian Luigi Rondi, ha voluto mettere idealmente la prossima edizione della sua creatura sotto l'egida del Grande Ugo, ha affidato alla figlia Maria Sole un inedito ''Ritratto di mio padre'', ha disperso ''pillole'' del talento interpretativo di Tognazzi prima di ogni proiezione ufficiale, ha invitato fuori concorso il figlio Ricky col suo nuovo film, ''Il padre e lo straniero''.

    Sara' la volta buona che il cinema italiano gli riconoscera' un talento assoluto e curioso, sempre messo un po'in ombra per il suo gusto della normalita' e dell'understatement. Eppure questo inimitabile figlio della pianura padana, degli umori di una terra sospesa tra l'operosa Lombardia e la gaudiosa Emilia, ha scritto pagine memorabili come attore, pagine originali come regista, capitoli unici nella storia della radio e della tv e perfino prove letterarie nel nome della sua grande passione (oltre alle donne) per la gastronomia.

    Figlio di un assicuratore, debutta ad appena quattro anni sul palcoscenico al teatro Donizetti di Bergamo. Se e' una premonizione, Ugo non se ne accorge tanto da impiegarsi come operaio alla Negroni (dove si insaccano i famosi salumi) ad appena 14 anni. Ma il tarlo della scena lo porta a entrare in una filodrammatica, ad organizzare spettacoli per le forse armate durante la leva di guerra, a lasciare in tutta fretta divisa e lavoro dopo l'8 settembre per sbarcare a Milano nel 1945. Notato da Wanda Osiris a un serata per dilettanti, debutta nella rivista e cinque anni dopo, insieme a Walter Chiari, nel cinema con ''I cadetti di Guascogna'' di Mario Mattoli. Suoi maestri all'accademia della risata saranno i grandi artigiani dell'epoca, da Giorgio Simonelli a Carlo Ludovico Bragaglia, da Giorgio Bianchi a Camillo Mastrocinque.

    Intanto scopre la neonata televisione e, in coppia con Raimondo Vianello diventa un beniamino del pubblico finche' una bravata di troppo durante il celeberrimo ''Un due tre'' (i due satireggiano sugli infortuni galanti del Presidente della Repubblica, Gronchi) non comporta la chiusura immediata del programma e la quarantena di Tognazzi e Vianello sul piccolo schermo.

    Poco male perche' al cinema Tognazzi passa da una rivincita all'altra. Conquistata la stima dei critici nel '59 con ''Policarpo ufficiale di giornata'' di Mario Soldati, trionfa nel '61 con ''Il federale'' di Luciano Salce (a cui rimarra' legatissimo) e poi con ''La marcia su Roma'' di Dino Risi (1962) in cui introduce tutti gli umori linguistici del dialetto cremonese. L'anno dopo divide lo schermo con i suoi futuri compagni di una stagione ne ''I mostri'' ancora per Dino Risi.. Sempre nel '63 incontra per la prima volta Marco Ferreri che ne fara' il suo attore/feticcio da ''La donna scimmia'' a ''La grande abbuffata''.

    Talento inquieto (alla fine della carriera conoscera' come l'amico Gassman il morso della depressione), Ugo Tognazzi non e' solo attore di commedia. Disegna un personaggio memorabile per Antonio Pietrangeli in ''Io la conoscevo bene'' (65), incoraggia il giovane Ettore Scola ai tempi de ''Il commissario pepe'' (69), presta il volto a Pier Paolo Pasolini per ''Porcile'' (stesso anno), attinge al surrealismo visionario di Dino Buzzati per il suo primo vero film da regista (''Il fischio al naso'', 1967), garantisce per lo sconosciuto Pupi Avati nei primi anni '70 (''La mazurka del barone''). Alberto Bevilacqua (che debutta come regista grazie al successo letterario) lo vuole per il suo Doberdo', commendatore burbero e industriale di provincia de ''La califfa'', ruolo che Tognazzi affinera' ancora grazie a Bernardo Bertolucci ne ''La tragedia di un uomo ridicolo'' con cui vince la Palma d'oro a Cannes nel 1981.

    Intanto da' l'avvio alle due serie cinematografiche piu' popolari della sua carriera: ''Amici miei'' con Mario Monicelli (dal 1975 in poi) e ''Il vizietto'' con Edouard Molinaro (dal 1978). Non tradira' mai i suoi piu' cari amici di set, lavorando fino alla fine della vita con Monicelli, Risi, Avati, Corbucci. La sua ultima regia (il pensoso ''I viaggiatori della sera'') e' del 1979, ma gia' nel 1980 era Ettore Scola a cucirgli addosso un affettuoso ritratto col personaggio del produttore dalle velleita' intellettuali de ''La terrazza''.

    Per capirne la grandezza basta specchiarsi in una sua foto, uno scatto qualsiasi da uno dei suoi tanti successi: l'espressione dolce, lo sguardo lontano, la bocca gia' piegata al sorriso, le mani febbrili come se preparasse un piatto prelibato o impugnasse una racchetta da tennis (sua divertita passione che gli fece organizzare un torneo annuale in cui si vinceva uno scolapasta), la camminata ordinaria che lo faceva svanire tra la folla come una sommessa apparizione. Cosi' se n'e' andato, cosi' oggi ritorna.

    ANSA
     
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    Ugo Tognazzi

    27 ottobre 1990



    Attore, regista.
    Iniziò quattordicenne a lavorare come operaio, e, parallelamente a recitare nel teatro del dopolavoro. Durante la ferma militare organizzava spettacoli di varietà per i commilitoni e, nel 1944 vinse un concorso per dilettanti che gli aprì le porte verso il mondo dello spettacolo. Dopo la guerra iniziò ufficialmente la sua carriera in teatro, specialmente quando cominciò a lavorare nel varietà con Wanda Osiris. Debuttò nel cinema con 'I cadetti di Guascogna' del 1950, di Mario Mattoli. La svolta fu nel 1951 quando conobbe Raimondo Vianello: i due fecero coppia per parecchi anni partecipando a molti film e spettacoli TV. Nel 1962 la fortunata coppia si divise, ma la carriera di Ugo Tognazzi continuò la ascesa. Innumerevoli i film da lui interpretati (e non solo in ruoli satirici, come per es. 'La tragedia di un uomo difficile' del 1981 di Bernardo Bertolucci - Ugo vinse la Palma d'oro come miglior attore al Festival di Cannes) e i riconoscimenti ed i premi. Tra i tanti lavori del grande schermo ricordiamo le serie di: 'Amici miei' dal 1976 al 1985 e 'Il Vizietto' dal 1978 al 1985. Sua grande passione fu per la cucina, pubblicò un libro di ricette ('L'Abbuffone') e partecipò a molte trasmissioni e rubriche giornalistiche come consulente culinario. Si spense nel 1990 a causa di una emorragia cerebrale.
     
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    un attimo c'è, l'attimo dopo non c'è più...

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    Teatrografia


    1944 - Spettacolissimo
    1944 - Si chiude (quasi) all'alba
    1945 - Vive le donne!
    1945 - Polvere negli occhi
    1945 - Polvere di Broadway
    1946 - Bocca baciata
    1946 - Cento di queste donne
    1946 - Cavalcata di donne
    1948 - Febbre azzurra
    1948 - Paradiso per tutti
    1949 - Castellinaria
    1950 - Quel treno che si chiama desiderio
    1951 - Dove vai se il cavallo non ce l'hai
    1952 - Ciao fantasma
    1953 - Barbanera, bel tempo si spera
    1954 - Passo doppio
    1955 - Campione senza volere
    1955 - Il medico delle donne
    1956 - Il fidanzato di tutte
    1957 - Uno scandalo per Lilli
    1957 - Papà mio marito
    1957 - L'uomo della grondaia
    1960 - Gog e Magog
    1975 - Il Tartufo
    1986 - Sei personaggi in cerca d'autore
    1988 - L'avaro
    1989 - M. Butterfly
    Attore
    Nel ruolo del pensionato milanese in Signore e signori, buonanotte (1976).
    Nel ruolo del barbiere comunista "Baffo" in Nené (1977).

    I cadetti di Guascogna, regia di Mario Mattòli (1950)
    Auguri e figli maschi!, regia di Giorgio Simonelli (1951)
    Una bruna indiavolata, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1951)
    La paura fa 90, regia di Giorgio Simonelli (1951)
    L'incantevole nemica, regia di Claudio Gora (1953)
    Sua Altezza ha detto: no!, regia di Maria Basaglia (1954)
    L'amore in città - episodio Gli italiani si voltano, regia di Alberto Lattuada (1953)
    Café chantant, regia di Camillo Mastrocinque (1954)
    Siamo tutti milanesi, regia di Mario Landi (1954)
    Se vincessi cento milioni, regia di Carlo Moscovini (1954)
    Milanesi a Napoli, regia di Enzo Di Gianni (1955)
    Ridere! Ridere! Ridere!, regia di Edoardo Anton (1955)
    La moglie è uguale per tutti, regia di Giorgio Simonelli (1955)
    Totò nella luna, regia di Steno (1958)
    Domenica è sempre domenica, regia di Camillo Mastrocinque (1958)
    Mia nonna poliziotto, regia di Steno (1958)
    Marinai, donne e guai, regia di Giorgio Simonelli (1958)
    Psicanalista per signora, regia di Jean Boyer (1959)
    Il terribile Teodoro, regia di Roberto Montero (1959)
    La duchessa di Santa Lucia, regia di Roberto Montero (1959)
    Non perdiamo la testa, regia di Mario Mattoli (1959)
    Le cameriere, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1959)
    Tipi da spiaggia, regia di Mario Mattòli (1959)
    La sceriffa, regia di Roberto Bianchi Montero (1959)
    La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
    I baccanali di Tiberio, regia di Giorgio Simonelli (1959)
    Assi alla ribalta, regia di Ferdinando Baldi (1959)
    Guardatele ma non toccatele, regia di Mario Mattòli (1959)
    Policarpo, ufficiale di scrittura, regia di Mario Soldati (1959)
    La Pica sul Pacifico, regia di Roberto Bianchi Montero (1959)
    Non perdiamo la testa, regia di Mario Mattòli (1959)
    Noi siamo due evasi, regia di Giorgio Simonelli (1959)
    Fantasmi e ladri, regia di Giorgio Simonelli (1959)
    Femmine di lusso, regia di Giorgio Bianchi (1960)
    A noi piace freddo...!, regia di Steno (1960)
    Un dollaro di fifa, regia di Giorgio Simonelli (1960)
    Genitori in blue-jeans, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
    Le olimpiadi dei mariti, regia di Giorgio Bianchi (1960)
    Tu che ne dici?, regia di Silvio Amadio (1960)
    Il principe fusto, regia di Maurizio Arena (1960)
    Il mio amico Jekyll, regia di Marino Girolami (1960)
    Gli incensurati, regia di Francesco Giaculli (1961)
    Il federale, regia di Luciano Salce (1961)
    Che gioia vivere, regia di René Clément (1961)
    Il mantenuto, regia di Ugo Tognazzi (1961)
    La ragazza di mille mesi, regia di Steno (1961)
    I magnifici tre, regia di Giorgio Simonelli (1961)
    Sua Eccellenza si fermò a mangiare, regia di Mario Mattòli (1961)
    Cinque marines per cento ragazze, regia di Mario Mattòli (1961)
    Pugni pupe e marinai, regia di Daniele D'Anza (1961)
    Psycosissimo, regia di Steno (1961)
    I tromboni di fra' Diavolo, regia di Giorgio Simonelli (1962)
    Una domenica d'estate, regia di Giulio Petroni (1962)
    Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1962)
    La cuccagna (film 1962), regia di Luciano Salce (1962)
    La voglia matta, regia di Luciano Salce (1962)
    I motorizzati, regia di Camillo Mastrocinque (1962)
    La marcia su Roma, regia di Dino Risi (1962)
    Liolà, regia di Alessandro Blasetti (1963)
    Ro.Go.Pa.G. - episodio Il pollo ruspante, regia di Ugo Gregoretti (1963)
    I mostri, regia di Dino Risi (1963)
    I fuorilegge del matrimonio, regia di Valentino Orsini, Paolo e Vittorio Taviani (1963)
    Le ore dell'amore, regia di Luciano Salce (1963)
    Una storia moderna: l'ape regina, regia di Marco Ferreri (1963)
    La vita agra, regia di Carlo Lizzani (1964)
    Alta infedeltà - episodio Gente moderna, regia di Mario Monicelli (1964)
    Controsesso - episodio Il professore, regia di Marco Ferreri (1964)
    La donna Scimmia, regia di Marco Ferreri (1964)
    Il magnifico cornuto, regia di Antonio Pietrangeli (1964)
    Risate all'italiana, registri vari (1964)
    Io la conoscevo bene, regia di Antonio Pietrangeli (1965)
    Menage all'italiana, regia di Franco Indovina (1965)
    L'uomo dei cinque palloni, regia di Marco Ferreri (1965)
    I complessi - episodio Il complesso della schiava nubiana, regia di Franco Rossi (1965)
    Una moglie americana, regia di Gian Luigi Polidoro (1965)
    Oggi, domani, dopodomani - episodio L'uomo dei cinque palloni, regia di Marco Ferreri (1965)
    Le piacevoli notti, regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani (1966)
    L'immorale, regia di Pietro Germi (1966)
    Una questione d'onore, regia di Luigi Zampa (1966)
    Follie d'estate, regia di Carlo Infascelli, Edoardo Anton (1966)
    I nostri mariti - episodio Il marito di Attilia, regia di Dino Risi (1966)
    Marcia nuziale, regia di Marco Ferreri (1966)
    Il fischio al naso, regia di Ugo Tognazzi (1967)
    Il padre di famiglia, regia di Nanni Loy (1967)
    Barbarella, regia di Roger Vadim (1967)
    Straziami, ma di baci saziami, regia di Dino Risi (1968)
    Sissignore, regia di Ugo Tognazzi (1968)
    Satyricon, regia di Gian Luigi Polidoro (1969)
    Il commissario Pepe, regia di Ettore Scola (1969)
    Nell'anno del Signore, regia di Luigi Magni (1969)
    Porcile, regia di Pier Paolo Pasolini (1969)
    La bambolona, regia di Franco Giraldi (1969)
    Splendori e miserie di Madame Royale, regia di Vittorio Caprioli (1970)
    Cuori solitari, regia di Franco Giraldi (1970)
    La Califfa, regia di Alberto Bevilacqua (1970)
    Venga a prendere il caffè da noi, regia di Alberto Lattuada (1970)
    In nome del popolo italiano, regia di Dino Risi (1971)
    La supertestimone, regia di Franco Giraldi (1971)
    Stanza 17-17 palazzo delle tasse, ufficio imposte, regia di Michele Lupo (1971)
    L'udienza, regia di Marco Ferreri (1971)
    Questa specie d'amore, regia di Alberto Bevilacqua (1972)
    Il generale dorme in piedi, regia di Francesco Massaro (1972)
    Il maestro e Margherita, regia di Aleksandar Petrovic (1972)
    Vogliamo i colonnelli, regia di Mario Monicelli (1973)
    La proprietà non è più un furto, regia di Elio Petri (1973)
    La grande abbuffata, regia di Marco Ferreri (1973)
    La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, regia di Pupi Avati (1974)
    Romanzo popolare, regia di Mario Monicelli (1974)
    Permettete signora che ami vostra figlia?, regia di Gian Luigi Polidoro (1974)
    Non toccare la donna bianca, regia di Marco Ferreri (1974)
    L'anatra all'arancia, regia di Luciano Salce (1975)
    La smagliatura, regia di Peter Fleischmann (1975)
    Amici miei, regia di Mario Monicelli (1975)
    Cattivi pensieri, regia di Ugo Tognazzi (1976)
    Telefoni bianchi, regia di Dino Risi (1976)
    Signore e signori, buonanotte, regia di Luigi Comencini, Nanni Loy, Luigi Magni, Mario Monicelli ed Ettore Scola (1976)
    Al piacere di rivederla, regia di Marco Leto (1976)
    La stanza del vescovo, regia di Dino Risi (1977)
    I nuovi mostri, regia di Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola (1977)
    Il gatto, regia di Luigi Comencini (1977)
    Casotto, regia di Sergio Citti (1977)
    Nené, regia di Salvatore Samperi (1977)
    Dove vai in vacanza? - episodio Sarò tutta per te, regia di Mauro Bolognini (1978)
    La mazzetta, regia di Sergio Corbucci (1978)
    Il vizietto, regia di Edouard Molinaro (1978)
    Primo amore, regia di Dino Risi (1978)
    L'ingorgo, regia di Luigi Comencini (1979)
    I viaggiatori della sera, regia di Ugo Tognazzi (1979)
    Il vizietto II, regia di Edouard Molinaro (1980)
    La terrazza, regia di Ettore Scola (1980)
    Sono fotogenico, regia di Dino Risi (1980)
    I seduttori della domenica - episodio Il carnet di Armando, regia di Dino Risi (1980)
    Arrivano i bersaglieri, regia di Luigi Magni (1980)
    La tragedia di un uomo ridicolo, regia di Bernardo Bertolucci (1981)
    Amici miei atto II, regia di Mario Monicelli (1982)
    Scusa se è poco, regia di Marco Vicario (1982)
    Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada, regia di Lina Wertmuller (1983)
    Il petomane, regia di Pasquale Festa Campanile (1983)
    Fatto su misura, regia di Francesco Laudadio (1984)
    Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, regia di Mario Monicelli (1984)
    Dagobert, regia di Dino Risi (1984)
    Amici miei atto III, regia di Nanni Loy (1985)
    Matrimonio con vizietto (Il vizietto III), regia di Georges Lautner (1985)
    Sogni e bisogni, regia di Franco Citti (1985)
    Yiddish Connection, regia di Paul Boujenah (1986)
    Ultimo minuto, regia di Pupi Avati (1987)
    Arrivederci e grazie, regia di Giorgio Capitani (1988)
    I giorni del commissario Ambrosio, regia di Sergio Corbucci (1988)
    Tolérance, regia di Pierre-Henry Salfati (1989)
    La battaglia dei tre tamburi di fuoco, regia di Souheil Ben-Barka e Uchkun Nazarov (1990)

    Regista [modifica]

    Il mantenuto (1961)
    Il fischio al naso (1967)
    Sissignore (1968)
    Cattivi pensieri (1976)
    I viaggiatori della sera (1979)


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    OGGI NACQUE


    23 marzo: Ugo Tognazzi, Franco Battiato







    Ugo Tognazzi

    Ugo Tognazzi



    23 marzo 1922


    Cremona - Italia


    Fu un giovedì di 93 anni fa.


    ---


    Scomparve il


    27 ottobre 1990


    Roma - Italia


    Aveva 68 anni.

    ---




    Attore, regista.

    Iniziò quattordicenne a lavorare come operaio, e, parallelamente a
    recitare nel teatro del dopolavoro. Durante la ferma militare
    organizzava spettacoli di varietà per i commilitoni e, nel 1944 vinse un
    concorso per dilettanti che gli aprì le porte verso il mondo dello
    spettacolo. Dopo la guerra iniziò ufficialmente la sua carriera in
    teatro, specialmente quando cominciò a lavorare nel varietà con Wanda Osiris.
    Debuttò nel cinema con 'I cadetti di Guascogna' del 1950, di Mario
    Mattoli. La svolta fu nel 1951 quando conobbe Raimondo Vianello: i due
    fecero coppia per parecchi anni partecipando a molti film e spettacoli
    TV. Nel 1962 la fortunata coppia si divise, ma la carriera di Ugo
    Tognazzi continuò la ascesa. Innumerevoli i film da lui interpretati (e
    non solo in ruoli satirici, come per es. 'La tragedia di un uomo
    difficile' del 1981 di Bernardo Bertolucci - Ugo vinse la Palma d'oro
    come miglior attore al Festival di Cannes) e i riconoscimenti ed i
    premi. Tra i tanti lavori del grande schermo ricordiamo le serie di:
    'Amici miei' dal 1976 al 1985 e 'Il Vizietto' dal 1978 al 1985. Sua
    grande passione fu per la cucina, pubblicò un libro di ricette
    ('L'Abbuffone') e partecipò a molte trasmissioni e rubriche
    giornalistiche come consulente culinario. Si spense nel 1990 a causa di
    una emorragia cerebrale.


     




     
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