La panchina di Mariella Forever

Taylor Swift regina del country tutta acqua e sapone

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  1. -Mariella-
     
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    Fenomeno Taylor: la regina del country tutta acqua e sapone
    La Swift scala i Grammy e sfida Beyoncé
    NEW YORK — E’ l’artista che ha venduto più dischi in America nel 2009, dopo Michael Jackson. Oltre ad aver vinto ogni premio possibile immaginabile—dall’MTV Video Music Awards al Country Music Awards e dal People’s Choice Award all’American Music Awards — ed essere stata inclusa nella lista delle 100 celebrità più potenti compilata da Forbes, Taylor Swift è in lizza con ben 8 nomination al Grammy che si terrà il prossimo 31 gennaio a Los Angeles. E sfida le 10 candidature di Beyoncé. Non male per una cantautrice country-pop di 21 anni che gira accompagnata sempre dalla madre e ha fatto fortuna imponendosi come la brava ragazza «tutta acqua e sapone » della porta accanto. Una yankee pura—bionda e dagli occhi azzurri — nominata «entertainer dell’anno» persino dal giornale delle forze armate Usa, Stars and Stripes. «In un’era di musicisti pre-confezionati a tavolino —teorizza la direttrice Danielle L. Kiracofe — Taylor è riuscita ad imporsi con classe e misura, senza usare parolacce e senza danzare nuda attorno ad un palo».

    Taylor Swift


    I tabloid scandalistici si sono occupati di lei soltanto all’indomani dell’MTV Video Music Award, quando il rapper Kanye West è salito sul palco e le ha strappato il microfono di mano, durante il suo discorso di ringraziamento, dicendo che «il video di Beyoncé meritava di vincere al posto suo». Perfino il presidente Obama è intervenuto in sua difesa. La riprova, se ce ne fosse bisogno, del suo status di icona pop per milioni di giovani americani bianchi tra i 10 e i 20 anni. Un po’ come la Britney Spears «vergine » degli esordi. Nonostante il suo debutto ufficiale sia avvenuto soltanto nel 2006, con il singolo «Tim McGraw», la Taylor ha superato in popolarità baby-idoli quali Miley Cyrus, Justin Bieber e i Jonas Brothers. Oggi non può neppure uscire a comperare il latte senza essere assalita da schiere di fan che le chiedono l’autografo. Nei grandi magazzini va a ruba la «Taylor Swift doll», una bambola che le assomiglia e - pigiando un bottone - canta tutti i suoi hit discografici. «Cresci giocando con le bambole, poi un giorno ti svegli e sei diventata tu una bambola », ironizza Taylor. E’ stato un lungo viaggio verso la fama, il suo, iniziato quand’era ancora alle elementari. Nata a Wyomissing, in Pennsylvania - cresciuta col fratello minore Austin in una fattoria di abeti natalizi—all’età di dieci anni inizia ad esibirsi in concorsi di karaoke, festival e fiere. A 12 impara a suonare la chitarra e scrive la sua prima canzone, «Lucky You». Quando ne compie quattordici, il padre intermediario finanziario e la mamma casalinga, decidono di trasferirsi a Nashville per darle un futuro nell’industria discografica. Nella città di Johnny Cash riesce a catturare l’attenzione dell’impresario Scott Borchetta, che le propone di essere la prima artista nella casa discografica da lui appena fondata, Big Machine Records, la sua attuale etichetta.

    Il resto è storia. Nonostante i soldi e la gloria, Taylor continua ad andare in giro con la stessa Lexus sgangherata che le hanno regalato i genitori a 15 anni, evitando le stravaganze alla Paris Hilton come la peste. «I miei mi hanno sempre dato la libertà di fare ciò che voglio — spiega — Sono maggiorenne e se volessi andare ad ubriacarmi nei locali o correre nuda per strada potrei farlo. Ma non mi interessa». Ma la sua «normalità» ha un prezzo, come dimostrano i siti anti-Taylor che già stanno spuntando come funghi nel web dove viene accusata d’essere conformista, repressa, barbosa. «Che mondo è quello che ti chiama secchiona, anormale e noiosa solo perché non ti fai arrestare per droga a 19 anni?», ribatte lei, rimandando al mittente le accuse di essere una barbie bionda tutta look e niente cuore. Anche lei, in fondo, sa essere stravagante. Come quando acquistò un mega-bus con caminetto e palestra incorporati per il suo Fearless Tour tutto esaurito attraverso 52 città in 38 Stati e province in Usa. e Canada. «L’ho comperato per il mio entourage, mi piace spendere soldi per i miei collaboratori. Anche al ristorante lascio mance altissime». Chi cerca una traccia di sana ribellione giovanile la trova nella sua musica: un misto di pop commerciale e country testi autobiografici dai toni aspri. Lo sfogo per la sofferenza provata per anni al liceo, quando le altre ragazzine si comportavano male con lei e la escludevano o i boyfriend la mollavano spezzandole il cuore. «Sono brava e buona con tutti ma se ti comporti male con me, prima o poi ci scrivo sopra una canzone che non ti piacerà», mette in guardia. Ne sa qualcosa Joe dei Jonas Brothers che dopo aver osato mollarla con un semplice sms è stato «punito» nella canzone «Forever and Always» di «Fearless».

    Alessandra Farkas
    15 gennaio 2010
    fonte corriere della sera
     
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21 replies since 15/1/2010, 10:47   621 views
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