La panchina di Mariella Forever

Papaveri: i fiori dell'estate

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    AMICIZIA...PECCATO SIA SULLA BOCCA DI TUTTI...MA NEL CUORE DI POCHI

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    Papaveri: i fiori dell'estate


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    Vigorose fioriture, capacità di tollerare il gelo e di riseminarsi da soli: ecco i fiori che colorano l'estate. In maggio e giugno capita di vedere aree coperte dalla fioritura di Papaver rhoeas, il rosolaccio, meraviglioso e infestante. Pianta annuale dai fusti eretti e pelosi alti fino a 60-80 cm, i papaveri annuali sono una risorsa preziosa per il giardino naturale e per arricchire di fiori una prateria lasciata volutamente al suo meraviglioso aspetto selvatico. Fragili e vistosi, i fiori hanno il tipico colore rosso brillante, ma ci sono anche di colore rosa, pesca, malva nelle nuove cultivar. La fioritura avviene in primavera-estate seguita da frutti che sono curiose capsule campanulate. Il papavero annuale ama il pieno sole, in qualsiasi terreno ben drenato, anche povero e sassoso, eccetto i suoli molto acidi. Le varietà coltivate sono spesso originate da Papaver nudicaule, e anche se poco diffuso c'è anche Papaver somniferum, il papavero da oppio di cui sono reperibili alcune varietà dalla pregiata fioritura. Particolarmente belle solo le fioriture dei papaveri annuali "Shirley", che nascono facilmente da seme, in pieno sole. Annuali molto simili ai papaveri, tanto da essere note come papaveri della California, sono le escolzie, Eschscholzia californica, piante originare dell'America settentrionale e particolarmente diffuse negli Stati verso il Pacifico. Indicata per aiuole, bordure, giardini rocciosi e scarpate soleggiate, il papavero della California è una pianta dai fiori molto appariscenti, che tendono a chiudersi quando il cielo è nuvoloso. L’escolzia cresce bene al sole, in terreni poveri e sabbiosi ed è quindi indicata per le parti più difficili del giardino. Facile da coltivare, non richiede particolari cure. Si semina direttamente a dimora in marzo-aprile (o in settembre, se il terreno è leggero) coprendo appena i semi. Non si deve concimare. I fiori sono utilizzati anche da taglio e si raccolgono quando sono ancora in boccio. Per avere una fioritura continua, è meglio procedere a semine ripetute e distanziate di circa 15 giorni. Si deve però ricordare che l’escolzia tende ad autodisseminarsi e quindi a spuntare di nuovo negli anni successivi; può essere opportuno diradare le piantine o estirparle se sbucano a primavera in aree che non sono destinate a questa bella pianta.

    I PAPAVERI PERENNI

    Esistono però anche molte specie perenni che non temono il gelo; grande e apprezzabile è la scelta di varietà del papavero d'Oriente, gruppo di specie e varietà ibride spesso di alta statura e con fiori molto larghi. Alcune varietà hanno petali appuntiti, alte sono doppie, e la gamma di forme e colori è molto ampia. Di recente è apparsa anche la varietà “Ooh La La” con fiori stradoppi che sembrano peonie. Si tratta di fioriture perenni abbastanza facili e resistenti: richiedono terreno normale, ben drenato e non troppo ricco di materia organica, e tanto sole. Per avere un buon risultato d'insieme è consigliabile piantare gruppi di 3-5 esemplari nel secondo piano delle aiuole, dietro a piante più basse, con una densità di 5 piantine al mq perché lo sviluppo è rapido e vigoroso. Altri papaveri rari e belli Tra i papaveri perenni ci sono anche quelli d'Islanda (vedere scheda "Saper fare") e alcune specie rare ma presenti anche nella flora italiana, come il papavero alpino (Papaver rhaeticum) che sboccia in estate ad altitudini anche superiori a 3000 m, in ambienti sassosi, esposti al gelo e al sole. Davvero una specie coraggiosa, pari al Meconopsis o papavero blu dell'Himalaya, un gioielllo sensibile che solo i giardinieri più bravi e fortunati (ha bisogno di clima decisamente fresco) riescono a veder sbocciare.

    UN PAPAVERO BELLO E PERICOLOSO

    Papaver somniferum, magnifico papavero spontaneo nelle montagne asiatiche ma comune anche in Europa nelle zone con terreni calcarei: non è certo lui il colpevole di un disastro a livello planetario bensì il pessimo uso che l'uomo fa dei suoi poteri oppiacei. In Italia cresce selvatico nelle zone costiere, collinari e di bassa montagna (fino a 1200 m); i semi possono aspettare in quiescenza per diversi decenni le condizioni ideali alla germinazione. Un tempo veniva raccolto e usato per i suoi poteri calmanti. Ha natura infestante: si diffonde facilmente, anche negli ambienti più ostili.

    UN FIORE CAPACE DI TUTTO

    Il papavero selvatico è un'annuale di grande vigore e adattabilità. Il suo tempo di fioritura è piuttosto lungo e correlato all'andamento climatico: quest'anno il marzo molto soleggiato e tiepido lo ha fatto fioririre già a fine marzo-inizio aprile. Un tempo comune nei campi di grano, è oggi quasi assente dalle zone coltivate, dove viene combattuto con diserbanti, ma si è diffuso un po' ovunque nelle aree inselvatichite, anche ai bordi delle strade, lungo i marciapiedi dove riesce a sbucare persino dal cemento. In passato usato per i suoi principi attivi, oggi non viene consigliato in erboristeria domestica a causa del potenziale pericolo delle sostanze in esso presenti. In luglio non è raro incontrare i papaveri alpini, Papaver rhaeticum, piccole meraviglie coraggiose che sbocciano emergendo dalle rocce delle Dolomiti e in particolare nella zona intorno al Sassolungo e Val Gardena. Le fioriture sono però visibili solo a chi ama camminare: sbocciano in alta quota, anche sopra i 3000 m.

    UN GIOIELLO BLU COME IL CIELO

    Viene dalle fredde regioni dell'Hymalaia il papavero più bello e più difficile. Nel genere Meconopsis, botanicamente affine ai più comuni papaveri, sono presenti diverse specie e varietà dal colore blu intenso. Meconopsis betonicifolia è particolarmente bello; è una perenne che ama le estati fresche e gli inverni freddi e asciutti. Esiste anche in una rara versione a fiore bianco. Meconopsis horridula, dal fiore azzurro intenso, è una specie difficile da trovare (ma i semi sono reperibili sul web), con cuore color oro. Meconopsis x sheldonii "Lingholm" ha fiori blu profondo, con petali molto larghi.

    IL PAPAVERO D'ISLANDA

    Il papavero islandese è una delle molte specie ornamentali di questo genere; si tratta di una specie erbacea dalla bella e coloratissima fioritura a inizio estate. Il nome già chiarisce che la pianta gradisce climi freschi: è infatti originaria delle regioni dell'Europa settentrionale, ed è ideale ad esempio in alta collina e montagna, dove può essere coltivata in vaso o in aiuola. La specie è perenne ma è poco longeva, si tende quindi a coltivarla come annuale; produce fiori che, recisi, durano a lungo in vaso con acqua fresca. Esistono numerose specie dai colori diversi; tutte apprezzano un terreno fresco, sciolto e fertile, leggermente acido o neutro, mai completamente asciutto ma neppure costantemente bagnato. Non ha bisogno di molto: basta un po’ di concime liquido ogni quindici giorni, e si assiste a una bella fioritura. La coltivazione in zone con estate calda è un po’ difficoltosa; occorre scegliere un’area semiombreggiata e ben ventilata, evitando accuratamente i terreni troppo aridi e le aree soleggiate e battute dal vento caldo. Esistono altri papaveri piuttosto rari e amanti del clima fresco, come quello alpino (Papaver rhaeticum) e il papavero Arctomecon merriamii (Desert Bear poppy), tipico del Nevada e dello Utah, regioni USA asciutte in estate e con inverno gelidi e nevosi.

    UTILI PER ATTIRARE GLI INSETTI UTILI

    • Il ruolo importante dei papaveri per attirare la biodiversità è stato accertato dagli scienziati. Il colore dei fiori e la visibilità del cuore ricco di polline è un meccanismo naturale messo a punto nel corso dell'evoluzione per avere un richiamo nei confronti delle api e di altri insetti utili.

    • Chi ha alberi da frutto e ortaggi trae dunque un beneficio diretto dalla presenza di papaveri in giardino o ai bordi dell'orto. In passato era comune coltivarli nei pressi delle piante da orto proprio per sfruttare questo loro potente richiamo e favorire così l'impollinazione di pomodori, peperoni, melanzane, fagioli, piselli e altre verdure di cui si consumano i frutti o i semi.





    www.giardinaggioweb.net/posts/9488-...ori-dell-estate
     
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    Mondonotizie_94Soffre e non cede
    un fiore selvatico
    Tenace al vento
    S'offre e soffre, questione di apostrofi.
    Quel che conta è piegarsi e non spezzarsi, come questo papavero sbatacchiato dal vento. Coriaceo.
     
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    pensiero_del_giorno_234
     
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