Roma, allerta meteo a Genova: rinviata la partita con la Samp
La gara salta per maltempo a Genova. Di Francesco perde Schick: il ceco si ferma per un problema muscolare, fra 48 ore svolgerà altri esami diagnostici 08 Settembre 2017
ROMA - L'anticipo di campionato tra Sampdoria e Roma previsto per domani sera allo stadio Ferraris di Genova è stato rinviato a causa dell'emanazione dell'allerta arancione per temporali persistenti e forte pioggia. E' in corso la riunione tecnica al Centro operativo comunale che in tempi brevi comunicherà la decisione definitiva: nel caso di rinvio, il calendario fitto di impegni della Roma rende difficilissimo se non impossibile un recupero in tempi brevi.
Nel frattempo, Patrick Schick, che nell'allenamento odierno si era fermato per infortunio è stato sottoposto ad accertamenti strumentali che hanno messo in evidenza "una quota di edema muscolare nel retto femorale sinistro, espressione di un risentimento muscolare la cui entità sarà definita con più precisione tra circa quarantotto ore, quando il giocatore sarà sottoposto a ulteriori esami diagnostici".
Nel pomeriggio di oggi, prima della decisione del rinvio della partita, si è tenuta a Trigoria, la conferenza stampa di Eusebio Di Francesco.
La sosta per le Nazionali è finita: un bilancio per la Roma? "Abbiamo dovuto smaltire la sconfitta con l’Inter, a mio parere immeritata e abbiamo dovuto ripulire gli errori commessi in quella gara. Sono rientrati molti giocatori, anche entusiasti per aver segnato, ma un po' stanchi. È stato fatto un lavoro di campo ma anche di recupero, ogni tanto dà fastidio il discorso delle nazionali ma sappiamo che c'è. Dobbiamo cercare di affrontare al meglio questa partita"
Cosa teme di più della Sampdoria? "La grande capacità di andare in verticale. Il 4-3-1-2 permette di andare in fretta verso la porta, dà meno ampiezza ma più pericolosità sulle prime palle. Hanno vinto due partite anche soffrendo e sia col Benevento che con la Fiorentina sono stati bravi a reggere. Hanno un allenatore molto bravo e sono una squadra ben organizzata".
Similitudini tra lei e Giampaolo? "Siamo abruzzesi... (ride, ndr). A parte gli scherzi, ci accomuna l’idea di rimanere sempre con la squadra corta. Quando ho cominciato ad allenare ho rubato qualcosa a tutti gli allenatori, anche a lui. Nella sua carriera si è sempre messo in discussione, poi è tornato nella categoria che gli compete. Siamo amici ed è un bravo allenatore".
Florenzi è pronto per fare il titolare? "Potrebbe essere in campo dall’inizio, anche Peres. Ho questo dubbio. Ale mi ha dato sensazioni positive anche nella crescita della condizione".
De Rossi è il più stanco? Può giocare Gonalons? "Non ha più la capacità di recupero di un ragazzino, è fisiologico. Potrebbe giocare Gonalons anche perché lo ritengo forte e sta assimilando il mio calcio. Il suo problema principale è stato la lingua, ora è cresciuto tantissimo. Domani potrebbe giocare dall’inizio. Oggi vi sto aiutando molto".
Kolarov può giocare centrale? "So che ci ha giocato ma non è il suo ruolo naturale, ora ci serve a sinistra poi in emergenza si può valutare. Se lo faccio giocare al centro a sinistra però chi ci metto? Attualmente lo considero solo un terzino sinistro".
Il mercato ha rispecchiato le sue idee tattiche? "Abbiamo cercato fortemente Mahrez, la società ha offerto più di quanto abbiamo speso per Schick ma il Leicester non lo ha voluto vendere. Abbiamo quindi virato su un giocatore differente ma di qualità. Volevamo un giocatore forte, un top player, abbiamo quindi deciso di puntare su Schick sapendo che Defrel può ricoprire il ruolo di esterno perché nasce così e io l'ho fatto diventare centravanti. Sapendo che Defrel mi ha dato risposte positive in queste gare, abbiamo scelto un giocatore che possa fare sia il centrale che l'esterno. Giocando con lui attuerò qualche modifica tecnico-tattica non spostando tantissimo dalla mia idea di gioco. In generale sono contento del mercato in base alle possibilità della società”.
Che ne pensa del mercato delle altre? "Il Milan si è mosso tanto e bene, la Juve si è mossa bene spendendo anche. L’Inter lo vedo come la Roma per situazione di mercato, il Napoli ha mantenuto la base. Noi dobbiamo crescere, ma prendo spunto da Roma-Inter e ho visto grande crescita. Sta assimilando i miei concetti, stiamo crescendo anche per convinzione. Io voglio essere competitivo in tutte le competizioni. Nel calcio mai dire mai, saremo sempre competitivi e questa squadra può solo crescere".
Ad arbitrare Samp-Roma sarà Orsato... "Non mi piace parlarne, non so neanche chi arbitrerà. Magari è un difetto. Var? Non sono contentissimo in generale, ma non solo per l’episodio con l’Inter perché sono sicuro che ci saranno errori. Non mi piace la sospensione, è come vedere la partita alla tv con un trailer, da un momento all’altro può succedere qualcosa. Giusto però accetterla e andare avanti, chi sarà l’arbitro non mi interessa".
Se lei avesse un amico di 41 anni che volesse cominciare ad allenare (riferimento a Totti, ndr), cosa le direbbe? "Diciamo che questo amico di 41 anni è già entrato nello spogliatoio con la lavagna muovendo le pedine e gli ho detto ‘ma cosa vuoi fare, l’allenatore al posto mio?’. Con Francesco ci confrontiamo spesso, anche lui vuole giocare 4-3-3 e per questo continuo con questo modulo, me l’ha detto anche lui (ride, ndr). E’ importante, perché gli farà capire cosa vuol fare da grande, deve avere la voglia di migliorare ogni giorno senza sentirsi arrivato. Gli ho detto muovi le pedine perché il calcio è dinamico".
Giampaolo ha detto che avrebbe consigliato a Schick un’altra squadra. Le dà fastidio? "Effettivamente sì perché io alleno la Roma e io decido il gioco e il mercato. Al di là di quello che ha detto, io sono l’allenatore della Roma e decido io. Mi infastidisce ma io guardo a casa mia per fare il meglio con quello che ho. Schick ha avuto un piccolo problemino durante l’allenamento e molto difficilmente sarà disponibile per domani, poi si valuterà con la risonanza. Lui però è uno di quelli che ha fatto le cose migliori partendo sempre dal centro-destra ed è un indizio importante. Ha un’ottima velocità di base e grande tecnica nonostante il fisico. Anche di Defrel mi dicevano che non potesse fare l’attaccante e in due anni ha fatto 25 gol. Il lavoro paga e pagherà anche con Schick, noi parliamo di filosofia e nella mia lui può fare bene".
Dopo due mesi si aspettava di più dalla sua squadra nell’identità o sta andando come previsto? "Ci sono due strade, una è quella di Bergamo in cui la squadra ha affrontato un'undici aggressivo e forte dove non abbiamo espresso un buon calcio ma abbiamo vinto. Con l’Inter abbiamo entusiasmato a tratti e se non siete d’accordo ci rivediamo la partita insieme. Il bicchiere ad ora è mezzo vuoto, ma la squadra è in crescita, due mesi sono pochi. Sono ottimista e credo che questi ragazzi possano solo crescere".
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