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L'attore, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo, doppiatore e sceneggiatore italiano Fabio Bonetti in arte Fabio Volo scrittore confermato nel 2000 con l'uscita del suo primo romanzo Esco a fare due passi che ha venduto oltre 300000 mila copie, dopo aver scritto e pubblicato dal 2003 al 2011 altri cinque romanzi che hanno ottenuto tutti un successo enorme, diventando bestseller, lo scrittore di Calcinate sulla pagina Facebook con oltre un milione di fan, già da qualche settimana ha annunciato l'uscita del suo ultimo romanzo che si intitolerà La strada verso casa definendolo ''una scintilla divina in ognuno di noi''.
Il romanzo edito da Mondadori si comporrà di 250 pagine per far vivere ad ognuno di noi una storia emozionante e piena di colpi di scena. La storia parla di Marco, un uomo che non ha mai saputo scegliere, per la paura che una scelta escluda tutte le altre, lui non ha mai dato retta a nessuno solo a se stesso che sembra aver paura inconsciamente dei legami, assumendo infatti l'atteggiamento di chi sembra dire: ''amatemi pure, ma tenetevi lontani'' - Andrea invece, suo fratello maggiore è sempre stato tutto il suo contrario: più responsabile, sposato da anni con la stessa donna, più ''uomo'' di Marco che invece è libero con tante donne attorno e Isabella, il suo primo amore, colei con cui ha passato notti di infinita magia in cui la bellezza degli attimi vissuti allarga il tempo e strappa le promesse. Ma neanche con lei è mai riuscito a prendere una posizione: senza riuscire a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così, continua a vivere in folle senza mai mettere una marcia: fare una scelta, prendere delle posizioni. Se non in un momento in cui la vita di Marco, tenuta sempre sotto controllo comincia a perdere colpi e tasselli, ed è proprio in questo momento in cui le vite di Marco ed Andrea, si avvicineranno per capirsi, parlarsi e a volersi bene di nuovo per capire un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un'ombra.
La strada verso casa racconta la tormentata ma bellissima storia d'amore che attraversa tempeste ma che continua a rimanere in piedi. E' un romanzo che farà commuovere, sorridere, gioire e appassionare. Racconta il dolore che non ti fa riuscire più a parlare e la felicità che invece fa cantare e inventare i testi.
Dal 22 ottobre 2013 sarà disponibile in tutte le librerie d'Italia e allora affrettatevi! Tante nuove emozioni vi aspettano per una storia unica, e memorabile. -
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Léa Seydoux è coperta solo da un velo blu sulla rivista francese "Lui". L'attrice 28enne dopo "La Vie d'Adèle - Chapitres 1 &2" si fa immortalare seminuda da Mario Sorrenti. Premiato con la Palma d'oro a Cannes, il film lesbo uscirà il 24 ottobre nelle sale italiane. Sulle scene esplicite sul grande schermo la Seydoux dichiara: "Avevamo delle f.... finte!".
Sia lei che la collega Adèle Exarchoupoulos hanno dichiarato al "Daily Beast" che non gireranno mai più con il regista Abdellatif Kechiche. Le due nuove stelle hanno definito "orribile" il periodo passato sul set. Unica concessione al pudore delle due attrici, l'uso di genitali finti. In un'intervista a "W magazine" Léa Seydoux dichiara: "Le scene sono molto sessuali ma non si vedono le nostre parti intime. Si vedono un sacco di cose, ma si intravede e, solo per un attimo, solo la f... dell'altra attrice".
E a riguardo dei centimetri di pelle esposti per il film: "Mi piace a volte la difficoltà della nudità. Nelle scene d'amore, di solito non c'è dialogo – è più simile a una coreografia. E il sesso è un linguaggio universale; tutti capiscono il sesso".
Quando le chiedono se ha mai avuto una cotta per un attore risponde con decisione: "Johnny Depp".
E riguardo a Marlon Brando ne "L'ultimo tango a Parigi" dice: "No! Niente burro nel c... - è troppo!". -
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quanto è bello quest'uomo -
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L’eredità di Anna Freud, di Roberta Calandra
Romanzo, Salento books, 2013
La vicenda di questo romanzo è accennata nella quarta di copertina “tre donne, una casa imponente, un passato per tutte difficile e pieno di non detti. Anna Freud […] malata e ormai al tramonto dei propri giorni vive con la giovane Sarah […] giunta a Londra in cerca di lavoro e scelta come domestica dell’anziana signora. La loro quotidianità verrà sconvolta dall’arrivo di Judith, ventenne omosessuale insoddisfatta ed irrequieta […] La casa della celebre dottoressa diventerà presto teatro di scontro e confronti [….]”.
Al di la della vicenda, però, molte sono le possibili letture di questo romanzo, molte le chiavi di indagine su luoghi e personaggi rispetto ai quali molteplici e diverse possono essere le distanze per entrare in simpatia, empatia o semplicemente stare a guardare.
Leggendo il romanzo “da vicino” mi sembra che la vera protagonista del romanzo sia la scrittura, è questa che restituisce il sapore e l’intento agli eventi narrati, è questa la ragione ed il supporto affinché tutto possa accadere. E’ una scrittura, quella di Roberta Calandra, che dilata lo spazio e il tempo, che riempie ogni attimo, che colora ogni minima campitura di esistenza, scrutandone le pulsioni. Lo sguardo non si posa mai, è lì pronto a catturare cosa si cela in un silenzio o in un gesto, e pronto a costruire una via di senso o di uscita, fa lo stesso. La fatica del vivere cercando una via di salvezza, è sublimata nel linguaggio, spontaneamente raffinato, chiamato a render testimonianza di agenti e di attori, del caso o di scelte.
L’uso di metafore fa da eco alla fatica, il “come se” ne alleggerisce il peso, permette un sorriso o una comoda distanza anche alla voce narrante, fulcro imparziale dal quale si dipanano le vite delle tre donne Anna, Sarah e Judith.
E’ facile tessere un filo che le accomuni in una complicità o in un rispecchiamento, nel diritto di urlare o di chiedere aiuto, nell’azione o nell’impotenza, nel caso che ha fatto convergere in punto le loro vite, ma se proviamo a spostare il fuoco ed al leggere il romanzo “da lontano” appare un altro protagonista irruento, ingombrante e al tempo stesso fumoso: è il loro passato, che per tutte è riassunto in un nome, il nome del padre. Quel nome ha dato forma alle loro vite come fa il vento con le dune del deserto, ed è la scrittura a lambire amorevolmente quelle dune, a scrutarne la forma che hanno preso, a indagarne le possibilità: non più una vita modellata dall’esterno, ma una vita che va cercando la sua forma dal di dentro, ascoltando pulsioni e desideri. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Calandra riporta le parole di Baricco fra le citazioni in testa al libro, parole che sembrano essere proprio il motore della vicenda. Si dice che la parola desiderio venga dal latino de sidera ossia riguardo alle stelle, desiderio quindi come qualcosa che vediamo muoversi perché di fatto siamo noi a produrre movimento, desiderio come tutto ciò che ci indica una direzione, che ci incanta, e ci da speranza di luce e trascendenza. In questo mi sembra possa consistere l’eredità di Anna Freud: una forza che non implode ma che va pian piano cercando la sua direzione: “In qualche modo faremo. Cioè, come fanno tutti!”
Ed è, in questo splendido volumetto autobiografico, che si intuiscono, chiaramente tracciati nelle loro qualità e caratteristiche, tre mediatori artistici: la scrittura, la fotografia e la narrazione di sé che insieme, intessono e segnano, attraverso l’evocazione e la trasformazione che producono, il viaggio di Anna e le sue compagne; creativo, dall’inizio alla fine!
da facebook -
.SPOILER (clicca per visualizzare)
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BUONA SERA-BONSOIR.GOOD EVENING - GIF GRAZIE.. BACI.. BUONGIORNO BUONANOTTE BUON POMERIGGIO BUONA SERATA.
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Justin Bieber si è recato con un amico alle Bahamas per gli ultimi giorni di vacanza. Sole, mare e tanti... squali. Il cantante, infatti, ha deciso con maschera e tubo di immergersi nelle bellissime acque dell'isola per nuotare con gli squali nutrice. Le fan stiano tranquille perché non attaccano l'uomo, sono innocui. -
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Il lato B di Niall degli One Direction
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