La panchina di Mariella Forever


Replying to ARBUSTI SEMPRE VERDI

  • Create account

    • Nickname:
  • Enter your Post

    •              
           
       
      FFUpload  Huppy Pick colour  HTML Editor  Help
      .
    •      
       
      File Attachments    Clickable Smilies    Show All
      .
  • Clickable Smilies

    • :huh:^_^:o:;):P:D:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
      :wub::angry::(:unsure::wacko::blink::ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
      <3:XD:*_*:];P:XP:(:=)X):D:>.<>_<
      =_=:|:?3_3:p:;_;^U^*^^*:=/::*::b::f:
      :panchinacolazione_4::5-_1::1panchina_73::gif_2::gif_4::MARIELLALAPANCHINA_31::panchinacolazione_6::0_forevermariella_193::8rE9pKY::q7HUxMk::gif_5::Mariella_panchina_5:
      :0_forevermariella_60::TkVcE2i::NkvWM::911221ELOyZqPH_1__0::5T5c25n::buonaserata1::NOTIZIE2_71::0_forevermariella_160::vignetta2_42::vignetta2_85::006::gifpanchina_7:
      :Thank you::mah::nRmi362::24::oie_0TKdD9Hp3cpT::as7lq::lPnJRit::oie_FOysHrm8a2UO::buon_pomeriggio::a2CQcEQ_0::vignettapanchina_145::attrici_14:
      :Thks6ft::zzzz120TIM::yPfn9::5sVFwV6::3ad7c544b7cd221a6891321745c6747:GRAZIE2520_DI2520_CUORE::10_38::passione_32::NOTIZIE2_55::2z8sqd5::buongiorno_lapanchinadimariella:TydOUnT_0:
      :bye2064::1586zqg:          
  • File Attachments

    • ForumFree Hosting   jpg gif png zip ...

      Descr.:
      Image Hosting: host it!

  •   

Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 9/12/2014, 07:20
    file_thumbview_approve

    LA LEGGENDA DEI SEMPREVERDI

    Nei tempi passati, al termine dell’estate, un uccellino si ferì ad un’ala, restando cosi da solo in mezzo al bosco. Non potendo più volare, restò praticamente in balia dell’inverno, che già faceva sentire i suoi primi geli. Allora, domandò ad un enorme faggio di potersi rifugiare tra i suoi grandi rami, sperando di poter passare l’inverno al riparo dal cattivo tempo. Ma, il faggio, altezzoso, rifiutò all'uccellino un piccolo riparo tra le sue fronde. Intristito, l’esserino continuò a girovagare nel bosco, trovando, di lì a poco, un grosso castagno e, speranzoso, ripetè la stessa domanda. Ma, anche quest’albero rifiutò all’uccellino la sua protezione. Così, nuovamente s’incamminò nell’oscurità della foresta, alla ricerca di un riparo. All’improvviso, si sentì chiamare: “Uccellino, vieni tra i miei rami, affinché tu possa ripararti dal freddo. Stupito, l’uccellino si voltò e vedendo che a parlare era stato un piccolo abete, saltò lesto su uno dei suoi rami. Subito dopo, anche una pianta di ginepro offrì le sue bacche come sostentamento per il lungo inverno. L’uccellino ringraziò più volte per tale generosità, che gli permise di superare la cattiva stagione. Dio, avendo osservato tutto, volle ricompensare la generosità dell’abete e del ginepro, ordinando al vento di non far cadere loro le foglie, e quindi da quel giorno furono “sempreverdi”.
  2. Posted 14/3/2012, 08:15
    grazie mariella buona_giornata-12013 2r3ecef
  3. Posted 13/3/2012, 06:50
    183-PIANTA%20VEDETTE%2044
    Lavandula angustifolia
    Così come in un romanzo o in un’opera lirica le vicende dei protagonisti si sviluppano e s’intrecciano con quelle di figure di media e piccola “taglia”, altrettanto avviene nei giardini, dove i soggetti che partecipano alla costruzione del quadro complessivo sono diversi fra loro, per natura e dimensioni, ma appaiono tutti ugualmente indispensabili. E non si creda che i “personaggi” meno appariscenti debbano rivestire necessariamente un’importanza marginale, tutt’altro!
    183-PIANTA%20VEDETTE%201_0
    Camellia japonica
    Ad esempio: se riconosciamo che i Promessi sposi si reggono sulle peripezie di Renzo e Lucia, ma anche che la narrazione avrebbe poco senso senza l’intervento di un don Abbondio o di un Innominato (e come non ricordare che pure donna Prassede e don Ferrante hanno un ruolo ben preciso!), così in un giardino gli alberi di notevoli dimensioni non sarebbero in grado, da soli, di sostenere il peso della scena nel suo complesso.
    183-PIANTA%20VEDETTE%202_0
    Viburnum tinus
    In altre parole, è veramente necessario per un ‘bel’ giardino poter disporre in pari tempo di un proporzionato numero di alberi, arbusti ed erbacee, a condizione che la composizione sia organizzata e distribuita in modo piacevole ed equilibrato. In tale ottica, è bene mettere a fuoco il ruolo “mediatore” degli arbusti in genere e, più in particolare, degli arbusti a foglia sempreverde.
    183-PIANTA%20VEDETTE%203_0
    Berberis x stenophylla
    Fra alberi ed erbe

    In primo luogo va ancora una volta ricordato che una netta linea di demarcazione fra un “albero” e un “arbusto” non è stata ancora tracciata in modo chiaro, così che spesso si ricorre ad una separazione dei due soggetti sulla base della semplice altezza. Sappiamo che tale soluzione non è sempre soddisfacente, mentre sembra più ragionevole osservare che di norma gli alberi hanno un solo fusto e gli arbusti, sempre di norma, producono un intreccio di branche sin dalla base. Non sempre le cose stanno in questi termini e una vera regola, dunque, non esiste.
    183-PIANTA%20VEDETTE%204_0
    Prunus laurocerasus
    In ogni caso, è certo che numerosissimi arbusti possiedono un incommensurabile valore ornamentale e, in pari tempo, fungono da elementi equilibratori fra alberi ed erbe, contemperando l’imponenza dei primi con la delicata “inconsistenza” delle seconde. In definitiva scopriamo che, comunemente, un giardino non riesce a stare in piedi senza un ragionevole ricorso agli arbusti, i quali non solo svolgono egregiamente il loro compito strutturale, ma soprattutto sono attraenti in sé, grazie all’enorme varietà di forme, fogliame, fiori, colori e profumi.
    183-PIANTA%20VEDETTE%205_0
    Phillyrea angustifolia 'Rosmarinifolia'

    Le sempreverdi non sono sempre verdi

    La convivenza, nei nostri ambienti naturali, di specie sempreverdi e di piante che si spogliano nei mesi invernali, è una certezza ormai acquisita da noi tutti. Chi abita nel nostro settentrione o in aree montuose è abituato da tempo a vivere, fra novembre e marzo, in mezzo ad una gran quantità di alberi e arbusti ‘nudi’, con la sola eccezione di alcune conifere, mentre chi si trova nella cosiddetta zona dell’olivo è più fortunato perché gode della persistenza di foglie come quelle di lecci, sughere, corbezzoli, mirti e diverse altre specie che non ricorrono alla caduta totale del fogliame.
    183-PIANTA%20VEDETTE%206_0
    Buxus sempervirens 'Aureovariegata
    Le conifere, infatti, sono provviste di aghi che, quando il termometro va sotto zero, perdono umidità con una maggior lentezza, mentre le latifoglie sempreverdi si trovano a loro agio in quelle aree calde, dove l’umidità invernale è più elevata e dove un gelo normalmente modesto non può danneggiare le loro radici. Dunque, conifere e latifoglie sempreverdi costituiscono un grosso patrimonio, dotato di notevoli caratteristiche decorative, di cui ci possiamo avvalere per abbellire i giardini anche nei periodi meno felici dell’anno. Il termine “sempreverde”, poi, non deve trarre in inganno, perché in realtà queste piante possono sì avere un fogliame di colore verde, ma non raramente anche giallognolo, bronzeo, grigio-azzurro, violaceo secondo la specie, l’età dell’esemplare e soprattutto la stagione. La loro uniformità cromatica è quindi una leggenda da sfatare nel modo più netto.
    183-PIANTA%20VEDETTE%207_0
    Euonymus fortunei 'Emerald Gaiety'

    Perché e come usare arbusti sempreverdi a foglia larga

    Ancor prima di essere utilissime sotto il profilo paesaggistico, le specie sempreverdi sembrano voler svolgere un compito psicologico nei confronti dell’uomo, poiché sono in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni ‘tranquillizzanti’ specialmente durante la stagione invernale. La loro presenza, infatti, pare garantirci che il regno vegetale non è scomparso e che la primavera non è poi così lontana; nelle aree più calde, inoltre, esse sembrano volerci proteggere dal calore e dalla luce del sole, aggiungendo al giardino eleganza e ricchezza di forme. Ovviamente, poiché stiamo parlando di una categoria notevolmente variata e numerosa, se intendiamo servircene per la realizzazione o il miglioramento del nostro giardino sarà bene avere ben chiaro lo scopo che vogliamo raggiungere, prima di passare all’acquisto di questa o quella specie.
    A tale scopo possiamo suddividere gli arbusti a foglia larga in cinque categorie, escludendo a priori quelli di dimensioni tali da indurci a inserirli nella categoria degli arbusti-alberi.
    183-PIANTA%20VEDETTE%208_0
    Elaeagnus pungens

    Arbusti grandi.

    Possiamo considerare tali quelle piante che, approssimativamente, hanno un’altezza che a maturità non supera i 6 m, con un’ampiezza che può variare fra i 3 e i 6 m. Proprio grazie alle loro dimensioni, questi “aspiranti alberelli” possiedono una spiccata vocazione a figurare come esemplari singoli o isolati, soprattutto se si tratta di specie dotate di fiori o più comunemente di foglie particolarmente ornamentali (ad es., Camellia japonica). Molto spesso queste piante sono utilizzate per creare barriere vegetali o schermi (v. Prunus laurocerasus), un effetto che si raggiunge mettendole a dimora in filari: una potatura non drastica riesce a conservare una forma vicina a quella naturale, mentre se il fusto è tagliato vicino al terreno, si crea con i rami una siepe fitta, bassa e compatta.

    183-PIANTA%20VEDETTE%209_0
    Pittosporum tobira
    Arbusti medi.

    Le dimensioni in questo caso si fanno meno rilevanti e, di conseguenza, si estendono di molto le possibilità d’uso, specialmente nella fascia dei giardini medio-piccoli. L’altezza e la larghezza arrivano ad un massimo di 3 m, mettendo quindi a nostra disposizione un amplissimo ventaglio di forme e strutture che ben si adattano a qualsiasi situazione dei nostri ambienti. Si può ancora scegliere di utilizzarli come esemplari singoli, ma ancor più spesso è opportuno disporli a piccoli gruppi. Sovente, li si impiega nella formazione di siepi o di elementi di separazione fra grandi aree all’interno dei giardini o addirittura fra proprietà: in questo caso la potatura deve essere accurata, così da formare una parete fitta e pressoché impenetrabile, che potrà durare per molto tempo. Ancora, questi arbusti sono adatti per ‘mascherare’ eventuali brutture e deformità dei muri esterni degli edifici, oppure per creare uno sfondo scuro al fine di mettere in evidenza altre piante da fiore poste in primo piano.
    183-PIANTA%20VEDETTE%2010_0
    Viburnum davidii
    Arbusti piccoli.

    In questa categoria sono annoverate numerosissime specie, in molti casi di grande valore decorativo, la cui altezza varia fra i 100 e i 180 cm, mentre la larghezza in certi casi può anche superare quest’ultimo limite. Per quanto riguarda il loro utilizzo, vale il discorso fatto per la precedente categoria, ma se si opta per la messa a dimora di piante singole è indispensabile che esse siano relative a specie veramente attraenti e insolite (pensiamo, per fare un esempio, ad una Escallonia) e che siano poste in evidenza, magari su un prato, non celandole fra individui alti. Se invece le si pianta a gruppi – come è consigliabile – allora possono adattarsi a infiniti luoghi e situazioni. Se il terreno è in leggero pendio, è saggio sistemare nella parte superiore arbusti di taglia medio-alta, sotto i quali, a debita distanza, verranno distribuiti quelli piccoli, che in tal modo accentueranno l’impressione di un’onda sempreverde in discesa. Un compito affidatogli frequentemente è di separare aiuole o aree interne con funzioni differenti: ad es., un prato da un roseto, oppure una zona formale da un’altra informale. Si prestano bene anche per delimitare sentieri (si pensi all’antichissimo uso del bosso, Buxus sempervirens!), quindi anche in forma geometrica.
    183-PIANTA%20VEDETTE%2011_0
    Myrtus communis
    Arbusti nani.

    Questa definizione non va assolutamente confusa con quella della categoria successiva, sia per ragioni puramente dimensionali, sia soprattutto per le differenti forme d’utilizzo. Ci soffermiamo qui su piante a crescita molto lenta, la cui altezza varia fra i 25-30 cm e i 90-100 cm., che però spesso si allargano sul piano orizzontale ben oltre queste misure. Non è più il caso di parlare di un uso “singolo” - fatta eccezione per l’eventuale inserimento in un giardino roccioso - bensì di piccole o grandi masse, secondo lo scopo che intendiamo raggiungere. Di norma, gli arbusti nani sono usati per creare una sorta di zona di rispetto nei confronti di specie più grandi, da cui vanno posti a debita distanza per non correre il rischio di esserne offuscate. Servono anche per delimitare bordure in modo delicato e non invasivo (ad esempio con forme basse di Lavandula e con Santolina), oppure per occupare in modo grazioso e non troppo impegnativo uno spazio vuoto. Questo tipo di arbusti normalmente non richiede potature. In questa categoria rientrano molte eriche, con le quali sarebbe possibile realizzare un giardino in fiore per tutto l’anno.
    183-PIANTA%20VEDETTE%2012
    Leucothoë fontanesiana 'Rainbow'
    Arbusti tappezzanti.

    Si differenziano dai precedenti, sia per l’altezza (che raramente supera i 25 cm) sia per la loro principale caratteristica: la capacità di “strisciare” al suolo e di ricoprire in breve tempo anche vaste porzioni di terreno (gli inglesi le chiamano “ground-cover”). Con loro è possibile riempire gli spazi vuoti fra un arbusto e l’altro, oppure rivestire e consolidare una scarpata e ancora tappezzare il suolo nudo che si forma sotto la chioma degli alberi. Molte specie non solo raggiungono lo scopo quasi “ingegneristico” loro affidato, ma vi associano anche la vivacità delle bacche (Cotoneaster) e la piacevolezza di un fogliame gradevole (Pachysandra terminalis), ma anche duraturo e rustico (Hedera helix).

    fonte..

Review the complete topic (launches new window)